mercoledì 13 giugno 2012

TRA SPERPERI DI DENARO PUBBLICO E RILANCIO DELLA PATRIA POTESTA'

IL CORRIERE DELLA SERA (14,6) ha reso nota una statistica sull’uso delle auto blu nelle varie regioni d’Italia. In Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata, le auto blu raggiungono la percentuale del 28 e 35 per cento. A fronte delle auto blu utilizzate ,per esempio, in Emilia Romagna (3,1 %) e in Lombardia (9%). Il motivo di questo sperpero di risorse pubbliche ? L’articolo non lo spiega. L’altra notizia è fornita da IL PAESE DELLE DONNE (13 GIU) che commenta un comunicato della Casa Internazionale delle Donne e di altre associazioni quali l’Udi, associazione Giuristi Democratici, associazione Maschile Plurale, sul DDL in discussione alla Commissione al senato a modifica della legge sull’affido condiviso (54/2006) che garantisce la genitorialità condivisa anche in caso di separazione della coppia. La patria potestà rappresentava il diritto/dovere del padre di impartire l’educazione nei confronti dei figli. Con la riforma del diritto di famiglia (1975) padre e madre hanno gli stessi diritti e doveri. Ebbene, nel ddl 957 proposto da Pdl e Udc, si legge che nel momento in cui “ sussiste un incombente pericolo di grave pregiudizio per il figlio, il padre può adottare i provvedimenti urgenti ed indifferibili (322).” Perché questo tentativo di ritorno indietro alla patria potestà ? In realtà nel linguaggio corrente, addirittura negli articoli dei giornali, il riferimento alla figura del “capo famiglia” intesa come l’uomo padre e marito, non è mai venuto meno. Oppure, sia detto ironicamente, si vuole diminuire il feminicidio da parte di morosi, mariti lasciati dalle partner e pertanto in crisi d’identità (virile), ripristinando per legge i ruoli di potere tra uomini e donne?

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