sabato 30 gennaio 2010

A PROPOSITO DEL NOSTRO IMPERATORE. RIMPIANGERE LA DC?

Mi capita ogni tanto -e sempre più spesso- che qualcuno mi dica che rimpiange la Democrazia Cristiana al Governo. Qualcuno non di Destra, precisamente. Allora mi è ritornata alla memoria una storia . In via Di Roma a RAVENNA c'era la sede provinciale della D.C. ubicata in un antico palazzo. In quella sede i dirigenti della propaganda fecero stampare , in occasione delle elezioni del 1968, dei manifesti con la fotografia dell'on.Benigno Zaccagnini . Non era mai accaduto che i manifesti elettorali riproducessero le foto dei candidati come si usa fare ora.
Quando Zaccagnini lo venne a sapere fece finire tutti i manifesti in cantina.

venerdì 29 gennaio 2010

L'TALIA E' DI NUOVO UNA MONARCHIA

Berlusconi ieri all'Aquila ha dichiarato: Prendo l'impegno di affrontare subito il rilancio dell'Abruzzo. E' l'impegno del presidente del Consiglio e del nuovo ministro, perchè il minimo che possiamo fare per il sottosegretario Guido Bertolaso è promuoverlo da subito ministro". "
Non riesco a ricordare un presidente del Consiglio che abbia così platealmente dichiarato di premiare un funzionario per aver eseguito bene la consegna; e di premiarlo poi addirittura con un ministero. Ma se pensiamo alla storia dell'Italia e dell'Europa, gli imperatori e i re premiavono con regali e incarichi i sudditi devoti. Sudditi, appunto. Siamo avvisati: l'Italia sta diventando una monarchia. E per giunta assoluta, cioè non costituzionale dati i venti di revisione della Costituzione (repubblicana) che soffiano da un po' di tempo.""

martedì 26 gennaio 2010

VENDOLA I PARTITI E IL POLITICHESE

Ho letto con piacere ed emozione il bellissimo articolo di LUCIANA CASTELLINA su il manifesto (26.1, Nella fabbrica di Nichi) inviata speciale e scrutatrice alle primarie. Nichi è popolare? Certo risponde la Castellina, ma perchè la sua giunta ha saputo realizzare cose di non poco conto. Proviamo a elencarne qualcuna. "Ritorno al futuro": borse di studio per specializzarsi in Italia o all'estero in cambio della sottoscrizione di un patto, cioè l'impegno a tornare a lavorare in Puglia. I "Bollenti spiriti": laboratori urbani creati in immobili pubblici rsitrutturati e avviati ad ospitare attività ricreative. "Pirncipi attivi" : concorso per idee di nuove possibili attività produttive , di cui 450 già finanziate . Poi il rilancio del cinema e infine le energie alternative: le Puglia sono diventate la prima regione in questo campo.
Possibile, si chiede L. Castellina , che il Pd non abbia capito "che era una follia barattare l'Udc, colpito proprio il giorno del voto dalla condanna a sette anni di uno dei suoi principali procacciatori di voti, Totò Cuffaro, con la straordinaria mobilitazione di giovani che si è creata a difesa della giunta e di Nichi? il solo che ha capito di che cosa avevano bisogno, che non gli parla in politichese, che vince, non perchè -come dice uno slogan della sua campagna- 'è radicale, ma perchè è radicato', innanzitutto nelle nuove generazioni?".
Che cosa sono, si chiede ancora, questi giovani che lo seguono? Sono "post" di tutto: del comunismo, del lavoro stabile e anche del moderno. La " politica tradizionale non attira più perchè ha perduta la sua investura storica .". Ma noi, poveri utenti della Tv, continueremo a sentire i "politici" di tutti fronti parlarsi addosso e contro in politichese. Difficile nutrire grandi speranze, nonostante Vendola.

mercoledì 20 gennaio 2010

SE SI TRATTA DI FEMMINE SI PUO' SORVOLARE

Oggi è il secondo giorno. Domani sarà di nuovo silenzio. I quotidiani macinano necessariamente le novità . I problemi contenuti nelle notizie rischiano così di sfumarsi e sparire. Una ragazza di 17 anni figlia di pachistani viene rapita da una comunità dove era stata messa dai giudici quando l'avevano sottratta al padre violento. In men che non si dica le forze dell'ordine scovano la ragazza, il padre,la madre e i due fratelli fuggiaschi. I quotidiani ritornano con dovizia di particolari e di commenti ancora il giorno dopo. Così impariamo che la giovane voleva vivere, come la Hijna pachistana uccisa qualche anno fa a Brescia, e come la marocchina del Friuli nel 2009, all'occidentale. Così impariamo che il padre non poteva tollerarlo e che per rimediare, anche agli occhi della giudicante comunità, l'ha rapita per farla rinsarvire velocemente con un matrimonio combinato. Così impariamo che il figlio di 16 anni lo ha aiutato per sentirsi -o essere riconosciuto- come un vero uomo. Un caso isolato?
Pare proprio di no. Al Corriere della Sera (20.1) Mara Tognetti docente di Politiche dell'immigrazione all'Università la Bicocca di Milano, ha raccontato che poi ogni tanto qualcuna sparisce dalle superiori , oppure non rientra dopo le vacanze; e che "Le seconde generazioni delle ragazze sono e saranno una vera emergenza. Se non si interviene con politiche più incisive, i contrasti tra l'idea di famiglia imposta dai genitori e il modello delle adolescenti diventerà inconciliabile". Perchè i problemi nascono, per le femmine, quando arrivano alla pubertà. Quando iniziano a desiderare di vestirsi all'"occidentale", con la maglietta stretta , il trucco la gonna troppo corta ecc..Quando, arrivate alla mattina a scuola, si tolgano il velo e lo ripongono nella borsa con i libri. Peggio ancora quando si innamorano di un coetaneo italiano e/o non musulmano o di una nazionalità invisa. Così si arriva alle nozze imposte come rimedio o al rinvio nel paese di origine. Ma prima arrivano le botte e e anche peggio. Gli uomini, padri ,zii, fratelli e membri della comunità vivono sempre come un disonore la ribellione delle femmine . Il sentimento di appartenenza e l'identità collettiva è sempre legata al corpo delle donne. Loro hanno il compito di testimoniare la potenza virile con la sottomissione mediante il rispetto dei ruoli sessuali. Quando poi ci si mette di mezzo la religione a supportare le culture tribali, per le donne si mette proprio male.

lunedì 18 gennaio 2010

SIG.MINISTRO BRUNETTA.....

Sig. ministro BRUNETTA, lei ha dichiarato che ha imparato soltanto a trent'anni a rifarsi il letto. Sig. ministro ha ragione, ragione da vendere perchè in Italia, i maschi, i letti spesso non imparano a rifarseli neppure a trenta. Dalle mamme solerti nella cura , passano alle mogli altrettanto. E' un diritto di genere. Le femmine, le sorelle, imparano invece molto presto a rifarsi il letto .

mercoledì 13 gennaio 2010

EMIGRAZIONE E COLONIALISMO ECONOMICO

I media ci stanno facendo scoprire cosa è veramente Haiti: il terremoto ha sconquassato un Paese poverissimo abitato da afro-americani. E questo dopo quanto è accaduto in Calabria ai nuovi schiavi nella terra degli ex migranti. Siamo tragicamente inconsapevoli a causa di una scuola che insegna (deve) astrazioni generiche sul mondo passato e presente. A causa di "classi politiche" cresciute all'ombra di parrocchie dove al massimo si insegna a fare "la caritativa".
Altrimenti non si spiegherebbe la riuscita della Lega Nord nell'amplificare un modo, una mentalità diffusa. E' sufficiente ascoltare "Radio Padania Libera" per rendersi conto del tenore della pubblica opinione. Chi telefona -spesso donne e uomini su di età e di scarsa istruzione- esprimono queste opinioni : "abbiamo già i nostri problemi con la crisi, quindi prima lo Stato o i comuni devono aiutare i nostri...", " i clandestini devono essere cacciati tutti...". Chi conduce la trasmissione, come l'on.Salvini, conferma e magari aggiunge, magnanimo, che bisogna aiutarli nei loro Paesi. Ma perchè emigrano, per esempio, dall'Africa? Massimo Fini ha scritto su 'IL FATTO QUOTIDIANO del 13/1 un articolo con questo titolo: QUANDO L'AFRICA ERA DAVVERO NERA NON MORIVA DI FAME.
L'opinione pubblica occidentale è convinta che la fame in Africa sia endemica, da sempre. Non è vero. Ai primi del Novecento l'Africa era alimentarmente sufficiente. Lo è stata al 98% fino agli inizi degli anni sessanta. L'intergazione nel mercato mondiale ha distrutto le economie di sussistenza su cui le popolazioni africane avevano vissuto per millenni. Oggi , nell'era della globalizzazione, i Paesi africani esportano poco e quindi non riescono a colmare il deficit alimentare. Il nuovo colonialismo economico ha bisogno di conquistare mercati e per far ciò deve omologare le popolazioni africane e dell'Asia alla nostra way of life. Come mi racconta un amico medico che opera in Camerum, hanno i cellulari e la fame. Perchè il cibo va per esemoio, al bestiame dei Paesi ricci, se è vero che il 66% della produzione di cereali è destinato alla alimentazione degli animali di quei Paesi. Le ondate migratorie ne sono una conseguenza. Ma noi siamo sottoposti a sollecitazioni di stampo cattolico che vengono alimentate anche dai politici: raccogliamo derrate alimentari da inviare in quei Paesi, solidarizziamo con suore , preti e volontari che aprono scuole e ospedali, e continuiamo nella nostra ignoranza rispetto le cause storico-politiche dell'emigrazione e alle responsabilità dei Paesi ricchi del cosiddetto Occidente. Complice appunto la Chiesa Cattolica il cui Papa (ora Ratzinger, prima i suoi predecessori) si limita a invitare alla generosità e a denunciare in modo generico le cause. Altrimenti come poi ottenere privilegi come i finanziamenti alle scuole private in Italia ?

lunedì 4 gennaio 2010

LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI

Il libro di Martha C.Nussbaum LO SCONTRO DENTRO LE CIVILTA' (ed.Il Mulino 2009) dedicato all'INDIA della democrazia e del radicalismo religioso, è un poderoso tomo di ben oltre 400 pagine ben documentate. Ma lo si legge piacevolmente perchè la sua scrittura è leggera e affascinante. Una delle tesi che atraversa in vario modo il libro èla descrizione della realtà (tragica) di scontro tra la parte induista e quella musulmana della nazione. I nostri stereotipi dai tempi dei viaggi dei giovani alla ricerca della non violenza ghandiana, ci portano ancora a pensare all'India e all'induismo in termini di naturale inclinazione alla tolleranza , all'accoglienza e alla bontà tout court. L'ala destra della politica induista ha sposato invece la violenza religiosa in modo radicale.I capi hanno sempre cercato di affermare l'identità induista come espressione della cultura dominante dell'India.E' il problema del nazionalismo religioso nel mondo d'oggi.
Nel 2002 presso la stazione di Godhra venne dato alle fiamme un treno carico di pellegrini induisti. Vennero accusati subito i musulmani, ma la ricostruzine ha messo in dubbio la legittimità dell'accusa. Nel giorni seguenti si susseguirono ondate di violenza inaudita : gli aggressori erano induisti e le paole d'ordine erano quelle della destra induista.Violenze che riguardarono soprattutto le donne musulmane.
Comunque, sorge una domanda: se le cose stanno così, certamente tra induisti e musulmani non corre buon sangue in quelle aree dell'Asia.
E veniamo a noi, all'Italia multietnica.
Nel corso del 2009 in un Consultorio Familiare del Nord d'Italia alcune insegnanti di lingua italiana presso la moschea locale pakistana, propongono un incontro tra le loro allieve e le operatrici del Consultorio per illustrare i servizi ai quali potrebbero avere accesso. Come interprete il Consultorio presenta una donna indiana di religione induista, vestita con il sari indiano.Anche le pakistane si presentano vestite alla loro moda visibilmente diversa nei particolate da quella indiana.
L'abbigliamento è, psicologicamente, un prolungamento dell'Io. Se ne deduce che l'interprete ha voluto marcare la sua differenza rispetto alle musulmane ; e anche la sua presunta superiorità secondo il libro della Nussbaum. Dunque, un errore da parte delle operatrici del Consultorio. Un errore spiegabile nella mancata formazione socio-politica,poichè viene perseguita, al massimo, quella psicologica e di tecnica professionale.Nel campo delle "relazioni d'auto": insegnanti, consulenti , psicologi, assistenti sociali e ostetriche,ecc. la formazione dovrebbe invece avere uno spettro ampio, comprendente anche gli aspetti storico-politici, religiosi, cultural-antropologici ecc.. Ma ciò non avviene anche per la nostra inguaribile superficialità che caratterizza i politici ,tra l'altro, e che deriva forse anche dall'enfasi posta sempre sul volontarismo di stile cattolico che si basa sull'atteggiamento dell'"anima", da cui l'abitudine ad abusare di parole come ACCOGLIENZA .