Mi è piaciuta l'intervista realizzata da Sandra Chaher direttora di Atemisia Noticias , a Nella Condorelli direttora di Women in The city per Red Periodistas. La Condorelli spiega come l'informazione mondiale si trovi in una condizione megativa perchè stretta tra gli interessi dei gruppi economici , sempre meno inclini ad investire a garanzia di una informazione realmente libera. Poi c'è il caso italiano determinato dal confitto d'interesse del Presidente del Consiglio Berlusconi che è sceso in campo nella politica continuando a gestire il suo sistema imprenditoriale. Ne consegue una riduzione drastica dello spazio plurale a favore del modello di messaggio-unico.
La giornalista straniera chiede delle donne italiane e la Condorelli risponde : " Al modello delle donne nude senza parola veniva sempre più opposto infatti un modello maschile vincente, circoscritto in sostanza nel modello dello stesso imprenditore-politico, che tutto può. Era nato il nuovo patriarcato mediatico. Questo ha determinato la progressiva scomparsa del femminile plurale dalle televisioni italiane. " Con l'evidente risultato che nell'informazione le donne sono invisibili e che in Tv esistono soltanto come vallette di qualcuno; mentre poco spazio hanno anche nella politica.
Le donne italiane lavorano tanto , sopra la media europea avendo a carico il lavoro di cura e quello fuori casa. Il governo al massimo parla di "incentivi alle famiglie" cancellando così il soggetto donna-cittadina come destinataria di politiche specifiche. Sarebbe questo un motivo di grande riflessione perchè è un pensiero che manifesta una concezione tradizionale dei ruoli sessuali; come a dire che permane una cultura arcaica che può persino saldarsi con gli aspetti altrettanto arcaici delle culture patriarcali delle comunità migranti. Le culture sono vasi comunicanti.
Domenica 13 c.m. sono stata alla Comunità Pentescostale dei Ghanesi di Brescia dove ho potuto verificare come la divisione dei ruoli sia assoluta: fuori dalla sala di preghiera c'è una saletta che ospita i bambini e le bambine tenuti "a bada" da "maestrine" dotate di bacchetta . Ebbene, alla fine della preghiera collettiva guidata, c'è stata la festa di compleanno di due bambini con tanto di dolci e torte alla quale padri e fratelli non hanno partecipato.
Il nostro anziano Capo del Governo non può forse usare con evidente soddisfazione stereotipi latini a tutto campo, come quando proclama che lui "ama le belle donne"? Non possiamo neppure immaginare una ministra (giovane o anziana) che dica altrettanto rispetto a una eventuale inclinazione per la ricerca spasmodica di uomini giovani e belli.
martedì 15 settembre 2009
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