giovedì 14 aprile 2011

CERVIA, UN COMUNE AVARO SOPRATTUTTO CON LE DONNE


Sono tempi duri per le finanze dei Comuni italiani. I tagli previsti dal Governo costringono a ogni sorta di limitazioni anche nel settore della cultura. E per un comune turistico i tagli alla cultura possono diventare un problema anche in termini di pubblicità. Tuttavia resta difficile comprendere che : un dèpliant, due gigantografie, un operaio o due per l’allestimento, due persone per garantire la presenza nella sala di esposizione della mostra durante i quindici giorni previsti, richiede spese insostenibili per un comune di media grandezza qual è quello di CERVIA (Ravenna).
Le cose sono andate così: c’è una pittrice che si chiama GIOVANNA CARUSO, che ha studiato al Liceo Artistico di RAVENNA perché è di FORLI’. Una trentina di anni fa è partita per l’Asia e non è più tornata. Ha viaggiato in lungo e in largo e poi ha scelto di abitare nella capitale del NEPAL. Ben presto è diventata un punto di riferimento per gli indù che intendevano aggiungere murales sui loro templi. Lo stile della Caruso è sempre stato di tipo fumettistico e la sua fascinazione della cultura locale lo ha fatto diventare una bella e singolare commistione tra occidente e oriente. A CALCUTTA ha esposto in più riprese i suoi lavori e una volta anche in Veneto.
Sembrava quindi ,la proposta di farle esporre i suoi lavori a CERVIA durante l’estate 2011, una bella iniziativa sia per l’assessorato alla Cultura che per l’assessorato alle Pari Opportunità. Era già pronto anche il patrocinio del Liceo Artistico di Ravenna. Ma così va il mondo, soprattutto per le donne.




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