mercoledì 19 dicembre 2012

IL PAESE CHE HA PERSO IL SUO PAESAGGIO

Era l’ottobre del 2009. Un centinaio di associazioni e migliaia di cittadini,. Consegnarono alle Regioni Lombardia e Veneto le due proposte di legge regionale di iniziativa popolare per l’istituzione del Parco delle colline moreniche del Garda, a tutela del paesaggio di una trentina di Comuni . A tutela del paesaggio? Certo, degli scampoli residui che meritano, ancora, questa definizione. Intanto la cementificazione, nonostante la crisi economica ed edilizia, continua ad avanzare. Tra non molto distruggerà anche la piana residua davanti all’antica abbazia di Maguzzano, con il parere favorevole della Soprintendenza . Sono 3200 metri cubi di cemento per nuove casette e piscine . Le proposte di legge invece riposano nei cassetti delle due Regioni. L’idea del Parco Regionale risale addirittura al 2003. Le associazioni ambientaliste e culturali bresciane, mantovane e veronesi, con l’adesione di testimonial di prestigio, come Massimo Cacciari, Margherita Hack, Roberto vecchioni, Vittorio Messori, e altri, ne hanno appoggiato e promosso l’iter necessario. In Lombardia solo nel giugno del 2010 la pratica viene assegnata alla VIII commissione che è l’organo competente del Consiglio regionale in materia di parchi per esaminare le proposte e predisporre il testo da portare in Consiglio. Ma il comitato promotore è ancora in attesa dell’audizione. Nel giugno del 2011 l’assessore regionale ai Parchi Colucci, promette il suo impegno personale e il 3 ottobre scrive infatti alla presidenza della Commissione in proposito. Poi più niente. Siamo alla fine dell’anno 2012, la Regione Lombardia dovrà essere rinnovata nel suo consiglio. Dopo cosa accadrà? I nuovi, o “vecchi” consiglieri /e riprenderanno a occupare il tempo in feste e festini, giochi e cene a spese dei cittadini e in favoritismi a lobby e lobbyne in tutti i campi , dalla sanità all’ambiente, come se niente fosse? Avremo di nuovo un Governatore trionfante nel dire che la Lombardia è la Regione migliore del Paese Italia? E la Regione Veneto che nondimeno ha saccheggiato il territorio a furia di capannoni , supermercati e villette sarebbe l’altra regione di Destra meglio governata? I politici, parlamentari o dirigenti dei partiti, potrebbero evitare di continuare a declamare , come nel romantico ottocento (dell’unità d’Italia) che il nostro Paese è dotato di uno dei paesaggi più belli e fantastici del mondo, persino tutelato dalla Costtituzione? E’ poco educativo raccontare frottole ai bambini.

sabato 15 dicembre 2012

IL PARLAMENTO, LE DONNE E I PRECARI

1.Una serata in compagnia. Il parlare conviviale scivola sulla politica. Si parla dell’Italia che sta agli ultimi posti delle classifiche per tante voci, a cominciare dalla scarsa percentuale di donne parlamentari. Il “padrone di casa” esce con un’affermazione : “ Però di donne brave, meritevoli di sedere in parlamento, ce ne sono poche!”. Già, agli uomini non si chiede se meritano, per bravura e serietà, di candidarsi! Il Parlamento, Senato e Camera, pullula di uomini alla Scilipoti o del tipo del leghista il cui recente intervento, nella lingua ufficiale del Paese, è stato grammaticamente inferiore a qualsiasi immigrato extra comunitario appena sbarcato a Lampedusa o dintorni. Ma l’essere nato maschio è, in questo Paese, sufficiente a ritenersi all’altezza della politica ( o di ruoli di prestigio nelle professioni). Invece l’on. Prestigiacomo, intervistata sabato 15 dic. per la trasmissione in Onda de’La7, circa lo stato d’animo dei parlamentari in attesa delle ri-candidature, ha regalato all’opinione pubblica una candida spiegazione della sua ansia. I parlamentari , ha detto, con ragione non dormono più sonni tranquilli da quando Berlusconi ha ordinato al segretario Alfano di buttare giù dalla poltrona di primo ministro Monti: sono, in assoluto, i più precari tra i precari. Capito? Il parlamento italiano è una ditta che offre posti di lavoro ben remunerati ma,. peccato, a tempo determinato (di solito anni cinque). 2.L’Italia, e non solo , coltiva ormai esplicitamente uomini (uomini!) cosiddetti leader politici che fanno pensare sempre di più alla sindrome narcisistica. Più o meno una Personalità Narcisistica presenta queste caratteristiche: eccessivi sentimenti di grandiosità ed unicità, con la considerazione di essere speciali e al di sopra di ogni altro individuo. I comportamenti sono infatti spesso arroganti, superbi e carichi di atteggiamenti snob e sdegnosi. Le relazioni socio-affettive sono influenzate in modo disfunzionale dall'eccesso di ego, dalle continue richieste di ammirazione ed attenzione e dalle pretese di esaudire (sempre sulla base della presunta superiorità) ogni bisogno e desiderio. Il narcisista trova normale utilizzare e sfruttare gli altri rispetto alle proprie esigenze, ritenute molto più importanti e speciali di quelle altrui. E’ allora giustificata la richiesta di attenzioni e di trattamenti diversi. Ha inoltre il continuo bisogno di complimenti e lodi e la non considerazione può provocare umore disforico . Non manca la continua aspettativa di dover essere ammirati e soddisfatti, e quando ciò non avviene si genera sconcerto e ira. La persona si aspetta quindi che gli venga concessa e data qualsiasi cosa lui voglia compresa la dedizione. Eccetera. Ogni riferimento a vecchi o neo politici italiani non è puramente casuale.

mercoledì 12 dicembre 2012

UN CARDINALE PER LA SHARIA

L’art. 68 della Nuova Costituzione egiziana riconosce la parità tra i sessi, in conformità con la legge islamica(Sharia). Con gli articoli 2 e 219 si afferma che le fonti primarie della legge e le regole fondamentali della giurisprudenza, devono fare sempre riferimento alla sharia. Altrimenti , sostengono da quelle parti, si aderirebbe a una concezione “ connotata da una visione secolarizzata dell’uomo e del mondo, priva di apertura al trascendente.” In verità, la virgolettatura contiene quanto si legge, tra l’altro, nella famosa omelia del cardinale Scola tenuta il 6 dicembre per la solennità della festa di S.Ambrogio; e si riferisce precisamente all ‘ “atto di nascita della libertà religiosa” con l’Editto di Milano del 313 Costantino e Licinio. Il cardinale ciellino ha scelto la celebrazione, prossimo anno, dell’Editto, per sparare sulla laicità dello Stato , soprattutto quella d’impronta francese. Come ha scritto il teologo Vito Mancuso su La Repubblica (7.12) , Scola ha sorvolato su alcuni particolari storici di non scarso, oggettivo, valore. Alla fine della persecuzione contro i cristiani, non seguì infatti la libertà degli altri. Anzi, con l’Editto di Tessalonica (380) dell’imperatore Teodosio, si toglieva la libertà di culto ai pagani. Il cardinale prosegue precisando che la “libertà religiosa” pone alcuni gravi problemi, come “il rapporto tra verità oggettiva e coscienza individuale” e la “ questione dell’interpretazione dell’universalità della salvezza in Cristo di fronte alla pluralità delle religioni e di mondovisioni (visioni etiche ‘sostantive). Detto altrimenti , si pone il problema che riguarda “la connessione tra libertà religiosa e orientamento dello Stato e, a diversi livelli, di tutte le istituzioni , nei confronti delle comunità religiose presenti nella società civile.” A seguire la sua argomentazione si capisce perché “il classico problema del giudizio morale sulle leggi si è andato sempre più trasformando in un problema di libertà religiosa. “ Come? Per esempio a proposito della riforma sanitaria di Obama. Quella riforma “impone a vari istituzioni tipi di istituzioni religiose (specialmente ospedali e scuole) di offrire ai propri impiegati polizze di assicurazione sanitaria che includono contraccettivi . Abortivi e procedure di sterilizzazione.” Certamente in Italia non succede, visto che i presidi ospedalieri cattolici accreditati, come in Lombardia, oltre a imporre ai medici l’obbiezione di coscienza per l’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, vietano di spiegare e somministrare gli anticoncezionali non naturali. La “libertà religiosa” si dovrebbe, secondo il vescovo ciellino, coordinare alla “retta ragione” che tale sarebbe se illuminata dalla fede. Intendendo per fede quella cattolica, in quanto riafferma implicitamente l’antica dottrina della Rivelazione come atto che dice la parola dell’inutilità delle religioni precedenti e future, che non riconoscono i successori di Pietro. Diversamente, lo Stato non neutrale voluto da Scola, accogliendo “il fenomeno religioso “ contro la deriva secolarista, potrebbe finire per rispettare anche la “libertà religiosa”, cioè i valori irrinunciabili delle altre religioni. A cominciare dalle correnti islamiche che ribadiscono la supremazia della sharia in fatto, per esempio, di matrimonio poligamico e di limiti alla libertà delle donne come sta accadendo sia in Tunisia che in Egitto dopo le “primavere arabe”. E come, forse, sta iniziando ad accadere anche in Turchia. Allora , a ben vedere, il cardinale nella sua omelia ha , rettamente dal suo punto di vista, inneggiato all’editto di Costantino come Initium libertatis ; la storia che è seguita per secoli e secoli ha segnato infatti la supremazia della Chiesa di Roma sugli stati e i governanti, unti del Signore per mano dei papi., (pubblicato su ITALIALAICA (12 DIC.) CON IL TITOLO :ma quale libeta' religiosa?)

martedì 4 dicembre 2012

L'ITALIA FUTURA DI GRILLO E DEL PD

Una mattina di autunno, un sabato qualsiasi, una giovane signora cammina accanto ad una bimba che spinge una carrozzina. Dentro la carrozzina c’è un bambolotto. E’ l’immagine efficace dell’Italia degli anni duemila. Trenta o quarant’anni fa non si trovava di certo nei negozi una carrozzina di grandezza quasi uguale a quelle “vere” per neonati veri. Il “giocare alla mamma” si limitava entro le mura domestiche. A leggere integralmente il Programma del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, si può pensare che stiamo addirittura arretrando. D’altronde il comico ha recentemente affermato che in Iran -patria della moglie- le donne stanno benissimo perché hanno un ruolo centrale nella famiglia. E quanto a battute maschiliste, la concorrenza a Fede e a Berlusconi è perseguita con puntiglio. Nel “suo” programma elettorale i problemi che hanno le donne in Italia , sono infatti assenti. I capitoli riguardano lo Stato e i cittadini, l’Energia e l’Informazione , l’Economia ei Trasporti, la Salute e l’Istruzione. Si elencano i temi d’intervento come la riduzione a due mandati parlamentari, il divieto di esercitare un’altra professione durante il mandato, il divieto di cumulo delle cariche amministrative e la non eleggibilità dei condannati. Tutto particolareggiato come cosa fare nei condomini per evitare sprechi d’energia e l’incentivazione dei biocombustibili e la produzione di biogas. IL tema dell’Informazione segnala l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, il limite della raccolta pubblicitaria, la cittadinanza digitale alla nascita ,ecc.. L’Economia nomina l’argomento Ferrovie dello Stato ,le tariffe dell’energia, la connettività telefonica garantita a tutti , il sostegno alle società no profit, “il sussidio di disoccupazione garantito”,ecc. Al capitolo Trasporti si chiedono parcheggi per bici e il blocco della Tav Val di Susa e il no al ponte sullo stretto di Messina. La Salute: un ticket proporzionale al reddito per le prestazioni non essenziali e una politica per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo consapevoli. Si propone l’introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche economiche. Per l’Istruzione si vuole la diffusione obbligatoria di Internet e l’abolizione dei titoli di studio; le risorse pubbliche devono andare soltanto alla scuola pubblica. Che questo sia un Paese dove l’occupazione femminile è tra le più basse dell’Europa e del mondo anche perché manca , da sempre, una seria politica di conciliazione e condivisione dei tempi di cura, non pare interessi al comico-politico e ai suoi fans. Nel programma ITALIABENE COMUNE del Pd , almeno si legge : "L'autonomia, la responsabilità e la libertà femminile sono una leva per la crescita e una risposta alla crisi democratica. C'è un nesso strettissimo tra il maschilismo e l'offesa alla dignità delle donne incarnati in questi anni dal berlusconismo e il degrado delle istituzioni democratiche. Il riconoscimento della soggettività femminile e l’attuazione del principio della democrazia paritaria sono oggi condizioni essenziali per la ricostruzione del Paese. (…) Quarto passo è mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile, ancora adesso uno dei differenziali più negativi per la nostra economia, in particolare al Sud. Serve un grande piano per aumentare e migliorare l’occupazione femminile, contrastare la disparità nei redditi e nelle carriere, sradicare i pregiudizi sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni. A tale scopo è indispensabile alleggerire la distribuzione del carico di lavoro e di cura nella famiglia, sostenendo una riforma del welfare, politiche di conciliazione e condivisione e varando un programma straordinario per la diffusione degli asili nido. Anche grazie a politiche di questo tipo sarà possibile sostenere concretamente le famiglie e favorire una ripresa della natalità. Insomma sul punto non servono altre parole: bisogna fare del tasso di occupazione femminile e giovanile il misuratore primo dell’efficacia di tutte le nostre strategie." L’intento è buono, prezioso e chiaro. Non è seguito da altrettanta chiarezza per quanto riguarda la dominanza maschile nei luoghi dove si fanno leggi e si amministrano i cittadini: le quote rosa o altro…. Assente in entrambi i programmi la riposta programmatica al disastro ambientale idrogeologico, al dissesto del territorio,all’inquinamento diffuso dell’aria soprattutto nelle città del Nord. In entrambi è assente la proposta di una politica legislativa che affermi un’idea di rispetto del bene storico e culturale architettonico, della difesa di boschi e parchi contro la speculazione edilizia che avanza inesorabile con la benedizione di tutti i politici di destra e di sinistra.