martedì 21 dicembre 2010

IL PROFETA VENDOLA

Lunedì 20 dicembre Gad Lerner ha dedicato il suo L’INFEDELE su’ La7 a “La famiglia,lacerata e criminogena” con due sole donne: Natalia Aspesi (bravissima) e la scrittrice avvocata Simonetta Agnello Horby. Vendola, ormai uno dei prezzemolini delle tv, è stato ascoltato in apertura, in una lunga intervista da non so dove. Subito dopo Lerner ha fatto parlare il monaco Enzo Bianchi. Curiosa, ma forse non tanto, la somiglianza dei due per lo stile comunicativo tra il profetico e il poetico. Quando è intervenuto il discretissimo strizzacervelli lacaniano Massimo Recalcati, è diventata chiara la discrepanza tra lo stile linguistico dei politici e lo stile degli psicologici.
Recalcati ha fatto notare che Vendola ha ripetutamente ricordato ai telespettatori la conquista recente del riconoscimento dei diritti dei bambini che ci ha resi sensibili, per esempio, ai reati di pedofilia . Certo, un gran progresso di civiltà, ma oggi accade che i genitori hanno in testa una frase chiave:”Si può fare”. Una frase che sta a dire che non esiste il limite: i figli possono chiedere tutto e di più. Perché i genitori hanno un solo problema (inconscio?): quello di farsi amare dai figli a qualunque costo. Le conseguenze, in termini di sviluppo narcisistico e fragilità sono ben evidenti. Anche perché non si permette così il conflitto generazionale così importante per l’autonomia dell’individuo in fase di sviluppo.
Ma è possibile che chi fa politica si fermi a considerare soltanto le affermazioni di principio?
Da una parte spesso chi pratica la psicologia e la psicoanalisi fatica a contestualizzare storicamente, antropologicamente, sociologicamente e politicamente le vite degli individui, dall’altra chi fa politica banalizza tutto sulla base delle affermazioni astratte di principio a seconda della propria appartenenza ideologica.

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