mercoledì 28 novembre 2012

RENZI E BERSANI A CONFRONTO HANNO OMESSO.......

Il suo esperto di comunicazione gli avrà raccomandato di non mettersi la giacca: fa vecchio politico. Forse Bersani non ha disposizione un esperto e poi è anziano: ma forse anche non vuole, non può, assomigliare ….a Obama. Entrambi hanno esibito il loro stile comunicativo privo di involuzioni decorative o retoriche. Ogni riferimento non è puramente casuale. Però, su La 7 di Lilli Gruber, Vendola aveva chiaramente parlato di ambiente e crisi climatica , da mettere al primo posto della prossima agenda di governo. Renzi e Bersani, di ambiente disastrato non ne hanno parlato, anche perché la conduttrice e i gruppi di riferimento a Milano (per Renzi) , a Palermo (per Bersani) hanno posto altre domande. Bersani ha fatto il solito cenno alla crisi e stasi dell’edilizia, lasciando a chi lo ascoltava una domanda: intendeva che occorre rilanciare la cementificazione italica? Insomma, né Renzi, né Bersani hanno speso un minimo di parole per dire che il dissesto idrogeologico dipende (anche) , da un’economia basata sulla drastica e insensata riduzione delle aree agricole per costruzioni spesso invendute, e dall’asfaltatura sistematica degli alvei dei fiumi. Viene in mente quello che ha scritto recentemente lo scrittore D.Starnone: la Sinistra gli errori li chiama ritardi. Del tipo: siamo in ritardo sui problemi ambientali. Siamo in ritardo sui diritti delle donne . E così via. Renzi ha parlato dell’insopportabilità del “ritardo” italiano a proposito della percentuale di donne che lavorano. Bersani ha taciuto. Nessuna domanda è stata fatta sulla Sanità. Il 28 nov. I quotidiani e i telegiornali tutto il giorno avevano riportato una dichiarazione allarmante di Monti sul rischio di avere presto a che fare con l’impossibilità di garantire prestazioni sanitarie gratuite. I due avrebbero potuto farvi cenno. Di Welfare ferito a morte ha scritto su La Repubblica la sociologa Chiara Saraceno, commentando l’ “uscita” di Monti sulla sanità. Che Monti –si chiede Saraceno- abbia fatto quel cenno pensando che, dopo aver colpito scuola e sanità a colpi di accetta, si possa “prevederne la messa in liquidazione.” ? Secondo la sociologa Monti dimostra una netta insensibilità , o cecità, rispetto alla situazione delle famiglie italiane. In maggioranza le famiglie italiane non potrebbero certo permettersi una sanità fatta di assicurazioni private. L’istituzione del servizio sanitario del 1977 è da ricordare come una delle riforme egualitarie più importanti del Paese. Come del resto anche la scuola pubblica. Non c’è dubbio che ascoltando i due candidati delle primarie del Pd, si sente in Bersani una più chiara disposizione a tenere fermi i diritti essenziali garantiti a tutti/e. Renzi , parla (non in occasione del confronto) di meritocrazia. La meritocrazia –vinca il migliore- non ha mai tenuto in conto i condizionamenti ambientali. Chi parte svantaggiato economicamente in uno stato che divide ,per esempio, il sistema scolastico in scuole e università per i poveri e scuole e università, di valore per i ricchi (che possono pagarsi le rate), alla fine del percorso subirà una calcolo “meritocratico” ingiusto. I due, d’accordo contro l’omofobia, non hanno voluto o (o saputo) accennare al fatto che eventi tragici come il suicidio del ragazzino oggetto di stalker in quanto assumeva comportamenti giudicati poco virili, hanno come causa una mentalità antica, di rigida divisione dei ruoli sessuali. E allora, anche una eventuale drastica rottamazione alla Renzi, rischia di darci una classe politica affezionata e dipendente dalla persistente tradizionale cultura del Paese.

giovedì 22 novembre 2012

LA DONNA CHE HA VOLUTO LA RIFORMA DELLA SANITA'

C’è in giro molta apprensione. C’è in giro tanta insicurezza che non è più generata dai cosiddetti extracomunitari . I timori per il futuro prossimo venturo riguardano l’ambito della sanità. Con la politica della spending review del governo Monti, sono stati tagliatio oltre 23 miliardi dal fondo sanitario nazionale; pari al 20 % in meno del finanziamento totale. L’Italia ha una spesa sanitaria pro capite pari a2.282 nel 2010; meno di Germania e Francia. La conseguenza è l’applicazione in crescendo di nuovi ticket sanitari e di tagli al numero di letti negli ospedali. La Federfarma sostiene che le quote di partecipazione a carico dei cittadini è passata dal 7, 4% del giugno 2010 all’’11,2 % del 2011. Insomma, ci sono più ticket e si rimborsa meno. Nel partito berlusconiano ci sono ex repubblicani, ex missini ,ex liberali. Anche nel Pd ci sono ex democristiani che ai tempi della riforma sanitaria del 1978, non approvarono Tina Anselmi ministra della Sanità . Tina, in DC detta “la Tina vagante”, ricorda il suo segretario Enzo Giaccone al Fatto Quotidiano (19.nov.) quando era convinta di una cosa andava avanti diritto fino alla sua realizzazione. Infatti riuscì a fare approvare la legge che giaceva in Parlamento da ben 14 anni. Un forte interlocutore fu l’on. Giovanni Berlinguer, allora “ministro ombra” del Pci per la Sanità. Alla Camera, il 23 dic. 1978, disse che la riforma era “il frutto dell’iniziativa del movimento operaio, rappresentato sia dalle organizzazioni sindacali che dai partiti della sinistra, partito comunista e partito socialista”. Il segretario dell’Anselmi ricorda che in Dc si parlò di “salto nel buio” . Andreotti , Piccoli con i suoi Dorotei, non volevano condividere la legge con i rossi. La riforma eliminava le mutue vecchio stile, decentrava i poteri alle Regioni e alle Usl, “erodeva potere e denaro alle strutture private”. Soprattutto affermava il principio della globalità delle prestazioni e l’uguaglianza del trattamento. Si opposero i repubblicani di Susanna Agnelli e si astennero liberali e missini. Poi è arrivato in Lombardia il Celeste a riportare tutto indietro invocando il principio della sussidiarietà, cioè dell’avanzata del privato a scapito del pubblico. Ora siamo avanti, molto, in questo rigurgito di liberismo anti statalista che vuol dire meno stato ,più privato e si salvi chi ha il denaro per pagarsi prestazioni veloci e di eccellenza. Tina Anselmi quando poteva rientrava a Castelfranco Veneto per il wek end. Un sabato, abitando a Treviso , andai a trovarla. Mi ricevette nel suo studio al piano terra della villetta di periferia dove abitava (e abita tuttora) con la sorella. Mi fece vedere i due quadri che Fanfani le aveva regalato perché si era scoperto anche pittore,poi ,un po’ in lingua veneta e un po’ in italiano, mi raccontò la sua vita al ministero della Sanità. Mi disse che aveva ricevuto due manager di una importante farmaceutica. Volevano fare approvare qualche farmaco in tempi veloci o giù di lì e le fecero capire che intendevano darle un riconoscimento. In altri termini una tangente. Mi disse che aveva dato quasi in escandescenze e aveva urlato ,in veneto, che uscissero subito dalla stanza. Il titolo, bello e affettuoso dell’articolo del Fatto Q., è questo: LA ‘TINA VAGANTE’ CHE GARANTI’ LE CURE A TUTTI.

martedì 20 novembre 2012

LA COSTITUZIONE TUTELA LA SALUTE E ANCHE PER QUESTO LIMITA LA LIBERTA' D'IMPRESA

Più o meno 8 mila metri quadrati per 15 unità abitative: ecco la nuova ondata cementificatoria nelle antiche zone residue delle colline moreniche del lago di Garda. Il comune di Lonato ha concesso l’autorizzazione alla costruzione che, peraltro, ha avuto il parere favorevole della commissione paesaggistica. Anche la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio ha approvato il nuovo scempio dell’ambiente naturalistico italiano. I nuovi insediamenti arriveranno a ridosso dell’antica abbazia di Maguzzano, dalla quale ora si ha una vista stupenda sul lago. Vittorio Messori, noto scrittore che abita a Desenzano, ha scritto un articolo di fuco sul Corriere della Sera (16 nov.) contro questa politica all’italiana che non si ferma neppure in piena crisi economica. Ormai anche al lago di Garda le seconde case invendute sono tante e allora una domanda: ma a chi conviene costruire? Ricorda, lo scrittore, che la zona apparteneva all’ordine monastico che aveva bonificato e resi fertili i territori circostanti. Fungeva da sindaco il Rettore affiancato da cinque contadini eletti dai colleghi che coltivavano le terre. Il Comune possedeva dei mulini, il cimitero, i gendarmi e le barche da pesca e da trasporto agli ordini di un monaco marinaio. Il territorio ha,dunque, anche un aspetto storico e culturale da tutelare. Scrive Messori: “Tra l’altro il territorio dell’antico Comune di Maguzzano è forse l’ultimo brandello del basso Garda salvatosi dal saccheggio dei cementificatori.” La crisi dei partiti , ma anche la crisi delle tipologie umane di coloro che la politica la fanno di mestiere, dovrebbe indurre a riflettere su questo lato della loro mentalità e cultura che ha agevolato, perseguito, o sottovalutato l’importanza della salvaguardia ambientale .Salvatore Settis (La Repubblica, 21 ott.) continua a scrivere sulla sistematica violazione della Costituzione in materia paesaggistica. Negli ultimi anni sono stati tre gli strumenti che hanno vanificato la tutela del paesaggio. Si è proceduto a diluire i pareri tecnici dei Soprintendenti in “conferenze dei servizi” e a favorire varie forme di silenzio-assenso . Il silenzio-assenso escludeva beni culturali e paesaggio. Ma in una tacita alleanza tra Destra e Sinistra , si tentò di cambiare : il ddl Baccini del 2005 (governo Berlusconi) e il ddl Nicolais del 2006 (governo Prodi). Nel 2011 il silenzio-assenso veniva introdotto modificando il testo unico sull’edilizia e il Codice dei beni culturali. E ora, si chiede Settis ? Ora, il governo Monti sancisce che i permessi per costruire vanno richiesti a “uno sportello unico” presso i Comuni. Le Soprintendenze verranno interpellate insieme con altre amministrazioni e si troveranno in minoranza. L’ aspetto più grave è che il parere dev’essere reso “in conformità al piano paesaggistico locale”; come dire: può non tener conto dei vincoli ministeriali. il parere delle Soprintendenze deve essere espresso entro 45 giorni, trascorsi i quali i Comuni possono procedere come gli pare. La tutela del paesaggio è parte integrante della Costituzione italiana perché riguarda anche la tutela della salute. Il territorio italiano, soprattutto al Nord, è uno dei più inquinati dell’Europa perché la libertà d’impresa è stata agevolata (dai politici!) anche contro l’art. 41 della Costituzione che ne limita l’esercizio se in contrasto con l’utilità sociale. E’ necessario chiedere, in vista del rinnovo dei parlamentini di alcune regioni e dello stesso paramento nazionale, chiarezza non retorica o ideologica, ai partiti , ai movimenti e ai candidati/e anche su questi aspetti della vita individuale e collettiva,la cui qualità è sempre più minacciata.

lunedì 12 novembre 2012

QUESTA MATTINA SULLA STAMPA.....

Pioggia, frane e danni anche in Liguria. A Roma è allarme per l’innalzamento del livello delle acque del Tevere. La situazione più difficile a Orvieto, dove una donna è grave. Una vittima a Grosseto. Rossi chiede aiuti immediati. (la stampa,) ) - Roma, 12 nov. - Campi allagati, strade invase dall'acqua, smottamenti, black out: le regioni piu' colpite oggi dal maltempo sono l'Umbria, la Toscana, il Lazio, minacciate da fiumi in piena e corsi d'acqua esodati. La pioggia, dopo i danni arrecati in Veneto, Liguria, Emilia Romagna, alta Toscana (in particolare le province di La Spezia, Massa e Carrara) sta imperversando nel Centro Italia. (agi.it) «È necessario e urgente un programma nazionale per la sicurezza e la manutenzione del territorio, che rappresenta una misura infrastrutturale per la crescita». Così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini nel tardo pomeriggio di una giornata di maltempo che ha messo a dura prova tutto il centro nord. Clini ricorda che «su proposta del presidente Monti, il Consiglio Europeo del 29 giugno ha richiesto alla Commissione Europea di individuare le azioni possibili per liberare risorse pubbliche destinate alla protezione del territorio, "interpretando" i vincoli del Patto di Stabilità in modo da favorire investimenti nella prevenzione con effetti positivi sulla crescita superiori ai costi necessari per la riparazione dei danni». (IL CORRIERE DELLA SERA) Il governatore del Veneto chiede lo stato di calamità: "E' impensabile che il governo non aiuti un territorio che paga così tante tasse"(libero) Mentre nelle zone più colpite si fa la conta dei danni dopo i nubifragi di ieri, il maltempo continua a creare disagi nelle regioni del centro-nord. Se in Alto Adige l'allarme sta rientrando, il Veneto è pronto a chiedere lo stato di calamità dopo il maltempo del fine settimana. A Venezia oggi è ancora acqua alta (102 centimetri sul medio mare la massima di marea) a a Padova resta l'allerta per la piena fiume Bacchiglione. In Toscana permangono forti difficoltà. In provincia di Massa il Corpo forestale dello Stato ha attivato un servizio antisciacallaggio degli immobili abbandonati ieri perché invasi dall'acqua. E oggi sotto scacco è il grossetano. La forte pioggia ha provocato lo straripamento dell'Albegna e dei torrenti Elsa e Osa. Attivate le procedure di sicurezza per l'Ombrone. I vigili del fuoco stanno compiendo salvataggi utilizzando i mezzi anfibi, in particolare nella zona di Manciano dove sono state chiuse le scuole, provvedimento che starebbe valutando anche il comune di Scansano. Paura per gli occupanti di due auto trascinate via dalle acque dell'Elsa: sono stati tratti in salvo dai pompieri. (sole 24ore) Già negli anni settanta i timidi VERDI scrivevano, su giornali come IL MANIFESTO o NUOVA ECOLOGIA, che l'uso scriteriato del territorio e una becera politica dei terreni agricoli, avrebbe comportato in seguito un insostenibile dissesto ambientale generalizzato, dalle montagne alle pianure . A Sinistra noi "ecologisti" venivamo soltanto tollerati, perchè il lavoro e la lotta di classe, cioè l'antroprocentrismo era l'ideologia dominante. A Destra e al Centro pensavano soltanto a favorire la nuova borghesia e a blandire "il popolo" con gli specchietti per le allodole delle seconde case a rate intorno ai laghi, lungo le coste; abusive o meno.La politica dei terreni agricoli a pieni mani lottizzati, lo spopolamento delle aree agricole, hanno fatto il resto. Poi è arrivata la legge Tremonti che permette di ragionare così: io comune ti favorisco con i terreni che acquisti se mi costruisci qualche strada e una palestra di scuola. Per ultimo la Chiesa ha continuato a istruire i bambini del catechismo con un po' di teologia trinitaria, i comandamenti e la pratica dei sacramenti e un vago, astratto, amor del prossimo . Mentre pure i parroci svendevano territori o abbattevano alberi per costruire palestre e oratori , o vendevano ai privati terreni e boschi millenari per guadagnare denaro. E' anche questa LA STORIA del nostro Paes dal dopoguerra a oggi.

I PARITI "DOVREBBERO...." MA........

Non c’è niente da fare. Il “dovrebbero….” scritto alla fine del blog precedente,resta un pio desiderio. Dovrebbero, i candidati alle primarie ,i partiti, i movimenti come quello di Grillo, le liste civiche per le regionali in Lombardia e nel Lazio, avere come priorità il lavoro ma anche la “conciliazione dei tempi” per le donne, l’istruzione e la cultura , un programma per la tutela ambientale a cominciare dall’aria, dall’acqua, dall’aria e dal suolo e i diritti per la prevenzione e la cura dei corpi, ecc. Un programma chiaro e dettagliato per la tutela ambientale a cominciare dall’aria, dall’acqua, dall’aria e dal suolo e i diritti per la prevenzione e la cura dei corpi, invece non figura mai nelle priorità. L’ampia zona che va sotto il nome di Padania, così cara alla Lega Nord, è tra le più inquinate del Paese e dell’Europa. Ci sono città come Brescia e Milano dove i disturbi e le malattie respiratorie , anche gravi, riguardano numeri vasti della popolazione. Come ci si è arrivati ? Come è stato possibile in territori che vantano ancora una religiosità cattolica significativa? In nome di quale ideale religioso e civile si è perseguito il profitto degli imprenditori anche a costo di inquinamenti terrificanti come quello della Caffaro?

I PROGRAMMI DEI GRILLINI, PD E LANCIATI NELLE PRIMARIE RISPETTO AI PROBLEMI AMBIENTALI DEL PAESE: CI SONO?

Franiamo che di più non si può. Ormai pioggia e vento scatenano un allarme gigantesco in tutto Italia e provocano sfollati quasi peggio della seconda guerra mondiale. Abitazioni sopraffatte dalle acque tracimanti dai fiumi, o riempite di fango e detriti da pezzi di montagna franati: una quasi normalità da cause “naturali”. Che sia l’esito di un gran consumo di suolo e della cementificazioni degli alvei dei fiumi, è una conoscenza per addetti ai lavori, cioè per gli scienziati. La gente, il popolo, abituato da anni all’ “individualismo proprietario” di marca berlusconiana –cattolica, appare semi rassegnato e per niente arrabbiato. L’antipolitica sembra orientata altrove. Intanto, nella Regione Lombardia, “governata bene “ da Formigoni e company , si procede a distruggere lembi importanti e significativi di bellezze naturali. Come si può constatare guardando la foto aerea della bellissima abbazia di Maguzzano sulle colline moreniche, non lontano da Desenzano del Garda, con segnalata la zona che presto sarà sommersa da altre casette. In tempi di crisi edilizia non si sa per quali destinatari. Ma la mafia calabrese non è arrivata al Nord? I programmi dei grillini, i programmi del Pd , e poi di Vendola, per non dimenticare gli impegni di Bersani, Renzi ecc. per le primarie, dovrebbero essere chiari, precisi, circostanziati , proprio sul problema dell’ambiente. Dovrebbero…..

martedì 6 novembre 2012

L'EUROPA E' PIU' VERDE,L'ITALIA NO

E l’Italia si distingue sempre per collocarsi tra le ultime nazioni ! L’Europa è più verde, tranne Italia e Spagna. L’Europa sta per centrare gli obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici e i suoi rimedi. L’obiettivo per il periodo compreso tra il 2008 e il 2012 è di ridurre le emissioni dei Paesi cosiddetti sviluppati almeno del 5 % rispetto al 1990. Ma è molto probabile che si raggiunga la riduzione dell’8 % e si proceda verso il 10. 15 Paesi hanno siglato l’accordo , ma l’Italia e la Spagna è molto probabile che non manterranno l’impegno. L’Italia, che deve singolarmente ridurre del 6,5 %, non ha nemmeno illustrato un piano per raggiungere l’obiettivo. L’Agenzia dell’Ambiente europea fa sapere che un mancato adeguamento da parte dei due Paesi impedirà agli altri di raggiungere i traguardi fissati per il 2015. Un aiuto , comunque, è arrivato dall’abbassamento dei consumi per il riscaldamento domestico e dalla crisi che ha portato le aziende a consumare meno energie. In Europa le emissioni di Co2 sono diminuite di un ulteriore 2,5 %. L’Italia poi alla crisi economica deve molto: ha potuto contenere le emissioni di 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica . Il calo di consumi energetici (non per politiche governative come in Germania del tipo green economy) , svela la drammaticità della situazione e le reticenze politiche ad affrontare temi come la salvaguardia dell’ambiente . Spagna e Italia si sono date a un consumo di suolo insensato , più o meno eguale in tutti i tipi (politici) di amministrazione locale; hanno nascosto spesso e volentieri la situazione insalubre delle città ; hanno permesso nei decenni post seconda guerra mondiale un processo industriale ad alto tasso d’inquinamento; non hanno curato un’istruzione volta alla conoscenza della storia dell’arte e al significato del rispetto della natura e degli animali. E così via elencando. Ci si potrebbe chiedere come mai ciò è accaduto soprattutto nei due Paesi più cattolici dell’Europa. Uno studioso dell’Università di Bologna che ha scritto un saggio sulla corruzione in Italia, a una domanda di Augias nella sua trasmissione quotidiana sul terzo canale Tv, ha risposto che è nettamente maggiore nelle nazioni dominate da religioni “verticistiche” come l’Islam e l’Italia. Da non dimenticare che si tratta di un verticismo tutto al maschile!