Daria Bignardi è tornata “a casa” con la sua trasmissione “Le invasioni barbariche”e,iniziando il primo di ottobre che una volta dava l’avvio all’anno scolastico, ha sottoposto a una lievissima e dolcissima intervista la Trota, ovvero il giovanissimo Renzo Bossi. Un ragazzo come tanti , un maschietto in quanto tale dotato di autostima un po’ sopra le righe. Ha dichiarato di avere infiniti progetti come consigliere regionale per la Lega, soprattutto per i giovani. Di soldi ne prende tanti: 10.000 euro tondi, tondi ma il 40 % li passa al partito. Il Pci ha lasciato qualche eredità. Quando la Bignardi gli ha chiesto dove arriva la Padania, ha risposto che comprende anche l’Emilia e la Toscana. Una volta però la Lega Nord faceva arrivare i confini della Padania un po’ al di qua del fiume Po. Ora i voti li prende anche in Romagna e in Emilia si è fatta perfino un comune come Guastalla.
Il ragazzo trota o delfino tutto sommato è simpatico e sensibile: si è commosso ricordando la malattia del padre e lui a casa a seguire i fratelli più piccoli.
Ma quanto a preparazione culturale lascia a desiderare.
Ma così va bene alle masse leghiste (pardon: al popolo) che hanno frequentato le scuole medie di una nazione che , a differenza della Cina, per esempio, impartsce lo studio di qualche frammento di storia dell’ Italia ,dell’Europa più un filino dell’America, ignorando Africa e Asia. In Cina gli studenti studiano persino la storia dell’arte dell’Europa.
Comunque, fa tenerezza il figlio di Bossi, ma anche pensare che razza di paese è l’Italia se ancora vige una prolungamento del Rinascimento quando diventavano cardinali i figli bambini dei nobili .
Poi è accaduto che (forse) hanno fatto un attentato al giornalista, direttore Belpietro sulla soglia di casa a causa - del “clima negativo” creato da alcuni” cattivi maestri” ,come l’ex magistrato che alla Camera ha gridato a Berlusconi che è uno “stupratore della democrazia”.
Aggiungendo una sfilza di dati relativi ai suoi commerci fuori d’Italia ; proprio a Santa Lucia dove avrebbe trafficato il cognato di Fini per l’acquisto dell’appartamento di Montecarlo.
Dalla parte opposta è stata segnalata l’ennesima offesa alla divisione dei poteri con la richiesta da parte di Berlusconi di una commissione d’inchiesta contro una parte dei magistrati rei di operare , a suo parere, sempre contro di lui.
Ci sono anche le ultime barzellette di Berlusconi nei riguardi degli ebrei e della solita Rosy Bindi; che a lui non sfugge.
Si invoca, sia da una parte che dall’altra, il richiamo al ruolo istituzionale dei capi d’Italia e al rischio, con le critiche e le accuse, di attizzare o motivare l’aggressività di qualcuno come è successo a Belpietro. E prima ancora al cavaliere a Milano.
Dovrebbero, i cosiddetti politici, redigere di comune accordo, un dizionario con le parole da intendersi offensive o di lesa maestà. Sì, perché qui entra in ballo quello che è successo con le vignette su Maometto che i musulmani ritennero blasfeme in tutto il mondo.
In Italia c’è stato il ritiro dalla della tv della rappresentazione dell’attuale pontefice fatta dal comico Crozza.
Allora la critica come intenderla? Come e quando si “offende”?
La “libertà d’informazione”è uguale a:…………………………..
Giovedì 30 settembre un iroso ministro della Difesa si dimenava sulla sedia iroso più che mai perché a suo giudizio non c’era parità tra i presenti a causa della faziosità ,risaputa ,del conduttore Santoro di “anno zero”.Lo stesso, gli stessi negano cosa succede al telegiornale condotto da Minzolini e che non è ancora, ufficialmente, un canale di Mediaset.
I politici di destra e di sinistra si invitano ad “abbassare i toni”: ma cosa vuol dire?
Scomodano la psicologia rubando le sue parole quando dicono che occorre smettere “le aggressioni verbali”.
Recitano a fare gli offesi gli uni e gli altri, ma noi donne non ci possiamo sentire offese quando, anche soltanto guardando la televisione, ci troviamo sempre a dover subire gli spot pubblicitari dove ,tra detersivi e lavatrici, il nostro ruolo è sempre quello della casalinga?Mai che si rappresenti un uomo casalingo.
Non ci dovremmo sentire offese anche perché la pubblicità è un pezzo del puzzle educativo di una nazione ?
O quando ci tocca di ascoltare , come al telegiornale del 2 ottobre, alla fine di un servizio sul ruolo importante degli anziani (i nonni) per l’accudimento dei bambini, come mai in Italia le cose vanno così?
Mentre negli altri paesi della Ue i nonni fanno la loro vita senza dover sempre sostituire i genitori?
Come mai? Signori e signore giornaliste della Tv di stato, leggetevi le ricerche del CNR e i dati ISTAT, più qualche saggio, per esempio, di Chiara Saraceno.
Forse è chiedere troppo e poi è meglio confermare bonariamente la famiglia, come tradizione italica invincibile, dove lo stato sociale non tocca allo stato, bensì alle donne e alla famiglia in genere.
domenica 3 ottobre 2010
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