giovedì 29 aprile 2010

ILFONDAMENTALISMO STA DI CASA ANCHE AL MANIFESTO?

Giovedì sera ho ascoltato (nella trasmissione ANNO ZERO) Norma Rangeri del Manifesto nella sua lettura interpretativa degli ultimi eventi politici che hanno visto protagonista il presidente Fini. Secondo la malmostosa giornalista, Fini e i suoi seguaci dovrebbbero essere lasciati (dal centro sinistra) cuocere nel loro brodo. Fini ha voluto una brutta legge (vero) sull'immigrazione firmandola con Bossi e oggi spara a zero contro le posizioni della Lega.Vero. Fini e i suoi hanno approvato le leggi di protezione del Premier e oggi...ecc.ecc. . Quindi non è -non sono credibili- e pertanto il c.s. vada avanti per la sua strada come niente fosse. Mi pare una sorta di fondamentalismo. Perchè è vero che Fini ( e i suoi) si stanno smarcamdo dal Partito dell'Amore (anche ) per convenienza, in quanto la Lega di Bossi sta diventando molto potente e in prospettiva potrebbe "invadere" il Sud o , quanto meno contagiarlo. Basta leggere il libro di Paolo Stefanini AVANTI PO LA LEGA ALLA RISCOSSA NELLE REGIONI ROSSE (ed. il Saggiatore) appena uscito con la prefazione Enrico Deaglio per capire che se in Emilia Romagna, in Toscana e nelle Marche la Lega avanza anche a spese della sinistra, i tempi sono cambiati e forse i sigg.della politica dovrebbero studiare i fenomeni sociali con più accuratezza e larghezza di vedute. Si capisce che Berlusconi non è un politico come quelli, anche democristiani, di una volta che un qualche sincero interesse per le sorti del paese faceva parte del loro bagaglio etico. Lui è un imprenditore e come tale preso dal limitato orizzonte del proprio tornaconto. Fini ( e i suoi) se non vogliono finire stritolati dall'asse Berlusconi-Bossi devono smarcarsi con l'affermazione di un'identità politica da Destra Moderna. E allora? Bisogna saperci fare i conti.

domenica 25 aprile 2010

L'IMMAGINE NEGATIVA DEL CORPO FEMMINILE

Ha scritto bene Chiara Valentini (l'ESPRESSO, 12.4.010 PRETI,DONNE E PEDOFILI) che dietro il divieto della CHIESA all'uso degli anticoncezionali, e all'ossessiva condanna dell'interruzione di gravidanza e la stessa condanna della fecondazione assistita, c'è sempre l'immagine negativa del corpo femminile che allontanerebbe dal sacro; e da cui i custodi del culto devono restare estranei e preservati. Più precisamente:" almeno in Occidente, non c'è nessun'altra organizzazione sociale che escluda e cancelli con tanto accanimento le donne come la Chiesa cattolica.". La quale perenteroriamente continua ad asserire che , essendo stati gli apostoli degli uomini, non si pone una scelta diversa da quella operata da Cristo. Cancellando con un sol colpo la stessa ragione di esistere dell'antropologia, ovvero il principio ormai consolidato nelle scienze umane della necessaria, sempre, contestualizzazione storica. Il Vaticano II aveva aperto la possibilità di rimettere in discussione il divieto dell'ordinazione sacerdotale delle donne, ma la deriva anticonciliare da Papa Giovanni Paolo II all'attuale, continua imperterrita. Tutto ciò in un mondo, osserva la giornalista ," dove le donne non sono più relegate nel privato e in nessun campo della vita pubblica sono più considerate non 'capaci', non dotate della natura adatta alle responsabilità". In realtà è questo divieto pregiudiziale a mantenere il principio secondo il quale le norme del diritto naturale sono state sancite da dio e soltanto alla Chiesa tocca definire uno per uno i diritti (naturali) conseguenti. Essendo la Chiesa Cattolica investita per volere divino dell'Unica Verità. Anche nell'Islam la pensano così: il Profeta ha indicato l'Unica, Vera Via alla salvezza.

mercoledì 21 aprile 2010

PERCHE' NEL SUD CADE LA PREVENZIONE MAMMOGRAFICA?

Il Ministero della Sanità ha messo on line i dati relativi all'efficienza sanitaria del Paese. Una sequela di grafifici colorati fotograno l'andamento regione per regione.
Qualche dato preciso. La spesa lorda pro-capite farmaceutica territoriale impietosamente ci dice che La Calabria e la Sicilia superano il dato medio (206,529) di molto. Ma il dato che balza fuori come assai indicativo delle scelte politiche delle regioni in fatto di prevenzione, è l' "adesione grezza screening mammografico per le donne di 50-69 anni". Le regioni dove è maggiore questo tipo di prevenzione , in ordine: Valle d'Aosta (77,24%),p.A Trento (74,79) l'Umbria (68,47%), Veneto (66,44%),Emilia-Romagna (66,31%), Toscana (66,31%9 ecc. ,per scendere in caduta libera all'ultima in classifica che è la Calabria (25,80%). Al 26, 67 si colloca la Campania, mentre le Puglia si fermano al 30,70 e la Sicilia al 39,08. Come valutare queste queste sonore differenze? Come mai nelle regioni dove è maggiore l'enfasi sulla famiglia e il ruolo materno-sponsale delle donne la prevenzione del tumore al seno è così insignificante?

DOVEROSE PRECISAZIONI : COMUNIONE A BERLUSCONI

I contorsionismi della Chiesa sono noti, ma si fatica sempre a , come dire, starci dietro. Oggi Mons. Girotti, reggente della Penitenzeria Apostolica, ha rilasciato alcune precisazioni in merito alla comunione al Premier in occasione del funerale di Vianello. (LA REPUBBLICA ,pag.7)
Berlusconi è divorziato dalla prima moglie , ma ora è in attesa della separazione: "La condizione di divorziati non preclude l'accesso all'ostia. L'importante è non essere risposati. Mi auguro che il premier ne abbia tenuto conto."
L'arcivescovo di Lanciano-Ortona e membro del Consiglio permanente della Cei Carlo Ghidelli aggiunge: "Formalmente il premier può comunicarsi perchè, se è vero che non è più convivente, e se è stato assolto in confessione, il sacramento non gli si può negare.". Naturalmente poteva, ma a patto -dicono i vescovi- che sia in grazia di Dio. Lo è, lo è....perchè lui sa soltanto amare, come dimostra la sua precisa e inequivocabile volontà di chiamare il suo partito IL PARTITO DELL'AMORE.

martedì 20 aprile 2010

A BERLUSCONI LA COMUNIONE SI PUO' DARE

La Chiesa ha le sue leggi . Una di queste riguarda la disciplina dei divorziati.In "Sacramentum caritatis" Benedetto XVI ha ribadito che l'Eucarestia (leggi comunione) "esprime l'irreversibilità dell'amore di Dio in Cristo per la Chiesa, si comprende perchè essa implichi, in relazione al sacramento del Matrimonio, quella indissolubilità alla quale ogni vero amore non può che anelare (...)I pastori, per amore della verità, sono obbligati a discernere bene le situazioni, per aiutare spiritualmente nei modi adeguati i fedeli coinvolti. Il Sinodo dei vescovi ha confermato la prassi della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere ai sacramenti i divorziati risposati, perchè il loro stato e la loro condizione di vita oggettivamente contraddicono quell'azione quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata ed attuata nell'eucarestia". Berlusconi, presente al funerale di Vianello, si è messo in fila e ha ricevuto l'ostia consacrata dalle mani del prete. A lui, il Presidente del Consiglio dei Ministri di uno Stato sovrano, come tutti sanno e accettano , le norme possono riuscire gradite o sgradite. Non perde,naturalmente l'occasione, per dimostrarlo. Come al funerale dell'attore. Perchè , essendo un divorziato, risposato con rito civile e ora in attesa di un nuovo divorzio, dovrebbe essere escluso dalla partecipazione alla distribuzione della eucarestia. Ma, avendo come prassi la Chiesa di condizionare lo Stato e riceverne (anche con ricatti) privilegi e benefici,è ben disposta a chiudere un occhio per sospendere sua disciplina a favore del Sommo Capo.

venerdì 16 aprile 2010

E.LUTTWAK CONTRO EMERGENCY

Ieri da Santoro, questa mattina a Radio24: Edward Luttwark dimostra che a volte gli americani sono peggio degli italiani. L'argomento di entrambe le trasmissioni era l'arresto dei tre volontari di Emergency. L'economista e saggista di strategia militare e politica estera statunitense, ha con vigore affermato che l'associazione finisce per contribuire a mantenere la guerra perchè cura i terroristi talebani, che così poi ritornano a combattere. Incredibile! Il trattato di Ginevra sul trattamento dei feriti in situazioni belliche, a cui Emergency fa sicuramente riferimento nell'accogliere nei suoi ospedali chiunque ne abbia bisogno, sembra non essere mai esistito per questo illustre signore americano.Hans Peter Gasser, già consulente per gli affari legali del Comitato Internazionale della Croce Rossa, afferma che occorre rispettare, difendere e trattare in modo umano gli individui che hanno preso parte o partecipano ad azioni di ostilità, garantendo sempre loro l'assistennza necessaria.
Ho un ricordo . Era il 1944. Abitavamo a Cordovado (Udine) di fronte alla scuola elementare occupata dai tedeschi. L'antiaerea tedesca colpì un aereo inglese con due piloti. Uno morì subito, l'altri, ferito, venne portato davanti alla scuola e adagiato per terra.I soldati tedeschi gli intimavano però di alzarsi per seguirlo. Mia mamma chiese alla guardia di Finanza che faceva da interprete di tradurre che, in virtù della convenzione di Ginevra dovevano trattarlo con umanità e curarlo. Soltanto a guarigione avvenuta avrebbero potuto considerarlo un nemico .
Lei, che aveva fatto il corso della Crocerossa e a suo tempo prestato servizio in un presidio ospedaliero, capì subito che il soldato inglese aveva la schiena spezzata e pertanto non era in grado di camminare. I tedeschi si arrabbiarono e la minacciarono perchè ragionavano come....l'americano Luttwak.
Ma mia mamma ottenne alla fine il rispetto delll'inglese ferito. Lei, che apparteneva a una famiglia dove alcuni fratelli avevano fatto la marcia su Roma e lei stessa era stata iscritta al Partito Fascista.


mercoledì 14 aprile 2010

LUISA MURARO E LE PARI OPPORTUNITA'

Una giovane donna con fatica ha ottenuto di esercitare le sua professionalità in un ambito professionale di prestigio, ma ora vive un incubo. Dopo il primo figlio il suo partner le ha proposto di farne un secondo e lei stessa lo desiderebbe, ma sa per certo che al rientro dalla maternità quel "posto" non lo troverà; e che verrà trasferita a una mansione inferiore e assai poco gratificante. Si sente tormentata da pensieri contradditori: accogliere il desiderio di entrambi e la ragionevolezza di dare un fratello o una sorella al primo figlio e quindi far prevalere il compito "naturale" dell'essere (in quanto donna prima di tutto madre) o rispondere al desiderio dell'affermazione e della realizzazione professionale? A lui, al futuro padre non tocca questo dilemma.Essendo la cultura tradizionale ancora diffusa e potente , finisce anche per sentirsi anormale , cioè poco femminile. E sa anche che non può parlarne con la madre, con la suocera, forse con le amiche e gli amici coetanei perchè continuano a ritenere doveroso mettere al primo posto il ruolo materno-sponsale.
Quando Luisa Muraro (La Repubblica,LA PARITA' DEI SESSI E' UNA FARSA, 19.3.010) scrive che se le donne non ottengono di occupare gli stessi posti degli uomini, le stesse cariche, gli stessi mestieri, non è la "prova provata di una discriminazione", perchè forse le donne "non vogliono perchè, forse, hanno altre priorità ", dovrebbe ascoltare storie come quella sopra raccontata.

giovedì 8 aprile 2010

LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO E IL GIORNO DOPO DEGLI EX MANIFESTO

Di acqua sotto i ponti ne è passata. I baldi giovani maschi della sinistra del MANIFESTO e dintorni hanno messo su la pancetta, i cappelli bianchi, qualche amante di troppo e magari hanno anche aderito al PD. E' così che va il mondo. Ma quando li si sente, in questi giorni, difendere il ricovero ordinario in ospedale per le donne che decidono di abortire con la Ru486 , viene la pelle d'oca: dove stiamo andando? Il neo governatore del Piemonte da Lili Gruber ha stra' dichiarato che lui , essendo un difensore della vita, non può approvare sia la 194 che la pillola del giorno dopo. Certo, rispetterà la legg dello Stato. In un'altra trasmissione sempre su La7 ho afferrato di passaggio tra un programma e un altro , che la Destra di Governo ritiene che con la pillola si "banalizza" l'aborto. Ebbene, gli ex Manifesto e dintorni non utilizzano proprio questi argomenti. Loro preferiscono occuparsi della salute delle donne: i tre giorni in ospedale hanno soltanto questa finalità.
Ha scritto Natalia Aspesi con l'arguzia e la finezza che la distingue (QUANDO L'AMORE PERDE, la Repubblica 8.4.010): "Nel giro di pochi giorni due donne sono state ammazzate dal loro uomo. Italiano. Non trattandosi di feti, nessun difensore della vita , persona di chiesa o di politica, se ne è lamentato. Sono cose che capitano, magari un po' troppo spesso, ma se i loro uomini le hanno tolte di mezzo (uno , a Obino, vicino a Mendrisio, ha tagliato la gola a sua moglie, l'altro, a Noventa Vicentina, ha soffocato la fidanzata con un sacchetto di plastica) è stato non per odio ma per amore. (...) E pensare che le due giovani donne non avevano delittuosamente chiesto la Ru486, ma solo di andarsene, di liberarsi da una convivenza sgradita.". Normare l'obbligo di quanto sostare in un ospedale in nome della salute, a parte che è una trovata tutta italiana ( e vaticana!) , sembra non creare nessun sussulto ideologico, per così dire. Perchè non normare con obblighi del genere anche altri interventi terapeutici ospedalieri? Di rischi e pericoli è piena la medicina, cioè ogni sapere scientifico. Ha dichiarato a La Repubblica (8 aprile 2010) l'assessore Tommaso Fiore della regione Puglia :"Il ricovero è un non senso. Un paradosso che penalizza fortemente la donna: co'è possibile che il metodo meno invasivo, qual è quello chimico, abbia una degenza più lunga di quello chimico?". E' una buona domanda. Di risposte ce ne sono state. Per esempio, che l 'intervento chirurgico per abortire mantiene il dolore fisico insieme a un'infinita paura. Come ha spiegato in un'intervista la donna (cattolica) che a Bari ha usufruito per prima del trattamento con la pillola. Era disposta a cercare all'estero questa possibilità pur di non tornare in sala operatoria . Il timore della "banalizzazione" dell'aborto in fondo nasconde l'eterna idea misogina delle donne esseri superficiali perchè emotive e persino irrazionali. Esseri bisognosi di tutela preveggente maschile. In un certo qual modo gli uomini italiani, di Destra e di Sinistra, non hanno ancora digerito il mutamento del Codice, là dove ha eliminato il Capo Famiglia e altri corollari. Occorre far notare, prima di tutto alla Lega, che il loro odio ( fobico) dell'Islam è l'odio per l'Ombra (di junghiana memoria), perchè i musulmani dell'emigrazione ora non fanno che ripetere la loro superiorità in quanto l'ideale di famiglia islamica prescrive un capo, inequivocabilmente maschio; con la moglie e le altre donne relegate nel privato.
Probabilmente occorre leggere il fenomeno (sociologicamente inteso) come l'esito della globalizzazione nella seconda Modernità (U.Beck) che è anche caratterizzata da un elevato e generalizzato rischio e incertezza, a causa dello sgretolamento dei confini nazionali come di quelli identitari collettivi. Insieme a una forte spinta all'individualizzazione istituzionalizzata. La funzione del legislatore non è più quella di prescrivere un determinato modo di vivere. Ovvero è diventata sfuggente una simile pretesa. In generale. Ma in un paese come l' Italia con una religiosità di Chiesa in declino, ma con una forte presenza del Potere ecclesiastico cattolico, si può cercare di mantenere il controllo tradizionale maschile anche mediante l'intervento normativo.
E quasi tutti,i maschi, sono d'accordo.