giovedì 24 febbraio 2011

LA VECCHIAIA ALL'ITALIANA.PER I MASCHI.

Sono in forte crescita le pensioni alle vedove e i quotidiani intitolano che è la carica delle badanti.
Le cose stanno così. I vecchietti italiani ultra settantenni si fanno prendere d’amore infinito per la propria badante solitamente verso gli anni cinquanta e proveniente dagli ex Paesi dell’Unione Sovietica.
Alle care signore sempre più spesso non pare vero potersi accasare con tutti i crismi della legalità e aspettare con pazienza la dipartita dell’anzianissimo marito, per recuperare la pensione di riversibilità al sessanta per cento come prevede la legge italiana.
Ovviamente ci sono ultra settantenni che la presunta felicità sono in grado di offrirla ancora in vita a giovani e belle donne per favori erotici in cambio di case, auto e gioielli. Ma quelli così danarosi scarseggiano.
Su La Repubblica (24.2) l’anziano attore e regista CARLO VERDONE ha dichiarato che queste donne se meritano, perché “ti riportano alla vita” con il loro amore a prima vista. Poco importa se amore non è: i maschi sono “portati” a illudersi fin da giovani, avendo la possibilità della prova con èscort o prostitute (a seconda del portafoglio ) di illudersi di essere oggetto del desiderio .
Verdone accusa i figli di un’assenza inconcepibile presso i genitori anziani spesso abbandonati a se stessi e si lascia andare a una descrizione da commozione profonda: “ Ho visto vecchi signori depressi riprendere vita. Uomini che neanche uscivano più si fanno accompagnare a prendere il caffè, il giornale, la spesa. Onorati di stare al braccio di una signora di trentacinque, quarant’anni. “. Non gli viene proprio per niente in mente che i figli ingrati (meno male che non nomina soltanto le figlie) i loro vecchietti li devono consegnare alla cura delle badanti perché il nostro Welfare è piuttosto miserino con gli anziani (e non soltanto) e le case, la famiglia e gli impegni di lavoro rendono assai difficile assumersi il lavoro di cura.
E poi una domanda: le anziane per farsi “riportare alla vita” che fanno? Certamente non trovano giovanotti di trentacinque, quarant’anni e su di lì disposti a curarle amorevolmente e sposarle per la pensione di reversibilità. E se per caso un’anziana si trova un giovanotto disponibile al bisogno, apriti cielo! Le nonne sono in realtà o in potenza delle ex madri, cioè esseri umani di genere femminile in quanto tali dedite per sempre alla gratuità del dono sponsale e materno; che in vecchiaia significa castamente salde anche nella depressione.

venerdì 18 febbraio 2011

UN PARROCO CHE HA UN DEBOLE PER LE COSE TERRENE



Quando mi chiedono di dove sono, alternativamente rispondo di Ravenna o di Cervia. Se dico Ravenna segue quasi sempre un silenzio d’indifferenza, ma se dico Cervia è facile che segua il sorriso e spesso la dichiarazione di esserci stati per le vacanze; e se non proprio a Cervia , a Cesenatico, o a Rimini,ecc..
Questa nazione che il 17 di marzo celebrerà i 150 anni dell’unità è fatta di cittadini che hanno una scarsa conoscenza e consapevolezza della storia artistica del proprio territorio. Tanto da averlo torturato e distrutto in largo e in lungo come non è accaduto in altre nazioni di questa antica terra d’Europa.
Mi è capitato di leggere una rivistina a distribuzione gratuita , il “CORRIERE DEL GARDA” del 17 febr. che a pag. 4 e 5 titola: “Un ristorante alla pieve di Sant’Emiliano”. Un articolo e una lettera. La lettera aperta è di un parrocchiano di Padenghe (prov.di Brescia), il paese dove si trova questo gioiello di epoca romanica. Il parrocchiano non si firma perché ritiene il curato troppo irascibile e ne teme addirittura, “la sua scomposta reazione”: perché è assolutamente preso dalla passione del progetto che consiste nel costruire un ristorante accanto alla pieve. Questo monumento della storia italica si trova in una zona dominante il lago e Sirmione, e ancora circondata di verde naturale. Scrive l’anonimo fedele: “La volontà del parroco, non si capisce bene se con il consenso della Curia di Verona, è di affittare l’edificio della cascina, vicino alla Chiesa, ad un’attività di ristorazione. (….) Come è possibile che un luogo spirituale come la Pieve di S.Emiliano venga avvilito dalla rumorosità di un’attività inappropriata in quel contesto? Sapevamo tutti che Don Bruno avesse un debole per le cose terrene, ma mai al punto da svendere i valori cristiani in cui gli uomini di fede si rispecchiano.”. Segue il racconto di come il parroco rifiutò a suo tempo la richiesta dei monaci di Bose che volevano utilizzare la piccola struttura esistente a lato come centro studi. Probabilmente di affitto gli avrebbero garantito molto meno di un imprenditore di ristoranti!
Nell’articolo si legge anche che l’attuale giunta di centro sinistra (una lista civica) con la sindaca Patrizia Avanzini sembra tergiversare, sperando in “una interpretazione di buon senso”. Come spesso da queste parti del Lombardo Veneto, la sottomissione alla Chiesa è d’obbligo. Intanto chi sale fino alla Pieve può notare lavori avanzati di amplificazione dell’ambiente pre’esistente accanto.

venerdì 11 febbraio 2011

PARI DIGNITA' NON E' MORALISMO

“Non capisco invece un’acca dell’accusa che altre fanno di ‘moralismo’ : questa parola mi sembra la parola più usata a sproposito dell’ultimo mezzo secolo. Questa parola che mezza Italia spara con disprezzo sull’altra mezza, su quella più sconcertata di fronte alle peggiori infrazioni delll’etica pubblica che si possono immaginare, perpetrate per di più da uomini ( e donne) nel pieno abuso delle loro funzioni pubbliche.” .Così scrive su La Repubblica dell’11 febbraio la filosofa ROBERTA DE MONTICELLI ( Pari dignità oltre le ‘grazie’ del corpo l’etica pubblica non è moralismo).
Ci voleva proprio il suo intervento! Non se ne può più di giustificazionismi svariate anche da parte di ex femministe più o meno “storiche” in nome della lotta al “moralismo” o della “libertà femminile”, che consisterebbe anche, come sempre scrivono i soliti articolisti alla Ostellino e Ferrara, nella utilizzazione (da parte delle donne) del proprio corpo a uso e consumo di potenti e ricchi uomini .
Liberale si autodefinisce un signore, scrive la De Monticelli, che ha scritto che le donne “almeno fino a una certa età” stanno sedute sulla loro fortuna. Vale anche per sua figlia e sua nipote?
E se si dicesse anche degli uomini che siedono sulla loro fortuna? “…una cosa è che uno senta e scelga i valori del sedere, come la cosa migliore e più preziosa; tutt’altra cosa è che glielo imponga un altro, magari solo per via di generalizzazione illiberale, del tipo: non lo vedete, uomini belli, che state seduti sul vostro valore? Ecco, il problema è tutto qui. Questa domanda era una introduzione elementare al concetto di ‘avere pari dignità e diritti, cioè al principio che sta alla base non solo della giustizia morale personale, ma anche dell’etica pubblica, e di tutta la serie dei diritti, civili politici e sociali, su cui si fonda una democrazia liberale. Ma se perfino i grandi ‘liberali’, in Italia, questo principio non lo hanno ancora capito, val proprio la pena di scendere in piazza un’altra volta,a ribadirlo.”.

lunedì 7 febbraio 2011

L'EFFICIENTE SANITA' DELLA REGIONE DI FORMIGONI E DELLA LEGA

Una signora infila nell’apposita cassetta del medico di base la richiesta dello specialista per l’impegnativa relativa a un’analisi di laboratorio. Aggiunge di suo pugno che vorrebbe sapere presso quale laboratorio analisi effettuate l’esame che è di quelli non proprio usuali, aggiungendo il nome del presidio più vicino a casa. Il medico esegue la prescrizione e di suo pugno risponde ,letteralmente, alla richiesta come segue:
Può effettuare l’analisi in qualunque laboratorio , va benissimo anche “….”.
Il paziente si reca all’ufficio prenotazioni della struttura clinica accreditata ,pazientemente attende il suo turno per sentirsi dire che no, ,quell’esame da loro non si può effettuare. Si rivolga altrove. Dove?
Se poi si tratta di pazienti anziani , senza auto e patente e magari anche soli, provate a immaginare con questo tipo di risposta come si potranno sentire e comportare di conseguenza.
E questo nella Regione di Formigoni e della Lega che vanta di essere all’avanguardia in Italia e in Europa.