lunedì 17 gennaio 2011

LA CHIESA "DIFENDE"LA VITA NASCENTE E MORENTE MA NON L'AMBIENTE

Una piccola, stupenda chiesa romanica dell’XI secolo che si affaccia sul lago di Garda nel lato bresciano più ampio, circondata ampiamente dalla vegetazione: è S. Emiliano del comune di Padenghe. Dopo la devastazione ambientale avvenuta negli ultimi ventanni con la costruzione compulsiva di seconde case, questo gioiello architettonico sta per essere deformato dalla presenza di un ristorante. Non si capisce cosa pensa la sindaca eletta in una lista civica dopo aver ampiamente descritto nel suo programma elettorale – e in una recente intervista a un quotidiano bresciano- che intende porre la parola fine alla speculazione edilizia.
Il principale sostenitore del progetto è il parroco, narrano le cronache locali. Don Bruno Negretti ha annunciato la volontà della curia di costruite un ristorante accanto alla chiesetta, durante l’omelia domenicale. Disappunto hanno manifestato quelli del Comitato per il Parco Colline Moreniche e altre associazioni ambientaliste. La chiesetta è “utilizzata” per i matrimoni. Dunque, la Chiesa che vede ogni anno calare i matrimoni religiosi, forse pensa di incrementarli con l’attrazione del ristorante. E poi un esercizio pubblico rende denaro! Lo spreco di parole papali e clericali in genere a “difesa della vita” nascente e morente, pare, come da antica e solida tradizione, non riguardare la natura,l’ambiente, la cultura,l’arte. Amen

domenica 9 gennaio 2011

GIOVANI ALGERINI GIOVANI ITALIANI

Tassi di disoccupazione elevati fanno scoppiare il Nord Africa dove i giovani da giorni protestano scendendo nelle vie delle città. I giovani in quei Paesi sono davvero tanti e, per esempio, in Algeria raggiungono il 75 per cento. I governi di quelle nazioni sembrano più esili dei nostri europei, anche perché il Welfare è da sempre quasi inesistente. Però è difficile evitare di fare un paragone: come mai da noi, in Italia, dove gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile ci regalano un quasi trenta per cento , tutto tace? Forse perché la percentuale di giovani è esattamente l’inverso di quella dell’Algeria? Forse perché il nostro, è un Paese di vecchi che mantengono figli e nipoti? Forse perché abbiamo, ancora per un po’, un discreto stato sociale? Nei giorni delle nostre feste, tra Natale e Capodanno, è accaduto che un’amica di età anziana mi abbia sorpreso raccontando, con evidente collusione, i dolori di un giovane appena iscritto all’università e “abbandonato” dalla “sua ragazza”. Ebbene, il giovane molto abbattuto si è così espresso: “Già faccio una vita di merda: mi devo alzare alle sei di mattina per prendere l’autobus e raggiungere la sede di facoltà, e adesso lei mi lascia….”. La sede di facoltà si trova a circa 15 km. Da casa sua. Un ragazzo e una anziana signora di ottima cultura : questo mi ha colpito tanto.
E persino in cuor mio ho dato qualche ragione al quasi mio coetaneo Silvio Berlusconi quando alla conferenza stampa di fine anno, ha raccontato che si è mantenuto all’università (come tanti facevano se l’università riuscivano a farla) con mille lavoretti. Mi chiedo: ma perché questo giovane, invece di pensare legittimamente all’assenza di speranza per il suo futuro in questa società italiana così evidentemente in declino, si sente deprivato della vita perché si deve alzare la mattina alle sei ,non per andare a raccogliere agrumi a qualche euro al giorno, bensì per recarsi in una sede universitaria? E perché l’amica dei suoi genitori, ex giovane di sinistra, lo avvolge simbolicamente in un abbraccio di comprensione annientando, dentro di lei, ogni altra riflessione persino politica come un tempo, lontano, avrebbe fatto?

sabato 1 gennaio 2011

IL POPULISMO E LE DONNE NELL'ERA DI BERLUSCONI

"sono stati mesi di grande solitudine e di dolorosa umiliazione che ancora continua a causa delle dichiarazioni del direttore Minzolini. Umiliazione come giornalista, che si è vista all'improvviso estromessa senza una ragione professionale dal lavoro quotidiano, e umiliazione come donna accusata pubblicamente sui giornali di essere vecchia e colpevole solo di avere lavorato per trenta anni, in più ruoli, nella stessa testata giornalistica. Mi chiedo perché questo debba essere ritenuto una colpa. E mi chiedo anche quanto maschilismo ci sia nelle considerazioni di Minzolini sulla mia persona e quanta superficialità traspaia quando parlando della mia rimozione, usa la discriminazione per età pensando che sia meno grave della discriminazione politica. Roba da far ricorrere di nuovo ad un giudice per violazione della legge sulla parità per ragioni di età, come già sperimentato in Gran Bretagna da alcune colleghe giornaliste televisive. Per il momento è la Rai che ha annunciato ricorso contro l'ordinanza.”.
Il nuovo anno inizia anche con questa lettera della giornalista Tiziana Ferrario che il giudice del lavoro ha reintegrato al suo posto al Tg1 dopo che ne era stata estromessa dal berlusconissimo direttore Minzolini.
Appena rientrata alla fine dell’anno ha messo in bacheca una lettera aperta ai colleghi dove si leggono queste righe. Nell’era di Berlusconi più che mai soltanto gli uomini possono continuare a fare i giovani-vecchi. Le donne, soprattutto se devono apparire alla Tv come giornaliste e conduttrici, devono essere giovani e belle. Con la legge “porcata” che conferisce ai leader dei partiti di nominare i rappresentanti del popolo nelle elezioni alla camera dei deputati e dei senatori, Berlusconi ha dato il “buon esempio” scegliendo le donne che lo attraggono, giovani e belle, non importa se competenti. Usando in questo modo le donne ha contribuito a mutare il senso della rappresentanza democratica. Per i maschi ormai conta il grado di asservimento ai leader dei partiti e per le donne il criterio della visibilità e piacevolezza erotica. Le continue battute sarcastiche del presidente nei riguardi di Rosy Bindi sono, forse inconsciamente e forse no, a questo scopo tutto politico e…culturale.
E’ un vecchio comportamento standard misogino italiano che si mescola al nuovo vezzo di nominare “il popolo” a ogni piè sospinto. E’ il neo populismo che sta veramente portandoci fuori dalla democrazia che abbiamo vissuto nei decenni che si sono succeduti dopo la seconda guerra mondiale.
Il popolo (dei sondaggi) è la parola chiave che sta infettando la politica italiana. “Il popolo mi ama e mi vuole” è il continuo messaggio di Berlusconi esplicito o implicito che forse continuerà a inondarci anche nel nuovo anno. Una categoria che miscela e tritura uomini e donne, giovani e vecchi nell’indistinto a favore dei capi proprietari dei partiti, rigorosamente maschi. E che nella situazione di crisi economica servirà per dare motivi alle donne di accettare che il lavoro di cura sia un loro dovere naturale. Lavoro di cura verso i figli, i genitori, naturalmente i mariti.L’antico slogan femminista “né madonne, né puttane, solo donne “ andrebbe rispolverato nel privato e nel pubblico.