In queste giornate di autunno 2010 segnate dal trasbordare continuo di notizie sulle relazioni intime tra ragazze e uomini politici e di governo a cominciare dal Premier Berlusconi, mi è capitato di vedere alcune foto di suore cattoliche .
Dal Premier ai giornalisti delle “sue” testate televisive o cartacee, dai politici più o meno a lui asserviti, ai vecchietti intervistati da La7 , si assiste a un grande spreco di parole rassicuranti sulla normalità dell’agire maschile: gli uomini, a differenza delle donne, avrebbero irrefrenabili bisogni di sesso ,soprattutto quando sono sotto stress per gli impegni professionali. Pare addirittura che una giornalista abbia fatto un lapsus a proposito della neo consigliera regionale lombarda, dicendo che è stata al San Raffaele l’igienista mentale di Berlusconi, al posto di dentale. D’altronde è proprio Berlusconi a far largo uso di stereotipi linguistici, di sicuro effetto e consenso, come “Amo le donne che male c’è…”, o “meglio avere passione per le donne che essere gay” e via dicendo. Un vecchio pensionato romano ha dichiarato che se potesse lo seguirebbe. E una vecchia signora ha sospirato che gli uomini sono fatto così.
Le foto delle suore le ritraggono ,come ormai è consuetudine, in abiti borghesi al posto dell’antica divisa dei vari ordini e congregazioni religiose. Le suore risultano ingolfate in gonne fuori moda , camicette o maglie sformate ,pettinature pressappoco , gestualità , posture e vocalizzazione eterea con l’effetto sicuro di azzerare ogni possibile traccia di corpi femminili attraenti.
Appunto, l’opposto delle divine e veline ragazze minorenni o maggiorenni che pare vengono ingaggiate per le feste dell’imperatore italiano. Un’opposizione parallela.
In un caso e nell’altro lo stesso filtro. Le donne come riposo del guerriero: le mamme e le spose a casa, le marchettare nelle alcove furtive o celebrate delle feste dei ricchi , sono la cornice entro la quale si colloca l’esercizio e la conferma del potere tradizionalmente giocato tra i maschi. E che c’entrano le suore? Dopo il Concilio Vaticano II le monache sono state sollecitate a svecchiare gli abiti delle origini e ciò sembrò andare nella direzione di una diversa posizione della donna nella Chiesa. Ma ecco che lo hanno effettuato riconfermando il ruolo ancillare accanto alla casta sacerdotale che, obbligata alla castità, si difende come può rispetto alle sollecitazioni “della carne”. Costringendo le donne consacrate a somigliare ,nella relazione con il proprio corpo ,alle anoressiche . Le donne spogliate ed erotizzate, le donne coperte e cancellate nella corporeità erotica, sono le facce della stessa medaglia. Ieri come oggi.
venerdì 5 novembre 2010
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