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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

E' MORTA RINA GAGLIARDI

E' difficile non ricordare, forse anche per attenuare il senso del distacco da "pezzi" della propria storia, oltre che della sua.La morte di RINA GAGLIARDI, grande giornalista e grande donna di cultura, aspra e precisa, profonda e tagliente mi ha ferita. Un lutto da elaborare. Era l'estate del 1975 . Come donne del Pdup organizzammo un convegno , se non ricordo male,a Marina di Pisa sul tema della scuola. C'erano con noi insegnanti Lidia Menapace e Rossana Rossanda. Verso la conclusione R.Rossanda mi propose di andare a Roma per una settimana al Manifesto quotidiano a sostituire Rina che andava . Ne fui lietissima e infatti feci una esperienza indimenticabile, perchè un conto è collaborare da lontano e un conto partecipare alla preparazione giornaliera del giornale. Tanto più che si trattava di trovarsi nella redazione di via Tomacelli con giornalisti di razza come V.Parlato, L. Pintor, la stessa R.Rossanda, M.Paissan , Ritanna Armeni e altri/e. Lidia Menapac...

BAMBINI PAFFUTI FUTURI ADULTI COME?

Questa è una notizia che fa inorridire; ma fino ad un certo punto perchè tutti e tutte sappiamo perchè, semplicemente, vediamo. Abbiano semmai difficoltà a memorizzare in quanto troppo abituati a vederci passare sotto gli occhi i bambini nostrani cresciuti in batteria . Ebbene, ecco la notizia. Il sindaco di Verbania Marco Zacchera (Pdl) ha indagato i resti dei pranzi nelle mense scolastiche con questo, desolante , risultato. Si va dai panini sboconcellati, alle torte appena addentate, ai budini monodose foraio con la forchetta e basta. Ma chi non ricorda, se fa appena "mente locale" di aver osservato -magari con un po' di disgusto- bambini e bambini di tutte le età, compresi i pre'adolescenti, afferrare un pezzo di cibo a tavola, mordicchiarlo e ributtarlo nel piatto di portata,per toccare nello stesso modo qualche altro cibo senza il benchè minimo sussulto da parte dei genitori? Non conosco la conclusione del sindaco belusconiano. Sig. sindaco che cosa ne ha dedotto...

ANCORA SULLA SPARIZIONE DEI PAESAGGI

Salendo da Padenghe del Garda a Puegnago dove si trovano i tre laghetti di Sovenigo, appare l’ennesimo cartello con l’offerta di lotti per ulteriori cementificazioni di queste (anticamente) bellissime zone. Più avanti un enorme tabellone pubblicizza la vendita di nuovi bilocali e trilocali per seconde case con vista mozzafiato sul lago. Ma forse la crisi ha un po’ fermato la creatività (si fa per dire) degli architetti,degli ingegneri , dei geometri, e la fame delle innumerevoli agenzie sparse nei comuni piccoli e medi. Si sa, i Comuni ansimanti per i tagli imposti da Roma e comunque da sempre voraci per mantenere spese anche inutili ,ma con meno servizi sociali, obbediscono volentieri alle leggi del mercato del cemento attrezzato. I laghetti di Sovenigo si stagliano in una natura davvero ancora incontaminata, dove olivi, ontani, lecci e castagni la fanno da padroni. Un cartellone didattico spiega (appunto) che il turismo delle case lì non è ancora (ancora) arrivato. Evviva. Ma l...

LE SECONDE GENERAZIONI DEI MIGRANTI,OVVERO LE "RAGAZZE INTERROTTE"

Dall'UNITA' del 23 giu .2010 "Una ragazza un po’ in carne mi si avvicina. È di origine cingalese, pelle ambrata e occhi grandi. Mi chiede: «Mi potrebbe far leggere l’oroscopo?». Le passo il giornale. La lettura non sembra soddisfarla. «Cattive stelle?», le chiedo. «Un po’», mi dice. E poi comincia a parlare, sembra un fiume in piena. La ragazza mi ha illustrato un suo problema e io sono rimasta senza fiato. Aveva 15 anni era uscita per portare due bustoni di riso basmati alla zia. Il suo problema era il seguente: voleva continuare a studiare, ma finita la scuola sarebbe stata costretta a interrompere, il padre aveva trovato per lei un marito. «Ha 20 anni più di me. Non lo conosco. Io mi vorrei innamorare come nei film». Ho cominciato a farfugliare qualcosa sulle associazioni che aiutano le ragazze nella sua situazione, credo di aver detto anche la parola polizia. La ragazza mi ha guardato un po’ strano. Poi è arrivato l’autobus e lei è salita. Mi sono sentita male per sett...

SI CONTINUA A DISTRUGGERE IL TERRITORIO ITALIANO

Avevo letto circa due mesi sul GIORNALE DI BRESCIA una bellissima dichiarazione della sindaca del comune di PADENGHE SUL GARDA contro la deriva cementificatoria del lago di Garda e mi ero consolata pensando favorevolmente alle giunte formatesi su liste civiche locali. Ma percorrendo dal lago la strada che da Padenghe porta a Brescia , prima del comune di Bedizzole, là dove ancora si può godere la vista del castello da una ampia zona verde che forse ricorda e descrive gli antichi paesaggi, campeggia ora verso la strada una cartellone con su’ la minacciosa scritta (per la bellezza del territorio) che annuncia essere quello un terreno in vendita per imminenti lottizzazioni.

ASPETTANDO ANCHE LA DISTRUZIONE DEL DESERTO DEL RAMM

Flavia Tesio Romero , figlia di un italiano che aveva svolto la professione di medico in Giordania fino dagli anni venti, racconta la sua passione per i beduini del deserto del Ramm in un libro edito da Ibis (DUE ANNI NELK DESERTO DEL RAMM,2005) fornendo notizie originali sulla loro vita . Una vita nomade che sta scomparendo a ritmi vertiginosi: dalla “casa di pelo” di dromedario alla casa di pietra come è dato di contestare anche da parte dei turisti che numerosi visitano Petra e il deserto del Ramm. Scrive: “Le donne non fanno più il pane, non mungono più, non fanno più il burro.Si dice che vi siano un’ottantina di domande di costruzione di alberghi al Ramm. Tremo all’idea. Nessun architetto vorrà scegliere un sito appartato, nessun architetto accetterà di dare la priorità e alla bellezza del luogo, costruendo un edificio che si fonda sulla natura. Petra ne è l’esempio lampante dove gli enormi alberghi sono generalmente costruiti in uno stile sia decisamente anodino sia complet...

DI RITORNO DA AUSCHWITZ E BIRKENAU

Nel 2002 venne pubblicato un libro dello storico Renato Moro con il titolo “ La Chiesa e lo sterminio degli ebrei” (ed. Il Mulino) che il giornalista Sandro Magister recensì per www.chiesa.espressonline.it. Leggo che non è sicuro che Pio XII fosse germanofilo. ”Sicuro è ,invece, che il Vaticano fosse informato dello sterminio degli ebrei. Nei gradi e nei Tempi in cui esso trapelava. E sicuro è il silenzio del papa, rotto soltanto da un paio di misuratissimi interventi pubblici, nel messaggio natalizio del 1942 e nel discorso ai cardinali del 1943. “ . Pio XII però non cita esplicitamente gli ebrei. La giustificazione prevalente del mancato intervento di condanna, fu che eventuali interventi papali avrebbero peggiorato la persecuzione . Ma lo storico Moro ritiene che peggio di così non sarebbe potuta andare. E che il grande silenzio sugli ebrei braccati è un problema collettivo della Chiesa. Chi ha una certa età e ha quindi partecipato alle liturgie pasquali prima del Concilio Vatican...

DI RITORNO DA AUSCHITZ E BIRHENAU

Nel 2002 venne pubblicato un libro dello storico Renato Moro con il titolo “ La Chiesa e lo sterminio degli ebrei” (ed. Il Mulino) che il giornalista Sandro Magister recensì per www.chiesa.espressonline.it. Leggo che non è sicuro che Pio XII fosse germanofilo. ”Sicuro è ,invece, che il Vaticano fosse informato dello sterminio degli ebrei. Nei gradi e nei Tempi in cui esso trapelava. E sicuro è il silenzio del papa, rotto soltanto da un paio di misuratissimi interventi pubblici, nel messaggio natalizio del 1942 e nel discorso ai cardinali del 1943. “ . Pio XII però non cita esplicitamente gli ebrei. La giustificazione prevalente del mancato intervento di condanna, fu che eventuali interventi papali avrebbero peggiorato la persecuzione . Ma lo storico Moro ritiene che peggio di così non sarebbe potuta andare. E che il grande silenzio sugli ebrei braccati è un problema collettivo della Chiesa. Chi ha una certa età e ha quindi partecipato alle liturgie pasquali prima del Concilio Vatican...

C'ERA UNA VOLTA L'ITALIA BELLA

“IL Mare senza un’increspatura, senza una grinza,emetteva un respiro lento ma profondo.(…) Erano arrivati a Porquerolles da quattro giorni e lui era già stufo. Anzi, non ne poteva più. Il sole, ad esempio, lo spossava letteralmente; ogni cosa richiedeva uno sforzo di adattamento. Eppure l’isola era bella, come gli aveva garantito l’amico Gardanne, il pittore della Sévre Naintaise. “. Così scrive all’inizio del romamzo IL CLAN DEI MALE’ Georges Simenon (ed.Biblioteca Adelphi, 2006)perché negli anni quaranta del secolo scorso il mare e l’entroterra ovunque risplendevano di natura. E un bravo scrittore poteva raccogliere i giusti stati d’animo per descrivere le meraviglie del creato. Ora, in gran parte, soprattutto in Italia, ciò non è più possibile. Tempo fa in un ‘indagine risultò che il 60 % delle coste italiane è stato brutalmente cementificato, al posto del 30 degli altri paesi che hanno il mare . Più o meno all’inizio degli anni ’70 del novecento venne fondata a Preganziol (Trev...