domenica 24 marzo 2013

INCONTRO CON I GIOVANI GRILLINI

Si parte da Desenzano e s’imbocca la gardesana verso Salò. Dopo il cimitero e una serie di case e negozi, finalmente la vista del lago nel suo punto più largo. Da una parte l’acqua e dall’altra le colline moreniche. Difficile rendersi conto che si tratta di una zona collinare, perché ormai è tutta punteggiata di abitazioni, fin sulle cime. Presto, forse, anche la zona collinare che scende dall’antica abbazia di Maguzzano al lago, sarà perduta per sempre perché il comune di Lonato ha votato il progresso infinito della cementificazione ovunque e comunque. Altre villette (e chi le acquisterà in questo tempo disperato di crisi economica?) e altre piscine, occuperanno il posto degli uliveti. Amen. Si procede verso Padenghe tra casette e scorci di lago. Il paese è più in alto, sotto il castello; uno dei tanti del lago che proprio castello medioevale non è. All’interno delle mura c’erano le abitazioni utilizzate quando si temevano battaglie e saccheggi. E’ domenica, ma piove e poca gente della razza dei turisti passeggia nel centro storico. Però alcuni giovani hanno allestito una postazione di propaganda del Movimento 5 Stelle. Si presentano come nati da poco, ma molto volenterosi. Distribuiscono volantini e il programma nazionale. Che si siano tassati per pagare la tipografia, perché il movimento ha già rifiutato il rimborso elettorale nazionale? Con molto orgoglio ti spiegano il titolo del volantino: “Le prime proposte a 5 Stelle…”. Le prime proposte sono due: “Operazione ‘Fiato sul Collo’ “ e “Referendum Comunale”. Il “fiato sul collo” si riferisce a una loro fissa, giusta, certamente: i consigli comunali devono andare in video ripresa in nome della trasparenza e della partecipazione del “CIttadino”. Il referendum si riferisce a una “Grande Opera “ che il Comune, retto da una sindaca eletta in una lista civica di centro sinistra, vuole realizzare per la riqualificazione della piazza moderna. Va bene ma, dico, interessatevi anche del territorio. Per esempio, della chiesetta romanica di S. Emiliano che occupa, quasi a strapiombo sul lago, una zona verde ancora intatta. Il parroco ha tentato in tutti i modi di urbanizzare la zona con un ristorante e un parcheggio. Loro, i grillini, mi guardano serafici e mi rispondono che è difficile, molto difficile…venirne a capo. La Curia, dicono (Padenghe si trova in diocesi di Verona e in provincia di Brescia) vorrebbe costruire un agriturismo. Questa è una novità: non più soltanto il ristorante, ma un agriturismo magari senza scopi di lucro per non pagare l’IMU? Loro, i giovani di Grillo, si sentono impotenti di fronte alla Curia? Non sanno che dalla loro parte ora c’è anche Papa Francesco che ha più volte parlato di rispetto del Creato? Oppure hanno già le idee chiare sui poteri che contano, in Italia. Oppure non hanno le idee chiare sulle visioni del mondo che hanno accompagnato i progetti di sviluppo e di crescita dei territori. I paesaggi scomparsi dell’arte italica, il verde dei boschi e degli uliveti, a quale cultura ha obbedito in questo Paese dominato dalla cultura cattolica? Sentono il bisogno di partecipare e di scoprire tutti i giochi ed eliminare i privilegi, ma sembrano nutrire una formazione sociale e politica vaga, incerta, approssimativa. Una cultura data dalla scuola e dalla TV. Però fa piacere incontrare, in una domenica freddina e piovosa, qualche giovane che invece di finire in uno stadio a vedere una partita di pseudo sport come il calcio nazionale, che invece di finire a fare parte di qualche banda di tifosi pronti a menare fendenti contro i nemici di squadra, offrono ai passanti volantini politici.

mercoledì 20 marzo 2013

LA FORZA DELL'INDIGNAZIONE E L'IPOCRISIA DELLA CASTA

Fatico a seguire i modi del pensare dei politici e politiche italiane/e. I nuovi presidenti di Camera e Senato Bolldrini e Grasso, si taglieranno lo stipendio del 30 per cento e che, per tappe successive, ridurranno tutte le spese solitamente previste. I dirigenti e i parlamentari dei partiti hanno applaudito entusiasti. Tutti hanno già dichiarato che occorre dire la parola “basta”! Dai rimborsi elettorali. Primo. I cittadini e le cittadine di questa martoriata nazione avevano fatto sapere il loro parere negativo sul finanziamento dei partiti con un referendum e i partiti avevano, di conseguenza, erano corsi ai ripari mutando la legge per finanziamenti con la legge per i rimborsi. Una presa in giro. Sette anni fa due giornalisti, G. A. Stella e S. Rizzo, pubblicarono una ricerca: La casta. Così, i politici sono diventati intoccabili. (ed. Rizzoli) . Basta leggere la breve presentazione dell’editore su Internet: “Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.” per chiedersi: come mai soltanto ora si cerca di cambiare realmente ? Pare. Era necessaria la forza dell’indignazione raccolta dal Movimento 5Stelle per imporre una svolta? Forse. Il Parlamento nel passato è stato riempito di donne amate o ammirate da Berlusconi, di uomini di ogni altro colore tendenzialmente ego riferiti e falsamente recitanti l’amore cristiano per gli altri/e o il “senso dei valori” laici per i proletari e le proletarie? Più o meno. Restiamo in paziente attesa: i grillini e qualche altro/a giovane e meno, resisteranno ai richiami della vecchia casta dura a morire e la volontà di cambiamento durerà nel tempo? Auguri.

domenica 10 marzo 2013

UN PAESE ALLO SFASCIO E GRILLO CHE FA?

Berlusconi per una congiuntivite si ritira in una suite di 200 metri quadri al san Raffaele e fa l’eterno perseguitato dai magistrati. Oltre cento vecchi maschi ufficialmente celibi e casti fanno conto di credere che “il Signore” eleggerà uno di loro a sommo pontefice della Chiesa Cattolica. Poi c’è Grillo che minaccia di ritirarsi dalla politica se i suoi eletti appoggeranno un governo Pd. Queste le notizie più in voga negli ultimi giorni. In aggiunta quelle che, sotto banco, arrivano dalla Grecia: la sanità è allo sfascio, manca il sangue e le donne devono pagarsi l’eventuale taglio cesareo che costa, più o meno, tre mensilità di stipendio. I boschi intorno a Atene perdono alberi ogni giorno perché la gente ne ha bisogno per scaldarsi e così l’inquinamento dell’aria sale vertiginosamente. In aggiunta l’economista italo statunitense Luigi Zingales ha scritto un articolo sul Sole 24ORE (11 marzo) intitolato IL CORAGGIO CHE GRILLO NON HA PER CAMBIARE IL PAESE. Più o meno sostiene che Grillo ha saputo egregiamente esprimere il desiderio di rivolta contro una classe dirigente corrotta e largamente e volutamente incapace. Grillo aspetterebbe impavido il collasso della seconda Repubblica per non compromettere l’immagine di diversità acquistata assai largamente. Secondo Zingales dovrebbe passare al contrattacco, facendo lui un’offerta al Pd. Le proposte elencate dall’economista dovrebbero essere le seguenti: proposte anti-casta politica e proposte anticasta economica e istituzionale. Cioè, in breve: abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, dimezzamento dei parlamentari, adeguamento degli stipendi e delle indennità alla media europea. In aggiunta l’eliminazione di tutte le province. Francamente da un economista così rinomato mi aspetterei di più. Per esempio,progetti e leggi per fare dell’Italia un Paese di vero turismo culturale e paesaggistico. Siamo al ventiseisimo posto dopo la Corea! Occorrono leggi per fermare il consumo di suolo e leggi per evitare che gli incentivi per le economie di risparmio energetico distruggono la residua agricoltura italiana. E che dire di progetti per incentivare il lavoro femminile che, come hanno dimostrato fior di economisti, aumenta solitamente non di poco il pil di una nazione? Una osservazione sulla crisi della rappresentanza democratica . Non c’è dubbio che ora è sotto gli occhi di tutti/e il problema della democrazia reale nelle nazioni di milioni e milioni di cittadini/e. Come rappresentare effettivamente tanta gente? La democrazia informatica di Grillo e Casaleggio, in un Paese che ha un tasso bassissimo di accesso a internet, rischia di diventare un’altra affermazione presa in giro.

mercoledì 6 marzo 2013

IL MERITO DEI GRILLINI. PER ORA

“Romana, mamma, cittadina in Movimento, consumatrice critica”: questa è la presentazione di Roberta Lombardi, neo capo trimestrale del gruppo deputati Movimento 5Stelle, su Twitter. Lei è quella che ha scritto che il fascismo “prima” della “degenerazione” è stato una cosa buona, un po’ socialista. A cercare con pedante attenzione è impossibile trovare una presentazione maschile che includa il ruolo di padre. Il motivo è semplice e tutto italico: le donne continuano a (dover) considerarsi prima di tutto nel ruolo “naturale” tipicamente identificatorio del materno/sponsale. I maschi, si sa, ricavano, prima, la loro identità nel sociale - politico. Quella del padre è un’aggiunta, più o meno rilevante. Giuliano Ferrara, in veste di elefantino sul suo giornale, ha scritto che gli eletti di Grillo radunati a Roma sembravano una “masnada di parvenu” e ha aggiunto:”Mandateli in differita, quei simpatici deficienti.” Non ricordo abbia, a suo tempo, scritto commenti di questo tono per le svariate Minetti elette consigliere regionali o deputate da Berlusconi. Comunque, la carrellata di presentazioni nell’hotel romano da parte dei giovani (sono giovani!) eletti grillini o grilleschi, ha fatto bene alla politica. Sapeva di riunione studentesca come hanno commentato telegiornali e quotidiani? OK, ma ha introdotto un visivo linguaggio di rottura con il linguaggio retorico stabilizzato nei decenni della politica italiana. E’ finito il politichese. Chi ora ancora lo usa come abbiamo sentito a Ballarò martedì sera del 5 marzo, sembra patetico: qualcuno avvisi i Veltroni, i D'Alema, i Vendola, i Casini, i Fini e i Maroni/Formigoni. Si sono presentati caratterizzandosi con le loro giovanili passioni: frammenti d’interessi, spesso di tipo ambientale, di tipo economia della decrescita più che della crescita. Non hanno certo quella che si chiama un po’ in politichese, la visione d’insieme. Un limite. Ma hanno il merito di infrangere un pensare, una “logica” spesso tortuosa , astratta e parolaia, apparentemente omnicomprensiva. L’Espresso di questa settimana ha pubblicato un articolo che descrive i privilegi di cui godono i parlamentari in aggiunta allo stipendio e alla buona uscita. Chi si è mai opposto? Bertinotti? Paola Concia? Veltroni, Ferrero? Potevano cambiare la legge elettorale e non l’hanno fatto accusandosi reciprocamente. Potevano dimezzare il numero dei parlamentari e cambiare i connotati del Senato e non l’hanno fatto. Modificare i lori privilegi come i grillini già hanno iniziato a fare in Sicilia: hanno invece bloccato per due anni con il governo Monti, la scala mobile alle pensioni che superano, al lordo, i 1400 euro. Hanno, i partiti, agevolato e permesso la distruzione del paesaggio italiano e un consumo di suolo come in nessun altro Paese tranne la Spagna. Quale visione e concezione dei beni pubblici come appunto il paesaggio, dimostrano di avere i politici di professione? Certamente questi giovani non hanno una formazione ideologica secondo la tradizione dei partiti della prima Repubblica, ma semplicemente perché sono i figli di un’altra epoca. Qualche giovane eletta in parlamento per il Pd perché finita in ottima posizione nella lista candidature, in quanto votata alle primarie grazie ai face book- amici, ha la stessa preparazione pragmatica dei grillini. Un po’ scarsa, a dir il vero. La gente, il “popolo” ha votato i grillini perché stanchi ed esasperati della politica in politichese, ma anche perché non c’è più il richiamo all’appartenenza ideologica . La gente ha votato ancora Berlusconi, sia pure con una caduta in percentuale assai vistosa, perché si fida dell’imprenditore che sa vendere il suo prodotto fatto di promesse che non manterrà. Lui è immagine di un tipo di uomo italiano ancora in auge: un peccatore che però sta con la Chiesa/Vaticano e che, dunque, garantisce i “valori irrinunciabili” a cominciare dalle donne “al loro posto” nei ruoli tradizionali. Queste cose in Italia contano ancora. Un sommovimento c’è stato, ma rischia di finire presto. Il gruppone di 108 deputati e 54 senatori grillini, dovrà pure prendere decisioni e formarsi un’idea più complessa della realtà politica italiana e mondiale. E poi si troverà, nel giro di qualche mese, a dover resistere ai richiami narcisistici di vario tono costituiti anche dai privilegi. I Verdi, partiti nel 1987 alla prima entrata in Parlamento, erano ben intenzionati come loro. Hanno appreso in fretta ad amare più se stessi che il Paese e i problemi ambientali. Si troveranno a dover gestire le dinamiche inevitabili al loro interno, compreso il desiderio, o la tentazione del rifiuto del bisogno di affiliazione nei riguardi dei guru Grillo e Casalecchio. Per intanto hanno svecchiato in un sol colpo un mondo incartapecorito. Da giorni non si sente più gracchiare Casini in TV. Che sollievo!