domenica 31 ottobre 2010

DES HOMMES ET DES DIEUX

Anno 1996. 7 monaci trappisti vengono sequestrati e uccisi da un gruppo della Jihad islamica in un’Algeria attraversata da continui massacri anche di interi villaggi musulmani. Il regista francese Xavier Beauvois ne ha fatto un film con il titolo DES HOMMES ET DE DIEUX, tradotto malamente in italiano con UOMINI DI DIO.
Bellissimo, sobrio, elegante, laico. Tre ore con la vita di questi monaci, vecchi, meno vecchi , abbastanza giovani che coltivano la terra, portano al mercato il miele, curano la gente del villaggio; cantano o pregano avvolti nell’abito bianco in una cappella linda e priva di sacri orpelli . Non fanno proselitismo come è d’uso nelle religioni cristiana e islamica. Partecipano alla festa della circoncisione di un impaurito bambino ascoltando le belle ,poetiche e coraniche parole dell’iman. E poi, con l’inizio del terrorismo interno, finiscono anche per curare i guerrieri feriti che di lì a poco li sequestreranno e uccideranno.
Il film descrive il dramma umano dei monaci di fronte al pericolo che ogni giorno si fa più grave. Vorrebbero andarsene, vorrebbero restare…..tremano, piangono, pregano. Infine all’unanimità decidono di accettare il rischio anche perché altrove si sentirebbero spaesati.
C’è anche una lettura tratta dal libro di un monaco italiano: Carlo Carretto dei Piccoli Fratelli.
Carretto è stato un monaco della spiritualità di Charles De Foucauld , un nobile militare francese che verso la fine dell’ottocento si fece monaco trappista per poi andarsene da solo dalle parti di Tamanrasset e successivamente in un eremo nell’Aschrem ,cima centrale dell’Haggar.
Verrà ucciso nel 1916 durante un attacco di predoni del deserto.
Fr.Carlo De Foucauld si definiva un contemplativo che condivideva la vita della gente del luogo (musulmani). Ben in anticipo con lo spirito del Concilio Vaticano II non intendeva far proseliti.
Sembra che il regista abbia assunto questa spiritualità nella descrizione della vita dei monaci trappisti.
E’ anche del tutto assente ogni riferimento alla Chiesa gerarchica e istituzionale, mentre risalta una scelta esistenziale da non imporre, in quanto perfettamente individuale. Come individuali, ma anche fortemente venati di narcisismo sono i modelli ora indotti e in voga.

mercoledì 27 ottobre 2010

NEI PAESI CATTOLICI E MUSULMANI...LE DONNE

Come volevasi dimostrare. Quasi tutto il mondo è paese. Primo. Le donne istruite o che lavorano, continuano a dare fastidio soprattutto, però, nelle nazioni dove è più forte la mentalità cattolica e musulmana. L’ultima notizia ci viene dall’Iran, dove si è verificato un giro di vite sull’accesso delle donne all’università. Su ben dodici corsi, tra i quali le scienze politiche, la psicologia e la filosofia, in quanto non in armonia con i principi religiosi dell’Islam, sono state poste delle restrizioni. Maggiormente preoccupa il governo iraniano lo studio di genere, ovvero i corsi “Women Studies”. Secondo l’Ayatollah Ali Khamenei potrebbero indurre dubbi religiosi nelle giovani menti. E chissà quanto altro di più pericoloso nelle menti delle giovani donne!
Le donne che studiano nelle università iraniane rappresentano il 49, 5%, ma da due anni a questa parte sono calate del 10%.
Secondo. Il Parlamento europeo ha approvato norme legislative relative ai congedi di maternità. Una di queste prevede il contributo del padre del neonato per almeno due settimane nel periodo obbligatorio delle venti settimane del congedo della madre. La proposta si basa sull’idea che un adeguato congedo parentale porti vantaggi economici, favorendo la crescita dell’occupazione delle donne e della fecondità.
In Italia le norme relative ai congedi di maternità sono quasi al top, ma il lavoro femminile continua ad aggirarsi intorno al 45/46 ,mentre in Francia e in Inghilterra, nonostante periodi più brevi e minori coperture , i tassi di presenza sul mercato del lavoro delle donne con figli superano il 60 %.
Certamente perché in questi Paesi c’è un migliore sistema di servizi e agevolazioni fiscali alle famiglie con figli e maggiori opportunità di lavoro per le donne. Ma anche, e non poco, in virtù di una mentalità più aperta. In Italia l’utilizzo dei congedi parentali da parte dei padri è stato pari al 7 %. I motivi? Non soltanto il motivo che la perdita di salario sarebbe assai elevata le ripercussioni sulla carriera. C’è anche –scrive per esempio WWW.LA VOCE.INFO, una componente culturale: la “paura cioè di uno stigma sul posto di lavoro.”. Appunto, i maschi italiani per essere considerati adeguatamente virili, devono, come si può constatare vedendo in Tv gli spot pubblicitari, tornare a casa dal lavoro e sedersi sul divano mentre la moglie: è alle prese con la polvere che non se ne vuole andare ,o con qualche tipo di detersivo da cambiare in meglio dietro l’autorevole consiglio di un uomo, o con un pollo da cuocere dentro un orribile nylon trasparente e prontamente portato in tavola a un marito seduto da chissà quanto in attesa. Immutabili spot, immutabili scenari reali nel Paese delle nonne sostitute dei servizi sociali, delle donne un po’ escort e un po’ madonne, delle famiglie eternamente alle prese con cresime e prime comunioni ,eccetera.

venerdì 22 ottobre 2010

"FAMMI UNA LEGA" OVVERO LA DERIVA BERLUSCONIANA

Il consigliere GINO VOLTA ( LEGA NORD) del comune CASTEL SAN PIETRO della prov. di Bologna ha fatto recapitare all sindaca SARA BRUNORI una paio di mutande con stampata la sua foto e la scritta " FAMMI UNA LEGA".Naturalmente, come ormai si usa in Italia a imitazione del presidente del Consiglio, si è giustificato con un ragionamento contorto che inizia con il solito:"...ma io volevo dire ". Cioè che non avrebbe votato una delibera che avrebbe lasciato "in mutande" un circondario.
Le vanterie amorose di Berlusconi dal sapore di deriva senile ancora incistata nella tradizione italica fatta di mamme dedite alla prole e ai mariti fino alla fine della loro vita, e di giovani disponibili ai maschi celoduristi, risorge o si conferma sempre più spesso anche nelle menti giovanili.
Forse è un inconscio tentativo di arginare la globalizzazione, ovvero la perdita dei sacri confini nazionali della patria e della religione.

sabato 16 ottobre 2010

DUE BUONE NOTIZIE

Chi taglia un albero deve piantarne due. Non è una battuta inventata dai “Verdi” residui del partito Verde . E’ una norma introdotta nel regolamento comunale del piccolo comune di Castel Mella in provincia di Brescia. Per tagliare un albero i cittadini dovranno chiedere un permesso e dimostrare che intendono piantarne due in qualche altra zona della proprietà.
Intanto la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare del parco delle colline moreniche del lago di garda, voluta da un gruppo di associazioni ambientaliste nel corso del 2009, verrà prossimamente esaminata dalla Commissione VIII in Regione a Milano.
Il progetto riguarda 18 comuni della riviera del Garda bresciano e 8 di quella mantovana.
La proposta di legge regionale chiede di contenere il consumo di territorio con un piano ambientale strutturale dell’intera area adeguandovi i piani regolatori; ma anche varando una norma transitoria di salvaguardia per fermare la corsa compulsiva alla cementificazione che ha già degradato un paesaggio di grande bellezza.
Qualcuno per interessi particolari, già si sta muovendo per impedirlo.
Però fa bene constatare che i cittadini e le amministrazioni talvolta contrastano una deriva di decenni che ha “unito” sinistra e destra nell’abbraccio mortale di progetti di distruzione dell’habitat naturale.

sabato 9 ottobre 2010

L'AUTUNNO DELL'ABBAZIA

Le olive verdognole, marroni e rossicce che caricano gli olivi nel primo scorcio dell’autunno, il lago di Garda sullo sfondo, alberi giallastri a ridosso di alberi dai verdi spenti e ,davanti il complesso dell’abbazia benedettina di Maguzzano: uno spettacolo. Poi si scende verso la strada per Salò e s’incontrano i filari di viti ormai privi dei grappoli raccolti per i vini famosi della zona. E qui ci si ricorda di aver letto che c’è il progetto di costruire un complesso alberghiero o una zona residenziale, l’ennesima, abbattendo totalmente i vigneti. Dall’abbazia, più in alto, non si godrebbe più nei secoli futuri lo spettacolo delle acque del lago. Il paesaggio morenico delle colline della Valtenesi già stravolto per sempre da un consumo scellerato di suolo e una mentalità consumistica e incolta degli amministratori locali, riceverebbe un altro colpo basso.

domenica 3 ottobre 2010

LA TROTA BOSSI E I CARDINALI BAMBINI

Daria Bignardi è tornata “a casa” con la sua trasmissione “Le invasioni barbariche”e,iniziando il primo di ottobre che una volta dava l’avvio all’anno scolastico, ha sottoposto a una lievissima e dolcissima intervista la Trota, ovvero il giovanissimo Renzo Bossi. Un ragazzo come tanti , un maschietto in quanto tale dotato di autostima un po’ sopra le righe. Ha dichiarato di avere infiniti progetti come consigliere regionale per la Lega, soprattutto per i giovani. Di soldi ne prende tanti: 10.000 euro tondi, tondi ma il 40 % li passa al partito. Il Pci ha lasciato qualche eredità. Quando la Bignardi gli ha chiesto dove arriva la Padania, ha risposto che comprende anche l’Emilia e la Toscana. Una volta però la Lega Nord faceva arrivare i confini della Padania un po’ al di qua del fiume Po. Ora i voti li prende anche in Romagna e in Emilia si è fatta perfino un comune come Guastalla.
Il ragazzo trota o delfino tutto sommato è simpatico e sensibile: si è commosso ricordando la malattia del padre e lui a casa a seguire i fratelli più piccoli.
Ma quanto a preparazione culturale lascia a desiderare.
Ma così va bene alle masse leghiste (pardon: al popolo) che hanno frequentato le scuole medie di una nazione che , a differenza della Cina, per esempio, impartsce lo studio di qualche frammento di storia dell’ Italia ,dell’Europa più un filino dell’America, ignorando Africa e Asia. In Cina gli studenti studiano persino la storia dell’arte dell’Europa.
Comunque, fa tenerezza il figlio di Bossi, ma anche pensare che razza di paese è l’Italia se ancora vige una prolungamento del Rinascimento quando diventavano cardinali i figli bambini dei nobili .
Poi è accaduto che (forse) hanno fatto un attentato al giornalista, direttore Belpietro sulla soglia di casa a causa - del “clima negativo” creato da alcuni” cattivi maestri” ,come l’ex magistrato che alla Camera ha gridato a Berlusconi che è uno “stupratore della democrazia”.
Aggiungendo una sfilza di dati relativi ai suoi commerci fuori d’Italia ; proprio a Santa Lucia dove avrebbe trafficato il cognato di Fini per l’acquisto dell’appartamento di Montecarlo.
Dalla parte opposta è stata segnalata l’ennesima offesa alla divisione dei poteri con la richiesta da parte di Berlusconi di una commissione d’inchiesta contro una parte dei magistrati rei di operare , a suo parere, sempre contro di lui.
Ci sono anche le ultime barzellette di Berlusconi nei riguardi degli ebrei e della solita Rosy Bindi; che a lui non sfugge.
Si invoca, sia da una parte che dall’altra, il richiamo al ruolo istituzionale dei capi d’Italia e al rischio, con le critiche e le accuse, di attizzare o motivare l’aggressività di qualcuno come è successo a Belpietro. E prima ancora al cavaliere a Milano.
Dovrebbero, i cosiddetti politici, redigere di comune accordo, un dizionario con le parole da intendersi offensive o di lesa maestà. Sì, perché qui entra in ballo quello che è successo con le vignette su Maometto che i musulmani ritennero blasfeme in tutto il mondo.
In Italia c’è stato il ritiro dalla della tv della rappresentazione dell’attuale pontefice fatta dal comico Crozza.
Allora la critica come intenderla? Come e quando si “offende”?
La “libertà d’informazione”è uguale a:…………………………..
Giovedì 30 settembre un iroso ministro della Difesa si dimenava sulla sedia iroso più che mai perché a suo giudizio non c’era parità tra i presenti a causa della faziosità ,risaputa ,del conduttore Santoro di “anno zero”.Lo stesso, gli stessi negano cosa succede al telegiornale condotto da Minzolini e che non è ancora, ufficialmente, un canale di Mediaset.
I politici di destra e di sinistra si invitano ad “abbassare i toni”: ma cosa vuol dire?
Scomodano la psicologia rubando le sue parole quando dicono che occorre smettere “le aggressioni verbali”.
Recitano a fare gli offesi gli uni e gli altri, ma noi donne non ci possiamo sentire offese quando, anche soltanto guardando la televisione, ci troviamo sempre a dover subire gli spot pubblicitari dove ,tra detersivi e lavatrici, il nostro ruolo è sempre quello della casalinga?Mai che si rappresenti un uomo casalingo.
Non ci dovremmo sentire offese anche perché la pubblicità è un pezzo del puzzle educativo di una nazione ?
O quando ci tocca di ascoltare , come al telegiornale del 2 ottobre, alla fine di un servizio sul ruolo importante degli anziani (i nonni) per l’accudimento dei bambini, come mai in Italia le cose vanno così?
Mentre negli altri paesi della Ue i nonni fanno la loro vita senza dover sempre sostituire i genitori?
Come mai? Signori e signore giornaliste della Tv di stato, leggetevi le ricerche del CNR e i dati ISTAT, più qualche saggio, per esempio, di Chiara Saraceno.
Forse è chiedere troppo e poi è meglio confermare bonariamente la famiglia, come tradizione italica invincibile, dove lo stato sociale non tocca allo stato, bensì alle donne e alla famiglia in genere.