mercoledì 26 settembre 2012

UN GIOVANE DEL PD SCOPRE LA "BATTAGLIA" IN DIFESA DEL PAESAGGIO ITALIANO

Se non fosse che siamo in Italia. Se non fosse che siamo abituati alla retorica del linguaggio dei politici. Se non fosse che ci troviamo in uno dei Paesi d’Europa a maggiore consumo scriteriato di suolo e conseguente distruzione irreversibile del paesaggio, ci sarebbe da stupirsi alla lettura dell’intervista rilasciata dal giovane rampollo del Partito Democratico lombardo di nome Giuseppe Civati. L’intervista ,passata inosservata, è uscita nelle pagine de La Repubblica cronaca milanese il 22 sett. con il titolo “Basta consumare il suolo facciamolo diventare una battaglia del partito”, firmata da Ilaria Carra. I partiti italiani sono sempre stati così: ogni tanto lanciano una “battaglia” nell’aria. La parola abusata da sempre è proprio quella. Fa parte del dizionario del militante di base. Ai maschi insegnano a giocare alle “ battaglie” con i soldatini e le armi finte, fin da bambini. Alle bambine invece insegnano , con le bambole, a identificarsi precocemente con la maternità a tempo pieno o , se a part time per lavorare , a sentirsi in colpa per la sottrazione di tempo alla prole. La “battaglia” in questione è dunque il consumo di suolo italico; per meglio dire quanto è rimasto dopo anni e anni di progresso, furioso e compiaciuto, soprattutto all’insegna della cementificazione da Nord a Sud. E il giovane Civati scopre che ora bisogna invertire la rotta. Non è un tantino tardi? “Finora –dice- lo si è trattato solo come un bene da sfruttare. Per noi è un tema strategico, meno amministrativo e più politico-culturale. Il senso di ‘Occupy primarie’ che ho lanciato vuol dire anche questo: avere argomenti in discontinuità, anche con Monti e con il lessico politico e mediatico di oggi, e fare proposte per cambiare”. In “discontinuità” con chi? Con il PD ? Con gli ex PCI , ex DC ecc. confluiti nel PD e che hanno amministrato l’Italia nei comuni e nelle regioni dal dopoguerra? Con il PD che amministra e cementifica come tutti gli altri partiti ? Propone, il giovane rampollo, di cancellare la legge che consente l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti dei comuni, in modo da introdurre il monitoraggio del suolo e indirizzare l’attività edilizia, ecc. I comuni di centro sinistra sono stati obbligati ad applicare la legge sugli oneri urbanistici? Sono stati obbligati a cementificare anche i fiumi favorendo i disastri ambientali a ogni diluvio da clima mutato? A questo punto il bel giovane , da lombardo, attacca la sua Regione dove chi governa “ha considerato il suolo come una risorsa da esaurire.” Ecco, appunto, anche i giovani quando hanno imparato , per giusta e naturale eredità il linguaggio dei padri nobili, diventano improvvisamente,politicamente, ciechi perchè quella affermazione si può applicare anche all’Emilia Romagna ; e non soltanto. Milano ha partecipato alle celebrazioni del centenario della consociata, per via del nome, Milano Marittima. Il sindaco Pisapia a Milano Marittima c’è andato a festeggiare: a braccetto del sindaco Zoffoli di Cervia detto “cementino” dai cittadini . Poi c’è Matteo Renzi che in agosto, iniziando di fatto la sua campagna per le primarie in un bagno cervese , ha ignorato questo tema “culturale”. Matteo Renzi si rivolgeva alla gente convenuta sulla spiaggia per presentare il suo libro. Ha sì accennato alla mancanza di asili in Italia e alle politiche per risparmiare denaro pubblico, ma non ha detto nulla sul consumo di suolo e sulle brutture architettoniche della costa. Forse perché, arrivando alla spiaggia di Cervia, aveva visto l’accatastarsi di hotel e case sul lungomare prive di alberi e giardini. E allora, per “rispetto” del centro sinistra locale; e degli eventuali suoi elettori tra assessori e militanti delle consortorie dei bagnini, degli albergatori ecc., ha bellamente taciuto. O forse, non fa parte, il discorso, del suo orizzonte cultural-politico. Così Civati coglie l’occasione e scopre che potrebbe fare parte del suo orizzonte: la “battaglia”. L’ennesima lanciata nell’aire.

mercoledì 19 settembre 2012

IL MANIFESTO E LA"SQULLO" MINISTRA FORNERO

“Forse Vauro avrebbe potuto disegnare le calze a rete anche sulle gambe di Monti, come gia fece con quelle di Alfano a conferma che, per chi fa satira, spesso il sesso è quello degli angeli.” Norma Rangeri, direttora del MANIFESTO,così ha commentato le reazioni della ministra Fornero alla vignetta disegnata da Vauro dove appare come una puttana. Cara Norma, quel forse cosa ci suggerisce? Che come responsabile del quotidiano che dirigi hai omesso il controllo degli articoli – e delle vignette satiriche- prima della pubblicazione? Fatico a pensarlo. Dunque, quel forse è un rimedio postumo, mal combinato, che manifesta quanto gli stereotipi maschili occupano saldamente la mente di tutti/e anche se di sinistra. Arrivando a un convegno promosso dal CNEL, la ministra ha dichiarato: ."Trovo vergognosa la vignetta di Vauro su Il Manifesto. Denota il persistente maschilismo volgare e inaccettabile da parte di alcuni uomini". Alcuni uomini? Sig. ministra lei è molto cortese. Gli uomini vanno a puttane ( squillo) , Perché. Sostengono e tramandano da sempre ai figli maschi, si devono “sfogare”. Ma non sempre riescono, o vogliono, stabilire una minima relazione . Avendo il monopolio del potere su tutto e tutti/e, squalificando le femmine e la loro corporeità , hanno stabilito le tradizioni e le norme per fare usare i corpi delle donne. Vauro ha molto rispetto dei lavoratori ( è di Sinistra!), ma quando si tratta di donne la sua mente( maschile) cambia inconsciamente casella . Niente di più, niente di meno.