sabato 7 maggio 2011

DONNE A CAPO DI LISTE CIVICHE A FAVORE DELLA DIFESA DEL TERRITORIO CONTRO LA CEMENTIFIUCAZIONE


Patrizia Avanzini, sindaca di Padenghe del Garda, sorride felice di inaugurare un tratto del lungolago in una soleggiata giornata di maggio. Faceva parte del suo programma quando si è candidata con una lista civica che resterà in carica fino al 2014. Accanto a lei Lorella Lavo sindaca di Moniga in scadenza con una lista civica perché il nuovo percorso si congiunge con quello del suo comune. Due donne giovani che , insieme a qualche altro collega ,hanno detto basta al massacro cementificatorio di territorio che ha snaturato per sempre le colline moreniche con i loro uliveti e vigneti digradanti verso il lago.
Le chiedo della chiesetta romanica di S. Emiliano che è a rischio di deturpazione per la ferrea volontà del parroco intenzionato a costruire un ristorante e ampi parcheggi intorno. Curioso questo prete che ha costretto i monaci di Bose a rifiutare la loro richiesta di insediare accanto alla chiesa, nei locale già costruiti, un centro di ricerche religiose, perché (pare) ha chiesto loro un affitto esorbitante. Una modalità collaudata del mercato per allontanare eventuali clienti non graditi. La chiesetta avrebbe perso fascino a causa dei monaci per i matrimoni che ora vi si celebrano?
Chi conosce Bose sa che è un luogo di attrazione per un bisogno autentico di fede o di ricerca dell’interiorità in un mondo poco incline alla riflessione. Non sarebbe stato bello che la chiesa di S.Emiliano potesse diventare oltre che luogo ormai collaudato di matrimoni con il solito corredo di spreco consumistico, luogo di liturgie monastiche?
La sindaca mi spiega che c’è una convenzione con la parrocchia che permette la edificazione di “un punto di ristoro”. Un punto, osservo, potrebbe essere semplicemente un chioschetto! Il Comune si oppone però alla edificazione di parcheggi che distruggerebbero l’ampio contesto naturalistico che circonda, a strapiombo sul Garda, il tempio antico.
La sensibilità degli uomini di Chiesa è sempre così attiva quando si tratta di difendere “la vita non nata” con attacchi concentrici alla legge 194 sull’interruzione di gravidanza, o al testamento di “fine vita” , rigidamente per la cosiddetta “legge di natura” che imporrebbe il modello famiglia formato da un uomo e una donna. La Natura, quella di alberi e animali, di acque di mare e di lago, di montagne , di aria pulita e di spiagge( che con le nuove delibere legislative del governo di Berlusconi diventeranno proprietà privata) non sono mai oggetto di interventi educativi delle nuove generazioni e pubblici da parte della gerarchia della Chiesa . E ora sempre più spesso manca anche l’antica grandezza nel capire e sostenere l’arte.


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