giovedì 24 dicembre 2009

I VALORI CRISTIANI DEL CAVALIERE "SANTO"

1.Berlusconi ha perdonato al "matto" che lo ha sfregiato. Berlusconi ha scritto al Papa assicurandogli la perfetta assunzione dei valori cristiani da parte del suo governo. Berlusconi da giorni e giorni rilascia dichiarazioni esaltando l'amore contro l'odio e accusando la "sinistra" di fomentare il rifiuto della sua( amata) persona. Ormai è entrato nello stile linguistico dei preti quando predicano. I "suoi" gli fanno il coro aumentando le accuse alla solita sinistra rea di usare invece un linguaggio fatto di "offese" inaudite perchè immeritate al governo a ai suoi "uomini" . Come dire: la critica è sempre un'offesa. Smettete di esprimere le vostre opinioni. il Dialogo è da intedersi come adesione pura e semplice al "Papa" Berlusconi che vuole soltanto il bene del suo popolo. Per questo ha costruito Milano Due, il potere mediatico il 60% della pubblicità eccetera. eccetera.
Sono state invocate severe misure di freno da Internet (i blog) alle manifestazioni. Appunto, nello stile risaputo di governi del tipo di quello cinese,iraniano, cubano ecc.. Il tutto per dire che occorre mandare all'aria la Costituzione e riconoscere maggiori poteri al Premier e limitare quelli del Parlamento.
2.L'alleata (di Berlusconi) Lega Nord straparla da Radio Padania, dal suo quotidiano o con l'esposizione continua dei suoi qui e là nei programmi Tv, di diritti degli indigeni contro gli immigrati soprattutto se di fede o origine islamica. Straparla tanto da imporre come più vera la sua presunta religiosità contro un vescovo come Tettamanzi, reo di usare le parole della Chiesa quali accoglienza e rispetto degli stranieri.
Niente da dire, l'ascolto e l'adesione popolare c'è. La Lega , e anche Berlusconi stanno inseguendo gli umori del pubblico in fatto di mutamento del sentimento e della pratica religiosa. Non più, come scrive anche il sociologo Diamanti, una "fede" legata alla gerarchia , bensì una religiosità senza il Gesù dei Vangeli e i preti. Una Religione che si identifica con la Tradizione la quale è da intendersi come sentimento e pratica rituale capace di ancorare al paesaggio conosciuto che sta scomparendo, certamente anche a causa della immissione di elementi e fattori appartenenti ad altri contesti culturali. Perchè come ha spiegato all'Infedele Diamanti, negli ultimi sette anni circa l'immigrazione è aumentatata a dismisura. E le varie nazionalità ed etnie hanno costruito le ènclave separate . Le donne e soprattutto le figlie pagano e pagheranno la chiusura comunitaria dato che è il corpo femminile a dare identità alle collettività, insieme alle religioni e alle tradizioni patriarcali.La religione diventa base, cemento, storia antica che collega agli avi e alla terra delle origini. Per gli indigeni come per gli stranieri.
3.Nella trasmissione dell'INFEDELE prima di Natale, quando il monaco Enzo Bianchi ha spiegato che i cattolici non possono impedire la costruzione dlele mosche perchè non c'è sempre il la reciprocità nei Paesi islamici, Il leghista on. Salvini ha scosso la testa. Non capiva, non voleva capire. Anche se lui molto religioso non è vistoche ha ha dichiarato -rispondendo a Lerner- che in chiesa ci va due/tre volte all'anno. Anche per Berlusconi è così: i comandamenti , il Vangelo medesimo, che importa? Lui intende per valori cristiani quelli che sono cari alle gerarchie, al papa, come il finanziamento alle scuole private, lo smantellamento della legge 194 sull'interruzione di gravidanza, il no al riconoscimento delle coppie di fatto e omossessuali e via dicendo.
Amen.

giovedì 17 dicembre 2009

COPIANO L'IRAN

Antonio Padellaro ha riportato nel suo editoriale su' IL FATTO QUOTIDIANO (17 dic.) quanto scritto dall'autorevole intellettuale della Destra Marcello Veneziani per il GIORNALE (16 dic.) :"D'ora in poi deve essere chiara una cosa, chiunque definisce tirannide o regime fascista il governo di Berlusconi si assume la resposabilità politica e civile di mandante morale delle aggressioni subite da Berlusconi e di ogni altro eventuale attentato". Andrea Camilleri,Giovanni Sartori,Nicola Tranfaglia,Giorgio Bocca si ricordano l'epoca fascista e ne colgano le analogie soprattutto dopo le dichiarazioni dell'on. Cicchitto alla Camera e la sua lista di proscrizione: sono da considerare tra i "mandanti morali" ? Berlusconi ha inviato al popolo un messaggio "papale" dall'ospedale ricordando la forza dell'amore contro l'odio. I Camilleri, i Boccia e , ovviamente il "terrorista mediatico" Travaglio, sarebbero dunque i cattivi maestri che incitano all'odio. Cioè le opinioni critiche vanno intese come istigazione all'odio .
Avevo tre anni l'8 settembre 1943, pertanto non sono in grado di ricordare il Fascismo. I paragoni li posso fare con un altro regime dittatoriale: quello teocratico dello Stato Islamico dell'Iran. Infatti i capi di quello stato hanno dichiarato che stroncheranno l' opposizione con ogni mezzo.
A proposito: per la censura dei siti e dei blog che criticano Berlusconi e il suo governo consiglio di chiedere proprio quali le tecniche da usare.Ovviamente anche per disciplinare la stampa e la Tv .

martedì 8 dicembre 2009

LA SANITA' DI FORMIGONI

La mattina di un giorno infrasettimanale inizi dicembre devo chiamare la Guardia Medica perchè il medico di base non fa servizio. Mi sento dire che ci sono 4 medici per circa 270.000 persone, dunque verrà uno di questi chissà quando. Arriva il medico e si limita a provarmi la pressione , e a sbirciare una radiografia che ho messo a disposizione. Formula la diagnosi e prescrive un medicinale. Non posso fare a meno di paragonare questa esperienza con una dell'inizio degli anni sessanta. In casa non avevamo ancora i radiatori e pertanto ci scaldavamo con una stufa a gasolio nel corridoio. Un po' alla volta il tubo che passava in camera mia aveva ceduto all'imboccaura lasciando un filo di spazio che provocava la fuoriuscita del gas che avrebbe dovuto raggiungere l'aria esterna. Una notte mi svegliai avvertendo che stavo scivolando nella morte bianca e gridai. Mi sentirono , aprirono le finestre e chiamarono il medico condotto che arrivò dopo poco in pigiama. Erano circa le due di notte. Rimase fino al mattino, cioè fino a quando non mi ritenne fuori pericolo.
Due,tre anni fa caddi scivolando all'uscita di un teatro. Venne chiamata l'ambulanza che mi portò al presidio più vicino dove - al Pronto Soccorso- mi visitò un otorino che mi prescrisse di ritornare il giorno dopo per la radiografia al piede che si era gonfiato a dismisura. Effettuata la fasciatura chiamammo un taxi. E fu il taxista che ci suggerì -grazie all'esperienza di un parente- di andare subito all'ospedale civile. Mentre il portantino mi portava al Pronto Soccorso Ortopedico lo sentii brontolare che nelle cliniche private accreditate si prendevano i loro soldi.
La stessa frase la sentii dire dall'inferniera che mi introdusse in ambulatorio di lì a poco. Allora chiesi spiegazioni. Mi venne raccontato che in Lombardia gli ospedali e le cliniche private potevano ottenere l'accreditamento se garantivano un presidio di pronto soccorso. Pur che sia. Infatti. Al Civile mi fecero seduta stante la radiografia che verificò una rottura pesante e mi ingessarono subito mandandomi a casa con delle iniziezioni da fare in pancia; credo contro il rischio di embolie. Alla clinica non me le avevano date. Appunto: un pronto soccorso pur che sia.... Grazie a Formigoni, il cattolico, il ciellino.

domenica 29 novembre 2009

LIDIA MENAPACE COMMENTA MARAZZO

Sul giornale on line IL PAESE DELE DONNE, Lidia Menapace ha scritto, tra l'altro, un arguto commento alla lettera dell'ex Presidente della regione Lazio al papa per impetrare uno speciale perdono per la sua sua "debolezza", ovvero per i peccati della carne. Vorrei aggiungere che è proprio della tradizione maschile ( e maschilista )italiana il voler fare passare la doppiezza , per non dire l' ipocrisia maschile in fatto di costumi sessuali, come debolezza. Quando delle donne hanno il medesimo comportamento le si definisce tout court puttane.

Nemmeno nel "peccare" riescono ad essere grandi, questi politici ipocriti, che hanno fatto fortuna recitando la parte dei Catoni sul piccolo schermo e poi espongono una privatezza miserabile, provinciale, ma criminale: ben rappresentata, a quanto si dice, da uno tra i meno compromettenti dei video della povera trans, che lo ritraeva in camicia ma senza mutande. Adesso il tipo non si accontenta di essere fuori, non mostra nè vergogna, nè rimorso per chi ci ha lasciato le penne, si sa già che tornerà in Rai (spero non per fare qualche programma sui buoni sentimenti): adesso chiede perdono e vuole che sia il papa a darglielo: è il caso di dire come si dice a Roma:"una faccia come il culo" (nel senso che non arrossisce mai). Se proprio gli scappa di far sapere che è un buon cristiano, basta che vada a confessarsi da un qualsiasi parroco, si penta e può ottenere il perdono magari con un po’ di avemarie. Può andarci con un codazzo di giornalisti ed essere "immortalato" quando entra peccatore e/o quando esce pulito. O forse ci ha provato e ha scoperto che i suoi peccati, essendo gravemente "contro natura" sono "riservati" e un semplice parroco non può rimetterglieli, bisogna che si rivolga al vescovo. Ma il vescovo di Roma è il papa ed ecco trovato un buon trucco per stare in scena. Che miseria!.

sabato 21 novembre 2009

LA NUOVA MOSCHEA DI RAVENNA E LE DONNE

Le donne musulmane di Life (associazione islamica di Ravenna) hanno diramato un comunicato stampa di protesta per i commenti che si fanno sul progetto della moschea che verrà costruita appunto a Ravenna. Commenti che riguarderebbero il fatto che è prevista una zona a parte - e dietro agli uomini- per la preghiera . Chiedono il rispetto per le loro scelte religiose che richiedono la separazione dei sessi in nome del "pudore " e della "compostezza "femminili.
Ricordano che "ginecei" si trovano anche nelle antiche chiese ravennati esattamente come nella grande moschea di Roma. Al di sopra delle navate laterali, alcune basiliche paleocristiane presentavano un piano soprelevato lungo quanto le navate sottostanti e talora estese anche alla facciata interna : il matroneo.
San Paolo nella prima ai Corinti al cap.11 spiega che la donna si deve coprire quando prega perché è così che riconosce l’uomo come capo, essendo egli “immagine e gloria di Dio “, mentre la donna “è gloria dell’uomo”.
Scrive la grande studiosa dell’Islam quale Biancamaria Scarcia Amoretti (il Corano, ed.Carocci,2009) che nelle comunità patriarcali prima e dopo l’Islam “l’inviolabilità del corpo femminile deve assicurare : l’integrità della comunità, che sarebbe messa a repentaglio dal libero esercizio della sessualità femminile.” .E “ sarebbe mistificante non riconoscere che il Corano propone un’immagine della donna fragile, bisognosa di attenzione,da proteggere e che Dio guarda con benevolenza.”.
Aggiungo che ancora a metà degli anni settanta nelle chiese venete e lombarde si potevano vedere gli uomini da una parte e le donne dall'altra assistere alla S.Messa. I concetti di pudore e compostezza sono stati alla base dell’educazione di molte generazioni di donne italiane , con la stessa pseudo psicologica spiegazione del comunicato stampa di Life, che le donne non devono offrirsi agli sguardi erotici maschili o perché in attesa verginale di diventare “proprietà” di un uomo nel matrimonio, o in quanto già proprietà nel matrimonio .
Negli anni del Concilio Vaticano II ci fu un grande movimento di uomini e donne, teologici ed esegeti, che cercarono ,tra l'altro, di dare l'avvio a una esegesi storicizzata, collocando dunque San Paolo e i Padri della Chiesa in un preciso contesto ambientale. Anche nell'Islam ci sono state e ci sono voci autorevoli che vanno in questa direzione. Sembra però difficile che ciò avvenga nella migrazione, dove la tentazione identitaria sollecita letture conservative di una presunta purezza e inviolabilità del testo coranico .

giovedì 12 novembre 2009

CHE FINE FANNO I RECLAMI A TRENITALIA?

La mattina del 16 ottobre c.a. dovevo recarmi a Milano con un eurostar . Faceva freddo e in attesa sognavo il mio posto prenotato in uno scompartimento adeguatamente riscaldato. Salgo a Brescia , cerco il numero e mi siedo . Mi accorgo subito che non funziona il riscaldamento . Tutti/e , provenienti dalle stazioni precedenti si stringevano addosso giacche pesanti e paltò. Così fino a destinazione. All'arrivo a Milano Centrale scendo intirizzita dalla punta dei piedi ai cappelli. Nessun controllore era passato a timbrare il biglietto. Dopo alcune ore ritorno in stazione e in attesa del treno mi reco all'ufficio reclami. Venti giorni dopo mi arriva la risposta con una e -mail da "Vendita/Asistenza N/Lombardia- il Responsabile".
Nella stringata missiva leggo che mi era stato "riassegnato un posto in carrozza con impianto di climatizzazione funzionante". Si ammetteva il guasto all'impianto di climatizzazione , precisando che i passeggeri erano stati "invitati ad occupare i posti disponibili nelle vetture cinque e sei." Boh!

venerdì 6 novembre 2009

I TEOLOGI E L'ARREDAMENTO SCOLASTICO

Vito Mancuso è un teologo certamente tra i più aperti e disponibili alla discussione e leggerlo su La Repubblica è talvolta istruttivo. Ma questa volta no. Il suo articolo "Quanto vale quel simbolo" (giov.5 nov. 09) mi ha suscitato molte, molte perplessità. Mancuso non ha perso l'occasione (avrebbe fatto meglio) di commentare la sentenza della Corte europea di Strasburgo che a tutela della libertà religiosa degli studenti si è pronunciata contro al crocifisso appeso sulle pareti delle aule italiane. Ma se il crocifisso - scrive il teologo- è un invito all'amore universale perchè cancellarne la vista? Anzi, di più, è il simbolo più alto a" favore del bene e della giustizia anche a rischio della perdita della vita fisica. ". E poi bisogna mantenerlo perchè nell'anima umana si cela il bisogno dei simboli. E quello del crocifisso "è il principale individuato dalla nostra tradizione spirituale, culturale e civile lungo i secoli di storia.".
Caro prof. Mancuso ha letto il fondino di Dario Fo sul Manifesto merc. 4 novembre?
Secondo il grande Fo il crocifisso nelle scuole e negli altri luoghi pubblici, dagli ospedali agli uffici , propone certo una cultura e una storia, ma non proprio sempre edificante. In nome della croce sono stati prodotti grandi misfatti come le rapine e i massacri del Nuovo mondo, o la benedizione degli imperi e degli uomini della provvidenza; per non ricordate le Crociate e la Santa Inquisizione. Scrive Dario Fo: "Se è la 'nostra cultura', come dichiarano l'intrepida ministra Gelmini e il 'pontefice' Buttiglione che accusa la sentenza di Strarburgo di essere 'aberrante' , perchè non raccontano il lato oscuro della della croce come simbologia di potere?" . Giusto, perchè professore?

sabato 10 ottobre 2009

IL MASCHILISMO DI BERLUSCONI E DEGLI ALTRI

La donna, dice il Signor Berlusconi, è il più bel dono che il creato ci (leggi: a noi uomini, non al genere umano) ha dato. La logica è vecchia come il mondo ma sempre nuova: noi siamo state create ed educate per alleggerire il peso di chi ha potere e responsabilità. Noi siamo solo privato. Se proviamo a essere noi, né doni né veline, allora siamo niente, oggetto di offesa e di attacco: brutte, vecchie, e via di seguito. Anche in questo caso l´accusa di invidia viene usata per squalificare le nostre ragioni: perché, presumibilmente, se fossimo giovani e belle non ci offenderebbe essere trattate come un dono. Se ci offende, ecco la conclusione della filosofia dell´invidia del signor Berlusconi, è perché nessuno ci vuole più come un dono. Risultato: a bocca chiusa siamo accettate sempre, da giovani o vecchie, se belle o brutte; ma se usiamo il cervello siamo offese sempre: se belle perché pensare non si addice alla bellezza, se brutte perché pensare è germe di invidia. (Nadia Urbinati, La Repubblica, 10.10 09)
Prima aveva scritto Chiara Saraceno (La filosofia dell'utilizzatore, La Repubblica 9.10.09) alquanto arrabbiata :Il premier che "adora le donne", come ha graziosamente risposto al giornalista spagnolo che lo interrogava sulle sue frequentazioni, perde non solo le staffe, ma ogni senso della buona educazione e del limite appena una donna, una sua collega parlamentare e vicepresidente della camera, si permette di criticarlo. Nella cultura da caserma in cui sembra trovarsi a suo agio quando tratta di donne e con le donne, non gli basta insultarla genericamente come comunista mangiabambini, come fa di consueto con gli oppositori del suo stesso sesso. Non può trattenersi dall'appoggiare il suo disprezzo ad un giudizio estetico. Confermando che per lui - per altro brutto, tinto e rifatto, oltre che piuttosto anziano - le donne si dividono in due categorie: quelle (per lui) guardabili e potenzialmente utilizzabili (se non già utilizzate), la cui intelligenza è eventualmente un optional e comunque non deve velarne il giudizio obbligatoriamente positivo nei suoi confronti, e tutte le altre. Le non convenzionalmente belle e le anziane sono accettabili solo se adoranti. Altrimenti cadono sotto la mannaia del giudizio di non esistenza.
Dove stiamo andando? O meglio, dove stiamo tornando? Il silenzio degli uomini presenti a Porta a Porta quando il Premier ha insultato Rosy Bindi con la battuta "lei è più bella che intelligente", descrive implicitamente una situazione (quella italiana) non certo sostanzialmente mutata rispetto ai rapporti uomo-donna. C.Saraceno nell'articolo citato sostiene che è una questione politicamente seria perchè segnala quante siano radicate e profonde le istanze culturali del sessimo nostrano. Venerdì 9 ott. a 8 e mezzo di Lili Gruber era di scena la scarsa motivazione delle donne italiane in età fertile di fare bambini. A nessuno dei presenti, dal famoso ginecologo Flamigni alla regista Comencini ,alla stessa Gurber trascurando l'on . Roccella del Pdl , si è ricordato che le ricerche (Istat ecc.) dimostrano come i maschi italiani sono i meno disponibili a condividere il carico di cura che fare dei bambini comporta. Non è così raro sentire nel setting psicoterapeutico giovani donne dirsi in dubbio a diventare madri perchè :" so che dovrei farmene carico quasi totalmente da sola in casa.".
Nello stesso tempo da noi ci sono gli umini della Lega che (ben sostenuti dalle donne della Lega) puntano il dito contro i migranti, specialmente contro i musulmani raccusandoli di trattare male le donne. In psicoanalisi si chiama proiezione.
Comunque, ieri sera sulla TV Currant hanno dato un bel documentario della BBC sulle comunità rom della Romania dove vige ancora il matrimonio combinato dei bambine e delle bambine. Si sono visti due padri contrattare il prezzo della sposa e i riti di preparazione della consumazione del matrimonio come la vestizione della giovane con la camicia bianca da impachettare, e portare alla famiglia di lui per dimostrarne la verginità con le macchie di sangue. Si è ascoltato un uomo dire che le donne sono delle schiave a servizio degli uomini. Ma si è udita anche la voce di una sposina alla quale l'intervistatore chiedeva se le costava lasciare la scuola. Con tanta tristezza la ragazzina ha risposto affermativamente, ma si deve obbedire alla famiglia. Alla famiglia dei padri e dei fratelli dove alle donne tocca l'obbligo della complicità. Come in politica?

mercoledì 7 ottobre 2009

RELIGIONE O CULTURA?

La notizia è fresca: la Lega ha presentato una proposta di legge per vietare il burqa in Italia. L'intenzione è quella di modificare la legge Reale del 1975 in tema di ordine pubblico, lì dove vieta l'utilizzo di caschi o altri indumenti atti a impedire il riconoscimento della persona senza un giustificato motivo. Si vuole togliere quel "giustificato motivo" che ha generato interpretazioni ( e ordinanze comunali) di non facile discernimento pratico. I quotidiani scrivono che l'opposizione , per esempio per bocca della Pd Donatella Ferranti, è insorta dichiarando l'inconstituzionalità dell'eventuale legge. Anche da parte dell'Idv si ha la stessa opinione perchè risulterebbe una proibizione di simboli religiosi. Emma Bonino invece ritiene che indossare il burqa sia una violazione di "un concetto base della democrazia e dello stato di diritto". Ma a lei qualcuno risponderà invocando il multiculturalismo. In tutto questo ragionare salta in evidenza un gran confusione. A volte si legge e si sente in Tv affermare che il velo , il burka ecc. indossati dalle donne islamiche non sono poi un questione di religione, bensì di cultura più o meno tribali. A volte invece si sostiene che deriva dai dettami coranici.
A volte si afferma che le donne se si coprano "liberamente" è un problema loro e non vuole significare sottomissione all'uomo, bensì il personale rapporto con Dio. Insomma, una varietà di posizioni che denunciano -nei politici nostrani di ogni tendenza- una scarsa propensione a studiare,documentarsi seriamente e riflettere.
Ma allora : religione o cultura? Signori e signore la religione -organizzazione istituzionalizzata del sacro - fa parte delle culture. Punto e basta. Cioè secondo le varie culture ( e la loro applicazione ed evoluzione) si declina. Da che mondo è mondo.

domenica 4 ottobre 2009

DESTRA E SINISTRA ALLEATE NEL FAR SILENZIO SULLE NAVI DEI VELENI NEL MEDITERRANEO

Se è vera l'accusa che Luca Barbareschi vice presidente Pdl della commissione Trasporti alla Camera , lancia dalle pagine dell'Espresso appena uscito in edicola, siamo all'incosinstenza umana più completa dei politici di Destra e di Sinistra. Secondo L.Barbareschi dato che il Mediterraneo è monitorato giorno e notte con radar e satelliti, le ipotesi da considerare sono due: "o sistemi di sicurezza non hanno funzionato, il che è ridicolo, oppure si è deciso di lasciar fare." (L'ESPRESSO ,8/10/09 ,"Veleni bipartisan")
Da anni si smaltiscono nei mari italiani rifiuti tossici e radioattivi per mezzo di navi affondate non a caso. Nessuno si è attivato per recuperare i bidoni. Governo e ministra Prestigiacomo (Ambiente) brillano per un silenzio totale. Poichè da anni il mare è la pattumiera di bidoni radioattivi e di altri veleni, nessuno, proprio nessun Governo può gettare il sasso di chi è senza peccato. Barbareschi si chiede come fa a tacere la Prestigiacomo che ha un figlio " e che è siciliana, e che ha anche a casa a Panarea (...).". E i VERDI cosa fanno? Nei discorsi di Franceschini, Bersani e dell' illustre medico Marini ,non mi pare sia stato dato posto a questa drammatica situazione dei nostri mari. Dimenticavo: Realacci (Pd) ha presentato una mozione in Parlamento dove sottolinea come "quasi tutte le regioni costiere del nostro Paese possono essere compromesse". Allegria.

domenica 27 settembre 2009

E' HARAM DARE LA MANO A UNA PERSONA DELL'ALTRO SESSO

Le culture hanno spesso dei punti comuni nel pensiero e nei comportamenti. Però ufficialmente si contrappongono come accade alla "nostra" cultura italica , nonchè mediterranea e quella musulmana in genere; e, soprattutto in terra di emigrazione.
Cominciamo dall'ultimo evento. Il Cavaliere Berlusconi presidente del Consiglio dei Ministri, quando ha incontrato la coppia presidenziale degli Stati Uniti alla cena di gala del G20 di Pittsburgh, si è lanciato in un complimento a Michelle per la sua mise ; ma lei si è ben guardata di baciarlo come ha fatto con gli altri leader. Non ha resistito a comportarsi secondo la tradizionale galanteria da maschio padrone . Nel video che ha fatto il giro del mondo, si notano bene le gote gonfie del Presidente nella tensione del complimento. Come dire: piccola, vieni a me, che ti abbraccio caldamente . Invece Michelle gli allunga la mano a una notevole distanza restando impettita. Filippo Ceccarelli su La Repubblica (27 sett.) ha scritto che Berlusconi "...non guarda Michelle negli occhi, ma sotto, e poi ancora più sotto, e la misura, la soppesa, la immagina, allarga le braccia come sofraffatto e insieme compiaciuto del suo stesso ardente desiderio.".
Invece su Internet si discute di piedi di donne: vanno o no coperti durante la preghiera? O come ci si deve comportare in Italia quando si incontra una persona dell'altro sesso dato che è cortesia stringere la mano. Il tutto in un sito intitolato Discussioni sull'Islam (HTTP//ISLAM.FORUMMUP.IT/).
La risposta: "'Nella legge sacra (Shari'ah) sono proibiti i contatti con persone estranee (non-maharam) del sesso opposto, che siano strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle o quant'altro', esclusi ovviamente casi di necessità quali emergenze , visite mediche, etc. (...) Toccare una donna 'estranea' (non mahram) suscita piacere e deisderio più del solo guardare, come è evidente a chiunque sia dotato di intelligenza. Di conseguenza, se guardare è illecito, a maggior ragione e ancora più lo è anche il toccare. (...) L'unica eccezione è nel caso di un uomo ed una donna anziana...(...) E' illecito stringere la mano con una donna, ma è permesso con una donna anziana che non è sessualmente attraente, e anche l'uomo non deve essere sessualmente attraente.".
Improvvisamente ho capito perchè , in visita a un centro culturale islamico per acquistare un Corano, l'anziano capo si rifiutò di darmi la mano. Io, anziana non ero certo considerata attraente, ma lui, probabilmente tale si considerava. Come il Cavaliere.

lunedì 21 settembre 2009

RADIO PADANIA LIBERA

Sto girando in auto -è la mattina di lunedì 20 sett.- e, coMe faccio spesso, mi sintonizzo con la radio su RADIO PADANIA LIBERA. E' sempre molto istruttivo -politicamente e giornalisticamente- ascoltare gli interventi degli ascoltatori leghisti. Telefona un signore lombardo che ce l'ha con gli islamici : " ...meglio le nostre donne che la merce la fanno vedere. Abbasso il burka e i burkini."
E già, il corpo delle donne è MERCE offerta agli sguardi e ai desideri maschili. lLe donne musulmane devono corprirsi affinchè il loro corpo sia visibile soltanto ai maschi di casa per il loro enso di proprietà e desiderio. Le donne occidentali devono scorpirsi....per gli stessi motivi. Amen.
Segue la telefonata di un'anziana signora lombarda : " ...non assumiamo più gli islamici e se proprio abbiamo bisogno, a nostro uso e consumo assumiamo altri extracomunitari...". Si noti, e non occorre aggiungere altro , quel A NOSTRO USO E CONSUMO .

martedì 15 settembre 2009

Il 19 a Roma per la libertà di stampa

Mi è piaciuta l'intervista realizzata da Sandra Chaher direttora di Atemisia Noticias , a Nella Condorelli direttora di Women in The city per Red Periodistas. La Condorelli spiega come l'informazione mondiale si trovi in una condizione megativa perchè stretta tra gli interessi dei gruppi economici , sempre meno inclini ad investire a garanzia di una informazione realmente libera. Poi c'è il caso italiano determinato dal confitto d'interesse del Presidente del Consiglio Berlusconi che è sceso in campo nella politica continuando a gestire il suo sistema imprenditoriale. Ne consegue una riduzione drastica dello spazio plurale a favore del modello di messaggio-unico.
La giornalista straniera chiede delle donne italiane e la Condorelli risponde : " Al modello delle donne nude senza parola veniva sempre più opposto infatti un modello maschile vincente, circoscritto in sostanza nel modello dello stesso imprenditore-politico, che tutto può. Era nato il nuovo patriarcato mediatico. Questo ha determinato la progressiva scomparsa del femminile plurale dalle televisioni italiane. " Con l'evidente risultato che nell'informazione le donne sono invisibili e che in Tv esistono soltanto come vallette di qualcuno; mentre poco spazio hanno anche nella politica.
Le donne italiane lavorano tanto , sopra la media europea avendo a carico il lavoro di cura e quello fuori casa. Il governo al massimo parla di "incentivi alle famiglie" cancellando così il soggetto donna-cittadina come destinataria di politiche specifiche. Sarebbe questo un motivo di grande riflessione perchè è un pensiero che manifesta una concezione tradizionale dei ruoli sessuali; come a dire che permane una cultura arcaica che può persino saldarsi con gli aspetti altrettanto arcaici delle culture patriarcali delle comunità migranti. Le culture sono vasi comunicanti.
Domenica 13 c.m. sono stata alla Comunità Pentescostale dei Ghanesi di Brescia dove ho potuto verificare come la divisione dei ruoli sia assoluta: fuori dalla sala di preghiera c'è una saletta che ospita i bambini e le bambine tenuti "a bada" da "maestrine" dotate di bacchetta . Ebbene, alla fine della preghiera collettiva guidata, c'è stata la festa di compleanno di due bambini con tanto di dolci e torte alla quale padri e fratelli non hanno partecipato.
Il nostro anziano Capo del Governo non può forse usare con evidente soddisfazione stereotipi latini a tutto campo, come quando proclama che lui "ama le belle donne"? Non possiamo neppure immaginare una ministra (giovane o anziana) che dica altrettanto rispetto a una eventuale inclinazione per la ricerca spasmodica di uomini giovani e belli.

lunedì 7 settembre 2009

Berlusconi !

«Libertà di stampa non è libertà di insulto» Secondo Berlusconi, tuttavia, i comunisti e i cattocomunisti che denunciano l'assenza di libertà di stampa, lo fanno solo perché «intendono la libertà di stampa come libertà di mistificare, di insultare, di diffamare e di calunniare. Per questo - ha aggiunto - sono stato costretto a rivolgermi alla magistratura. Se in Italia c'è un pericolo - ha infatti sottolineato - è quello degli attacchi alla riservatezza delle persone che viene violato dalla stampa di sinistra». Ribadendo che davanti a questo scenario non può far altro che esclamare (come già aveva fatto nei giorni scorsi) «povera Italia». Berlusconi ha quindi chiesto che si interrompa immediatamente «qualunque campagna che attacca su basi false e calunniose».
( Il Sole 24 , 8 settembre)
Una domanda al Cavaliere: cosa intende esattamente per libertà di stampa? Probabilmente la pensa esattamente come il suo collega Ahmadinejad . Mi sono fatta questa idea leggendo il libro (Viaggio di nozze a Teheran, ed.Newton Compton,2009) di Azadeh Moaveni, iraniana figlia di esuli (negli USA) che ritorna al Paese di origine come inviata del Time e deve fare i conti con la censura preventiva . Si sposerà, avrà un bambino e sarà costretta a lasciare l'Iran.
Le libro racconta l'amore smisurato per il suo Paese e quindi la propensione a pensare e vedere il positivo, fino a quando dovrò ammettere che è una pesante dittatura teocratica.
Scrive: Volevo disperatamente che l'Iran fosse un Paese in cui si poteva dire la verità sul potere, e la mia volontà era così forte che decisi di mettere alla prova la realtà. (...) Mr. X era probabilmente la persona più importante della mia vita iraniana. Il regime gli aveva affidato diversi incarichi: doveva stendere rapporti sulla mia condotta da giornalista, mettermi in guardia quando rischiavo di valicare qualche linea rossa (facendo domande su argomenti tabù o sconsigliati) e cercare di assicurarsi la mia 'cooperazione'. "
E ancora:Se volevo assistere a un seminario, incontrare il ministro degli Esteri, o recarmi in una zona di confine particolarmente delicata, dovevo assicurarmi l'approvazione e l'assistenza dell'ufficio stampa estera." Al MInistero delle informazioni decidevano " se un determinato giornalista poteva continuare a lavorare o meno.".
Naturalmente in Italia siamo più fini: invece di chiudere una trasmissione scomoda come quella della Gabanelli, ci si limita a ritirare la copertura legale ai giornalisti che fanno le inchieste. Così saranno loro a , volontariamente, ritirarsi.

sabato 5 settembre 2009

I valori cristiani della Lega e della Chiesa

«La nostra politica, anche sull’immigrazione, è perfettamente in linea con i valori cristiani», ha detto il capogruppo alla Camera, Roberto Cota. E il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Stefano Stefani, ha aggiunto: «La Lega ha radici cattoliche e ha lottato contro l’impostazione che era stata data in Europa dove nessuno voleva inserire tra i fondamenti le radici cristiane». E poi ha precisato: si è parlato di «legge sul biotestamento» e di «pillola Ru486». Da La Stampa del 5 sett.
Mattia Feltri ha firmato un articolo su La Stampa con il titolo Dio, Padania e famiglia la Realpolitik di Bossi a seguito dell'incontro inVaicano di Bossi e Calderoli con il card. Bagnasco.
D'amore e d'accordo, dunque ,vanno i nostri leghisti con la Chiesa che di più non si può. L'articolista scrive addirittura di incontri segreti tra vescovi, parroci e dirigenti leghisti per stabilire linee e interessi comuni nel Nord. A proposito di famiglia tradizionale -da intendersi formata da un uomo e una donna- , di matrimoni omosessuali e sistemi procreativi e fine vita, il feeling sarebbe perfetto. In questi giorni, subito dopo l' incontro, Bossi ha lanciatio una delle sue affermazioni storiche che suona pressapoco così: è meglio fare figli. Ovvero il ritorno in voga delle donne (italiane )- coniglio per contrastare le figliolanze straniere che inquinerebbero il puro sangue delle pure regioni italiche. Non importa se poi non ci sono gli asili, le scuole materne e la scuola dell'obbligo restringe i tempi di permanenza. Si supplisce con le nonne Welfare , le mamme part time o addirittura a casa, a fare le casalinghe. Feltri scrive anche che la Chiesa ingoia lo strano panteismo tradizionalista e conservativo della Lega pechè si mostra un argine formidabile contro la "deriva relativista". O addirittura i porporati da una parte fanno vedere che si inalberano per il pacchetto sicurezza che prevede il reato di clandestinità e per la poltica dei respingimenti sul fronte del mare siciliano, ma dall'altra (quella segreta) non sono tanto scandalizzati, perchè l'interesse è indirizzato all'"integrità della famiglia".
Ci si potrebbe chiedere come mai allora la Lega Nord non considera che potrebbe andare d'accordo anche con le moschee e i Centri Culturali Islamici , dove i "valori" della famiglia tradizionale, la considerazione dell'omosessualità come comportamento e scelta contro "natura", il ruolo di basso profilo delle donne ecc.; soprattutto il rifiuto del cosiddetto relativismo in nome delle Verità Eterne, viene continuamente ribadito ?
La realtà che salta fuori inequivocabilmente è , sociologicamente, la seguente: la Lega intercetta il senso comune del timore della perdita dei confini identitari, in altri termini il sentimento di forte smarrimento per il mutamento rapido del"paesaggio" intorno. Il tema della identità collettiva è allora, oggi, nell'era delle grandi migrazioni e della gobalizzazione, un problema da tenere presente. Lo facessero i politici!

martedì 1 settembre 2009

L'Avvenire

Il Senatore Presidente Cossiga è stato intervistato dal Corriere Della Sera (1 sett.) in merito alla nota vicenda del direttore oggetto di attacco da parte del Giornale, ovvero di Feltre. Come sempre risposte caustiche e dall'alto di una cattedra quasi divina. Però una cosa giusta l'ha detta: ha sempre trovato il quotidiano attuale della Cei noioso. Nessuno ricorderà come è nato l'Avvenire nel lontano 1969. Ebbene, sorse sulle ceneri di un pretigioso quotidiano cattolico nazionale che si chiamava l'Avvenire d'Italia e che era dirtto da un gande giornalista come Raniero La Valle. Si stampava a Bologna nei pressi della stazione e della redazione hanno fatto parte anche Italo Moscati, Vittorio Citterich, Rodolfo Brancoli. E' stato nella cronaca della Romagna che ho iniziato, poco più che ventenne, a scrivere. Ho poi collaborato alla "terza pagina" e alle pagine nazionali . Raniero La Valle, sostenuto dal Cardinale Giacomo Lercaro e da personaggi come Alberico, Ardigò tanto per ricordarne alcuni, ne aveva fatto un quotidiano del Concilio Vaticano II. Un giornale che criticò la guerra del Vietnam e portò avanti le nuove istanze della teologia e l'esperienza delle "comunità di base" ; compresa la teologia della Liberazione. Ad un certo punto, conclusasi il Concilio, alla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) sembrò necessario trasferire la sede a Milano cancellando di fatto la redazione e il suo direttore . Ma soprattutto lo stile giornalistico e i contenuti .

sabato 29 agosto 2009

Bossi cristiano e cattolico

(ANSA) - ALZANO LOMBARDO (BERGAMO), 29 AGO -Con la Chiesa c'e' bisogno di un 'chiarimento' per questo Umberto Bossi e Roberto Calderoli andranno insieme in Vaticano. Andremo a 'ricordargli le nostre radici cristiane', spiega il segretario del Carroccio, in partenza dalla stazione di Bergamo per quella di Alzano Lombardo, dove partecipa alla Berghem Fest. 'Ci andiamo -ribadisce- per ricordare che la nostra matrice e' cristiana e cattolica. La Lega e' l'unico partito che veramente ha radici cristiane'.
E' la notizia del giorno: Bossi vuole andare in Vaticano (al posto di Berlusconi?) per "ricordare" le radici cristiane e cattoliche dell'Italia. Soltanto qualche giorno fa Bossi ha dichiarato ai giornalisti che lui ha fatto appendere un crocifisso di legno fuori della porta di casa, perchè così ogni volta che esce lo può "toccare" per avere una buona giornata. Qualche teologo gli faccia perfavore presente che la sua religiosità è di tipo magico, in altri termini pagana.
D'altronde la difesa leghista delle presunte radici si è ben visto nel corso della sua storia cosa è in realtà: il fiume sacro ,l'ampolla, le spade alla celebrazione leghista dei matrimoni ecc., esprimono un tipo di religiosità simile a quella brasiliana della macumba o del cantomblè. Un sincretismo antico che serve a creare costumi e quindi senso di appartenenza collettiva, nonchè di identità. In un certo senso Bossi intercetta con i suoi gli umori il tempo postmoderno con la perdita dei confini spaziali e delle tradizioni .
La religiosità attuale è di questo tipo: ciò che ha presa è il "Dio tappabuchi" che il teologo protestante Bonhoeffer auspicava sparisse dagli orizzonti di fede (autentica).
Sarebbe bene che i politici facessero i conti con il senso di smarrimento collettivo, anzichè demonizzarlo.

martedì 25 agosto 2009

Niente più verde sul mare

Le letture dell'estate sono assai istruttive , ma non sempre rilassanti. A volte ti inquietano il sonno notturno e i sogni. L'articolo "Tra rovine vecchie e nuove" di Paolo Rumiz su La Repubblica (25 ag.) di inquietudine e rabbia ti riempie.
Racconta il suo viaggio a l'Aquila e il suo incontro con il paesaggio devastato . Arrabbiato anche lui si lamenta di questa nazione che non riesce a sviluppare una vera politica della prevenzione dei terremoti e che coltiva un'incultura del territorio con cronica persereveranza. Il nostro è un territorio sismico per eccelllenza, ma una conseguente civiltà dell'abitare non esiste. Si capisce al volo "che le sue macerie non sono fatalità ma crimine, un'omissione che altrove manderebbe in galera generazioni di capi di governo. Non esiste Paese viluppato dove un terremoto di magnitudo 5,9 faccia tanti morti.".
L'Abruzzo? "regione matrigna, terra che rinnega la montagna, cioè se stessa. Via i pastori, via gli eremi, i tratturi, Celestino V. Roba vecchia, inutile. Il resto è cemento. Niente più verde sul mare.".
Mi viene in mente una delle poche ville ancora in piedi degli anni trenta a Milano Marittima, salvata, si fa per dire, ma soffocata tra nuovi cementi. Ancora negli anni settanta le foto aeree dal mare mostravano ampi spazi di pineta dove ora ci sono soltanto costruzioni di alberghi e case senza un briciolo di verde. Una politica del territorio insensata ovunque, indipendentemente dal colore delle amministrazioni. Ma allora , una domanda ce la vogliamo fare? Essere di Sinistra o di Destra perchè conta così poco nelle politiche del territorio? E non soltanto.

lunedì 24 agosto 2009

Maternità e infanzia

Gli archivi comunali sono una miniera di informazioni storiche ancora, credo, in gran parte sepolte.
A me è capitato di cercare la conferma di una memoria orale e d'imbattermi in un'affascinante realtà. Cercavo notizie relative alle colonie marine dell' Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia . La giovane impiegata, dopo avermi fatto firmare un foglio con nome, cogome, tipo di richiesta, motivo ecc., scompare per una decina di minuti per poi riapparire guidando un carrello colmo di faldoni impolverati. Ci mettiamo cuiose ad aprirne uno dopo l'altro: 1932,1933,1935,36....quando mi attira l'attenzione di un foglio di circolare: 3 novembre 1933 anno XII....Ai signori PRESIDENTI dei comitati di patronato Maternità ed Infanzia. In oggetto norme supplementari per la celebrazione della "Giornata della Madre e del fanciullo".
Si chiede di seguito di fornire "Tutte le informazioni e gli elementi richiesti dalla sede centrale dell'Opera nei riguardi della madre che, nell'ambito di ciascun Comune, risulti avere il maggior numero di figli viventi, e cioè: nome e cognome della donna, del marito e dei figli viventi, con le rispettive età; le eventuali benemerenze patriottiche (per es. figli decorati o morti in guerra o per la causa nazionale); la data della tessera di inscrizione della donna al Partito Nazionale Fascista o, quantomeno, di quella del marito."
No comment.

mercoledì 19 agosto 2009

il burkina di Verona

Prima in Francia e poi in Italia: alcune donne musulmane si sono presentate per nuotare in una piscina pubblica indossando una sorte di scafandro denominato burkina. Testa velata ,corpo interamente coperto ma non il volto , le mani e i piedi:è così che intendono bagnarsi mantenendo la modestia e il pudore onore della comunità; sopratutto dei capi, ossia degli uomini. Alcune buone mamme venete hanno subito protestato perchè i loro pargoli si sarebbebro spaventati alla vista della giovane donna in divisa musulmana di stretta osservanza. Comunque sia e come volevasi dimostrare i media hanno scaraventata la notizia in pasto al pubblico. Forse la giovane voleva proprio provocare una reazione; a quale scopo non è chiaro. Non lo è lì per lì. Ma proviamo a riflettere su una discussione che attraversa i vari siti musulmani in lingua italiana e francese , in altre non saprei non potendo comprenderne il senso. Le donne, specialmente giovani, si rivolgono ai saggi dell'Islam nell'emigrazione per chiedere se possono viaggiare senza essere accompagnate da un uomo di famiglia. La domanda: Qual è la sentenza per la donna che viaggia senza avere mahram (un accompagnatore legittimo secondo la Shar'iah)? Risposta: Per Allah -Colui il Quale sto emettendo questa sentenza - che questo non è permesso.". In un altro sito si trascrivono gli Ahadith sulla donna che viaggia : "Non permettete alle vostre donne di viaggiare, tranne che sia con un suo mahram." Altri Ahadith vengono citati per dimostrare che ci sono pareri diversi: per un giorno può andare bene la libertà di viaggiare sole, per due o per tre altri.
Tutti ripetono come una cantilena :"Non permettete che le vostre donne.....".
Strano, anche in Italia gli uomini sono soliti dire e scrivere (oggi, per esempio il giornalista siciliano Francesco Merlo su La Repubblica :"Quel Burkini contestato a Verona") "le nostre donne....". Che allegria!

sabato 15 agosto 2009

ANCORA SULLA RELIGIONE DI STATO

Oggi, giorno di ferragosto, l'editoriale di E. Scalfari sul quotidiana la Repubblica riguarda anche la faccenda dell'insegnamento della religione cattolica. Secondo il grande vecchio è una questione seria, perchè dovrebbe essere una materia obbligatoria, con insegnanti assunti mediante procedure statali come tutti gli altri e per un programma di storia comparata delle religioni; in particolare delle tre religioni monoteistiche. Giudica grave l'affermazione della ministra Gelmini di ricorrere contro la sentenza del Tar e del tutto ridicola la sua giustificazione: difendere la maggioranza degli studenti che chiedono l'insegnamento della religione cattolica. In verità lei ha detto, anche il Concordato.
Continua Scalfari: poichè la popolazione di fede musulmana è ormai massicciamente presente in Europa e in Italia, si dovrebbe aprire a corsi facoltativi di religione islamica. E, per l'eguaglianza, con insegnanti "affidati anch'essi al 'placet' di qualche autorità religiosa " coranica.
Ovviamente, dico io, così facendo si andrebbe nella direzione del modello d'integrazione multiculturalista inglese che, infatti, ha ammesso i tribunali della Shar'ia.
In Italia nessuno discute e nessun politico si esprime con un minimo di riflessione culturale, sulla questione dei modelli d'integrazione.
In conclusione poi si chiede cosa fa l'opposizione di centrosinistra. Nulla, è ben evidente. Intanto l'on dell'Opus Dei (Binetti) si è già pronunciata . Ovviamente, d'accordo con la Gelmini

venerdì 14 agosto 2009

La ministra Mariastella

Su la Stampa del 13 ag. la ministra Mariastella Gelmini ha affermato, contro la sentenza del Tar del Lazio per la religione cattolica nelle scuole, che se anche l'insegnamento è facoltativo, non si deve rinunciare ai valori del cattolicesimo che fanno parte della storia del nostro Paese e sono alla base della cultura dell'Occidente. Signora Ministra, non entriamo nel merito dei valori (quali esattamente e come praticati, o imposti, per es., dagli uomini di Chiesa nei secoli?) ,ma la "cultura dell'occidente" sicuramente è stata formata anche sull'influenza della religione: più precisamente cristiana, perchè ci sono, in Occidente, anche nazioni protestanti o ortodosse. Dal mio punto di vista di donna con le dovute differenze, in meglio o in peggio.

venerdì 7 agosto 2009

E I DIALETTI?

Già, non dimentichiamoci l'altra proposta leghista degli esami di lingua dialettale per insegnare nelle scuole. Mi sono chiesta come me la sarei cavata nel lontano 1966 quando emigrai per andare a insegnare nelle scuole medie vicentine. Molto bene, ne sono sicura. Meno se avessi avuto la possibilità di restare in Romagna. Dunque, sono nata a Pola e sono emigrata a Fiume dove ho traslocato all'età di 4 anni per andare in Friuli sempre a causa del trasferimento di mio babbo finanziere. Nel 1946-47 ho frequentato la prima elementare a Rubiera (Reggio E.) paese di origine della nonna materna, e poi sono finita ( o ri-finita) in Romagna dato che comunque si andava e veniva sotto i bombardamenti per stare con lei a Cervia e godere d'estate dei bagni di mare.
In Istria ho imparato l'istro-veneto giocando con i bambini, in Friuli il friulano. Non ho mai parlato il romagnolo perchè a quei tempi i genitori lo ritenevano dannoso per il corretto aprendimento dell'italiano. In definitiva capisco i linguaggi emiliani e quelli romagnoli ma non li parlo. All'esame di veneto me la sarei cavata benino, tempo una settimana o due di immersione nell'habitat per ripassare. Anche Natalia Aspesi oggi su la Repubblica racconta un frammento au biografico simile.

MOSCHEE E BANDIERE

No alle moschee, sì alle bandiere regionali: la campagna estiva della Lega Nord procede come un carro armato sull’obiettivo. Bossi, un ministro della Repubblica Italiana, a dir il vero si è detto più favorevole alla bandiera padana. E la Padania dove arriva, dove si ferma, insomma che-cosa-è?A volte a Brescia mi sono sentita dire che non faccio parte della Padania in quanto , come romagnola, appartengo “etnicamente” e geograficamente all’oltre Po.
Primo, le bandiere regionali. Non credo che i romagnoli accetteranno un’unica bandiera emiliano-romagnola. Sarà forse l’occasione per ottenere la scissione e fare la regione autonoma della Romagna?
Però non m i piacciono le reazioni politiche della ,più o meno Sinistra. Ci scorgo velocemente delle contraddizioni. Come si fa, per esempio, a sostenere che l’integrazione degli emigrati richiede che si chieda a loro di apprendere l’italiano, contemporaneamente agli aiuti economici e strutturali per mantenere le loro lingue e trasmetterle ai figli in nome dell’identità collettiva e negare il bisogno di identità ,sempre collettiva degli indigeni?
Rosy Bindi nella sua performance estiva a Cervia nell’ambito della piccola festa del PD, ha fatto ammenda per come è stato affrontato il problema dell’emigrazione.
Ci si è accorti, ha detto ,che l’aumento accelerato delle presenze straniere di tante nazionalità con i loro usi e costumi, ha comportato una conflittualità comprensibile con i nativi. Ma allora i “politici” di mestiere non leggono proprio le ricerche e i saggi , per esempio, di sociologi come Barbagli, Guolo, Diamanti e, non per ultimo Gianfranco Bettin con il suo bellissimo GORGO,IN FONDO ALLA PAURA (ed.Feltrinelli). Per non citare gli altri grandi come Bauman, Giddens,Beck ecc..
Chi arriva ha un bisogno supplementare di appartenenza per reggere – ed elaborare- la crisi della separazione dai propri mondi spaziali, temporali e valoriali. L’identità si radica e si fonda sull’appartenenza e genera la sicurezza sufficiente per vivere il presente e proiettarsi nel futuro. Ma i nativi che assistono al cambiamento visivo, tra l’altro, del proprio territorio, vivono la crisi “della presenza” di cui parlava Ernesto De Martino e devono affrontare l’angoscia della perdita. La Lega raccoglie queste emozioni, questi sentimenti e li traduce in istanze politiche comprensibili proprio perché mirano a dare sicurezza identitaria. Riesce a proporre un uso simbolico del territorio,in quanto contesto locale come riferimenti dell’identità. Che sia un tipo di sicurezza difensiva ovviamente non appare.
Secondo, le moschee. A Brescia la nuova amministrazione di destra ha gelato le speranze degli islamici di aumentare la cubatura del Centro islamico di viale Corsica.
A Ravenna in questi giorni l’Udc e la destra berlusconiana hanno minacciato il solito referendum per bocciare l’ipotesi di una moschea .
E’ vero che i centri culturali e le moschee sono in aumento accelerato. Occorre precisare che per il momento prevalgono i centri, in quanto c’è una moschea quando esiste il minareto come alla grande (e bellissima) moschea di Roma. I centri culturali funzionano come luogo di preghiera e di studio. Ma anche di aiuto e sostegno e, in certo qual modo, come “tribunali” per dirimere questioni come i conflitti coniugali. Ma anche per i matrimoni in regime di poligamia. A Brescia 400 bambini frequentano il Centro. In maggioranza centri culturali e moschee dall’UCOII che si muove secondo la linea neo-tradizionalista: i musulmani si devono “integrare” ma non completamente. Non devono ignorare che si trovano nella terra degli infedeli. L’aumento dell’uso del velo va in questa direzione. Quando erano pochi le donne (per es. provenienti dalla ‘area magrebina) non mettevano il velo. Con i ricongiungimenti le stesse donne ora lo mettono. Con le famiglie il progetto migratorio tende a stabilizzarsi, ponendo in prospettiva il rischio dello sgretolamento della struttura di potere familiare patriarcale. Sono soprattutto le figlie nate o cresciute in Italia a scalpitare per vivere all’occidentale. Rinserrare le file , con la conferma del ruolo femminile al servizio della coesione e dell’identità collettiva, diventa assolutamente necessario. Il pudore,la modestia delle donne è la testimonianza primaria dell’identità comunitaria islamica . E del potere virile.
Ma la Lega è un altro umore viscerale che raccoglie: la globalizzazione che tutto sgretola e trasforma , con la conseguente perdita dei confini di tutti i tipi, è vista solo dalla parte dell’emigrazione; soprattutto dell’Islam in quanto più potente per numero e per somiglianza con il cristianesimo. Ma è perché è il lato comprensibile alla gente.
Insomma, c’è materia per riflettere anziché reagire con la solita fraseologia in politichese che continua a dominare nella Sinistra.