mercoledì 8 settembre 2010

EVENTUALMENTE ANDARE A VOTARE OPPURE NO?

Se si andrà a elezioni anticipate inevitabilmente molti si chiederanno se andare a votare con questa legge e chi votare. Intendo anche coloro che di solito sono stati fedeli al dovere di elettore di un Paese democratico evitando come fumo negli occhi gli allettanti –perché motivati- inviti ad astenersi o votare scheda bianca. Anche perché ha sempre funzionato una sorta di ricattino morale: se non voti fai l’interesse degli avversari. Mi chiedo se andrò a votare perché , a parte l’attuale legge che conferisce alle segreterie dei partiti la scelta dei parlamentari da ficcare in parlamento, il panorama dei partiti offre ormai uno spettacolo di programmi assai indeterminato. Per esempio: è chiaro cosa hanno in mente i partiti del centro-sinistra a proposito dello stato sociale e dei suoi assestamenti in tempo di economia globalizzata?
E’ chiaro cosa pensano le compagini della sinistra a proposito del fatto che il nostro è uno dei Paesi più arretrati rispetto all’occupazione femminile? Come dimostra il recente rapporto del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Rapporto su “ Il lavoro delle donne in Italia 2010”):
La crisi
ha investito una situazione già difficile dell’occupazione femminile,
contribuendo ad accentuarne le criticità storiche. Le conseguenze sono state
particolarmente evidenti nel Mezzogiorno, che ha assorbito quasi la metà del
calo complessivo delle occupate (-105 mila donne), e che già presentava
bassi tassi di occupazione femminile. In quest’area territoriale, il tasso di
occupazione è del 30,6 per cento, contro il 57,3 per cento del Nord-est. Si è
ulteriormente abbassato il tasso di occupazione delle donne con titolo di
studio inferiore al diploma di scuola secondaria superiore: nel Mezzogiorno
raggiunge un livello che supera di poco il 20 per cento. Solo le laureate
riescono a raggiungere i livelli europei, se si escludono le giovani, che
incontrano difficoltà all’ingresso nel mercato del lavoro. Si accentuano anche
le difficoltà per le donne in coppia con figli, elemento già critico della
situazione italiana: considerando la classe di età 25-54 anni, e assumendo
come base le donne senza figli, i tassi di occupazione sono inferiori di quattro
punti percentuali per quelle con un figlio, di 10 per quelle con due figli e di 22
punti per quelle con tre o più figli. Tale andamento non si riscontra per i
principali paesi europei.
Quando ascoltiamo le dichiarazioni dei leader e delle leader alla Tv, o leggiamo i quotidiani, mai ci sono riferimenti a studi autorevoli come questo. Una domanda: si informano? Studiano questi rapporti?
Un altro aspetto omesso è quello relativo al “pensiero” dei partiti del centro-sinistra rispetto all’assetto ambientale e urbanistico. Quale idee di città , quali idee di ambiente da difendere? Non ci è dato conoscerlo. Mentre ci è dato di conoscere dalla pratica le idee che in proposito hanno gli amministratori del centro-sinistra.
Per esempio, è di questi giorni la notizia giornalistica ( locale) di come procede in proposito un Comune del centro-sinistra tra i più conosciuti in Italia perché si trova nell’Adriatico romagnolo.
Circolano bozze relative alla “variante al ricettivo” del comune di Cervia (Milano Marittima), secondo le quali il volume degli alberghi aumenterebbe dal 5 al 20 per cento. Le altezze degli hotel potrebbero poi arrivare fino a 25 metri. I parcheggi fino a i due piani, i seminterrati adibiti a servizi, i vani degli ascensori, i porticati ecc., non faranno più parte della cubatura. Un modo come un altro per favorire i grandi alberghi,o meglio i grandi gruppi alberghieri. Il gruppo di “Sinistra per Cervia” si chiede:” come faremo a mantenere i turisti se andiamo ad intaccare ancora una volta il verde e la qualità architettonica della città?Se qualcuno vuole costruire camere più spaziose , allora se ne riduca il numero, visto fra l’altro che la quantità di quelle rimaste vuote aumenta sempre di più.”. La cosa curiosa, ma non tanto, è che a livello nazionale i leader del centro-sinistra si dimostrano scandalizzati quando l’attuale governo di Destra vara leggi che permettano l’uso indiscriminato del territorio per aumentare la cementificazione in un modo che non ha uguali misure in quasi tutto il resto dell’Europa. Schizofrenia politica? A causa della necessità di aumentare o tenere il proprio elettorato a qualunque costo ? Ciò che si constata è che anche gli amministratori di sinistra obbediscono alle implicite leggi del capitalismo, sottostando al potere delle lobby che ,in questo caso, si chiamano lobby dei bagnnii, degli albergatori o dei commercianti. E allora che senso ha parlare di valori e di ideali? Oppure la “classe dirigente” dei partiti di sinistra eredi del Pci (ma anche di formazioni più a sinistra) in realtà hanno una formazione culturale e ideale assai approssimativa e contraddittoria. Si nota soprattutto, appunto, a proposito del soggetto donna e dei problemi ambientali e urbanistici.
Si vede nel prodotto finale dell’esperienza amministrativa nazionale e locale. Locale: Cervia, come Cesenatico, come Rimini, come il lago di Garda oppure il lago d’Iseo, sono state allegramente cementificate sia con amministrazioni di sinistra che con amministrazioni di destra.
Ma allora chi e perché votare?

giovedì 2 settembre 2010

LE RAGAZZE SONO PER STRADA E 'LA DANNO' SENZA PENSARE....

“In questa città lavorano solo i paraculati, i ragazzi bevono, si divertono e poi si schiantano con le macchine. Le ragazze sono per strada e ‘la danno’ senza pensare.”. Sono alcuni dei pensieri scritti da Zouhir Bouhfir e Arkrim Yasser nel corso di un “laboratorio” per studenti delle medie superiori sui temi della migrazione e pubblicati in un libretto arci-lussuoso e stra colorato intitolato CITTADINANZE ANNO 2009/10 (Chi lo ha finanziato sprecando denaro?). Il “laboratorio” faceva parte del progetto “Di generazione in generazione” promosso da un consultorio familiare accreditato nella Regione Lombardia di una grande città. Nello scritto “Ospitalità” Sabrina Piazza scrive che “ l’italiano medio è egoista,egocentrico, individualista, approfittatore i persegue e propri interessi senza guardare in faccia nessuno, cercando il più delle volte di sfruttare il prossimo per i propri comodi, soprattutto se questo è più debole (ad essere stranieri è una sorta di debolezza!). Gli italiani sono un popolo di piagnucoloni: tutti si lamentano su tutto ma poi non muovono un dito per cambiare la situazione (ecco uno dei motivi per cui l’Italia va in rovina!). I ragazzi, infine, crescono privi di valori, non sanno nemmeno cosa sia l’amicizia o l’amore, si lasciano trascinare dai gusti della massa e desiderando omologarsi.”.
Nella prefazione si legge che attraverso il “laboratorio” gli studenti “si trasformano a poco a poco in attivi performers metropolitani , decisi a dare corpo e scrittura alle proprie e altrui paure, su temi molto attuali quali la migrazione, la cittadinanza, l’omofobia e il rapporto con la propria città/ideale.”.
“le ragazze sono per strada e ‘la danno’…” scrivono due ragazzi migranti o figli di migranti. Nel libretto non emerge se e come hanno considerato e proposta una riflessione gli psicologi e la conduttrice su questo stereotipo palesemente sia difensivo che offensivo che caratterizza soprattutto gli uomini provenienti da Paesi dove le donne ,rappresentando tradizionalmente l”’onore” dei capi famiglia , devono sottostare a regole ferree rispetto al proprio corpo e comportamento in pubblico.
E che dire poi dell’autoflagellazione della ragazza italiana che enumera a raffica i presunti difetti degli italiani secondo lo stereotipo consueto che nei mondi tribali dell’Africa e dell’Asia o dell’America Latina vivrebbero invece nell’esaltazione dei “valori” e nel rigore morale?
E’ utile dare corpo nelle scuole a incontri dove si da voce al “polifonico mosaico di voci, volti, slangs, dialetti, abiti e posture diverse….” ,come si legge sempre nella prefazione, senza interventi guidati degli adulti con l’obiettivo di far comprendere la complessità della realtà umana che non è fatta di tutti buoni da una parte e tutti cattivi dall’altra? Come minimo?
Si opera a favore dell’inclusione se si alimenta nello straniero –o figlio di stranieri- il bisogno di contrapporsi alimentando una propria presunta purezza contro i cattivi e brutti autoctoni?
E perché non aiutare ragazzi e ragazze a mettere in scena, per esempio, la condizione femminile nel nostro (retrogado) Paese e in quelli di provenienza dei migranti? La condizione di genere offre la possibilità di capire il grado di civiltà di una nazione più di ogni altro parametro.
Invece mi pare che anche gli psicologi che hanno lavorato nei “laboratori “Cittadinanze” , si siano limitati a sprecare lodi autoreferenziali per la riuscita di questa “rete” che ha permesso agli adolescenti, di “esprimere i loro talenti”. I contenuti non hanno importanza.