domenica 6 novembre 2011
"si è costruito dove non si poteva" PAROLA DI SILVIO BERLUSCONI
“Si è costruito, dove non si doveva”. L’ha dichiarato Silvio Berlusconi riferendosi al disastro provocato dalla “natura” a Genova. Incredibile! Il diavolo dichiara che si sta pagando il peccato. La Liguria è sotto assedio per le conseguenze del maltempo. Ora a rischio esondazioni svariate sono i paesi e le città della pianura padana fino all’Emilia.
C’è da giurarci che terminato il maltempo e leccate le ferite qui e là, i sindaci continueranno ad approvare varianti o nuovi piani regolatori per aumentare cubature in cambio di una scuola o, comunque, di qualche soldo.
Vittorio Messori, illustre scrittore e giornalista super cattolico, agli inizi degli anni novanta decise di trasferirsi a Desenzano per beneficiare del microclima del lago di Garda. Non si è pentito, nonostante sia ora oggetto di minacce anche di morte per i suoi interventi contro la sistematica cementificazione delle zone intorno al grande lago.
Scrive sul Corriere Della Sera (27 ott.2011): “ …che cosa spinge persone ragionevoli, come si immagina siano in genere sindaci e assessori, a permettere, magari a favorire, la dissipazione sistematica, a freddo, di quell’oro verde-blu costituito dal loro territorio?”. E ancora: “Le due strade litoranee gardesane, l’orientale e l’occidentale, presentano ormai uno scenario ininterrotto degno di un hinterland metropolitano, con uno spreco agghiacciante.” E’ vero, le colline moreniche dove un tempo si stendevano uliveti e vigneti di antica origine romana ora sono un triste paesaggio di complessi residenziali e alberghieri. Ma ancora si costruisce qui e là nonostante la crisi.
Dalle Alpi alla Sicilia: le amministrazioni sono solerti nell’approvare varianti o nuovi piani regolatori per permettere ampliamenti, innalzamenti di costruzioni, vendita di pinete e di boschi per nuove costruzioni di parcheggi in riva al mare piuttosto che di hotel a sette piani (Milano Marittima).
Negli ultimi trent’anni abbiamo cementificato un quinto del Paese, pari a 6 milioni di ettari . Ora ci troviamo con 10 milioni di case vuote e con continui disastri ambientali anche dovuti ai famosi tagli lineari che hanno ridotto i fondi per il governo del territorio. Su La Reppubblica (5, XI) Carlo Petrini denuncia oltre lo scellerato consumo di suolo libero, la cementificazione selvaggia, “l’incuria cui sono sottoposti i terreni demaniali in svendita, i boschi, le coste e i suoli che un’agricoltura in crisi come non mai non riesce più a curare. Lo Stato da anni taglia fondi e personale per la cura del territorio.”.
Il miliardo di euro stanziato con la Finanziaria 2010 per la messa in sicurezza del territorio non è mai stato reso fruibile e con la legge di stabilità è stato cancellato e sostituito con un impegno generico, non vincolante.
La politica in generale (da Destra a Sinistra) ha enormi responsabilità perché non considera tra le priorità la difesa del territorio, la bellezza del Paese. Nei programmi dei partiti italiani l’ambiente,il territorio, l’arte, sono sempre stati sostanzialmente assenti.
Anche se ormai è come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, si potrebbe, da parte della politica, fare come il comune di Cassinetta di Lugagnano (Mi) che ha deliberato la crescita zero del proprio Piano di Gestione del Territorio. A Cassinetta non si costruiranno più nuove abitazioni, ma si cercherà di recuperare l’esistente.
Sigg. sindaci del lago di Garda di Garda ( che conosco bene) in maggioranza di centro- destra, delle coste della Romagna (mia terra) in maggioranza di centro-sinistra ,prendete esempio dal vostro collega. Ma, per favore, intanto, smettiamo l’ipocrisia di decantare l’Italia come il Bel Paese. C’era una volta….
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento