sabato 10 ottobre 2009

IL MASCHILISMO DI BERLUSCONI E DEGLI ALTRI

La donna, dice il Signor Berlusconi, è il più bel dono che il creato ci (leggi: a noi uomini, non al genere umano) ha dato. La logica è vecchia come il mondo ma sempre nuova: noi siamo state create ed educate per alleggerire il peso di chi ha potere e responsabilità. Noi siamo solo privato. Se proviamo a essere noi, né doni né veline, allora siamo niente, oggetto di offesa e di attacco: brutte, vecchie, e via di seguito. Anche in questo caso l´accusa di invidia viene usata per squalificare le nostre ragioni: perché, presumibilmente, se fossimo giovani e belle non ci offenderebbe essere trattate come un dono. Se ci offende, ecco la conclusione della filosofia dell´invidia del signor Berlusconi, è perché nessuno ci vuole più come un dono. Risultato: a bocca chiusa siamo accettate sempre, da giovani o vecchie, se belle o brutte; ma se usiamo il cervello siamo offese sempre: se belle perché pensare non si addice alla bellezza, se brutte perché pensare è germe di invidia. (Nadia Urbinati, La Repubblica, 10.10 09)
Prima aveva scritto Chiara Saraceno (La filosofia dell'utilizzatore, La Repubblica 9.10.09) alquanto arrabbiata :Il premier che "adora le donne", come ha graziosamente risposto al giornalista spagnolo che lo interrogava sulle sue frequentazioni, perde non solo le staffe, ma ogni senso della buona educazione e del limite appena una donna, una sua collega parlamentare e vicepresidente della camera, si permette di criticarlo. Nella cultura da caserma in cui sembra trovarsi a suo agio quando tratta di donne e con le donne, non gli basta insultarla genericamente come comunista mangiabambini, come fa di consueto con gli oppositori del suo stesso sesso. Non può trattenersi dall'appoggiare il suo disprezzo ad un giudizio estetico. Confermando che per lui - per altro brutto, tinto e rifatto, oltre che piuttosto anziano - le donne si dividono in due categorie: quelle (per lui) guardabili e potenzialmente utilizzabili (se non già utilizzate), la cui intelligenza è eventualmente un optional e comunque non deve velarne il giudizio obbligatoriamente positivo nei suoi confronti, e tutte le altre. Le non convenzionalmente belle e le anziane sono accettabili solo se adoranti. Altrimenti cadono sotto la mannaia del giudizio di non esistenza.
Dove stiamo andando? O meglio, dove stiamo tornando? Il silenzio degli uomini presenti a Porta a Porta quando il Premier ha insultato Rosy Bindi con la battuta "lei è più bella che intelligente", descrive implicitamente una situazione (quella italiana) non certo sostanzialmente mutata rispetto ai rapporti uomo-donna. C.Saraceno nell'articolo citato sostiene che è una questione politicamente seria perchè segnala quante siano radicate e profonde le istanze culturali del sessimo nostrano. Venerdì 9 ott. a 8 e mezzo di Lili Gruber era di scena la scarsa motivazione delle donne italiane in età fertile di fare bambini. A nessuno dei presenti, dal famoso ginecologo Flamigni alla regista Comencini ,alla stessa Gurber trascurando l'on . Roccella del Pdl , si è ricordato che le ricerche (Istat ecc.) dimostrano come i maschi italiani sono i meno disponibili a condividere il carico di cura che fare dei bambini comporta. Non è così raro sentire nel setting psicoterapeutico giovani donne dirsi in dubbio a diventare madri perchè :" so che dovrei farmene carico quasi totalmente da sola in casa.".
Nello stesso tempo da noi ci sono gli umini della Lega che (ben sostenuti dalle donne della Lega) puntano il dito contro i migranti, specialmente contro i musulmani raccusandoli di trattare male le donne. In psicoanalisi si chiama proiezione.
Comunque, ieri sera sulla TV Currant hanno dato un bel documentario della BBC sulle comunità rom della Romania dove vige ancora il matrimonio combinato dei bambine e delle bambine. Si sono visti due padri contrattare il prezzo della sposa e i riti di preparazione della consumazione del matrimonio come la vestizione della giovane con la camicia bianca da impachettare, e portare alla famiglia di lui per dimostrarne la verginità con le macchie di sangue. Si è ascoltato un uomo dire che le donne sono delle schiave a servizio degli uomini. Ma si è udita anche la voce di una sposina alla quale l'intervistatore chiedeva se le costava lasciare la scuola. Con tanta tristezza la ragazzina ha risposto affermativamente, ma si deve obbedire alla famiglia. Alla famiglia dei padri e dei fratelli dove alle donne tocca l'obbligo della complicità. Come in politica?

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