martedì 16 ottobre 2012

IL BUON GOVERNO DELLA LOMBARDIA, L'"ECCELLENZA" DELLA SUA SANITA'''"

Era il 1997 quando una legge della Regione Lombardia venne votata con questo titolo: “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”. La legge stabilì la parità tra ospedali pubblici e privati. Formigoni iniziò la campagna di propaganda dichiarando che così i cittadini lombardi potevano scegliere dove andare a curarsi: proprio- diceva- come fanno i ricchi. La parità giuridica ha in seguito determinato la nascita di grandiosità sanitarie come il San Raffaele di don Verzè e la Fondazione Maugeri. La sanità lombarda muove un giro d’affari annuale pari a 17, 3 miliardi di euro, cioè il 75 per cento delle spese regionali, con 128 strutture pubbliche e private. Dei 17, 3 miliardi di spesa sanitaria, il 43 per cento va alle strutture private; in buona misura a Comunione e Liberazione. I manager delle ASL sono sono stati scelti in base al colore politico dei partiti di governo: Pdl e Lega . Questo sarebbe alla fin fine il federalismo sanitario! La Lombardia ha un numero di reparti di cardiochirurgia superiore a quelli esistenti in Francia. Più o meno la stessa cosa per l’ortopedia. I motivi? Le operazioni cardiochirurgiche e di ortopedia sono quelle che hanno i rimborsi pubblici più consistenti. I privati privilegiano pertanto le prestazioni che raccolgono maggiori entrate. Con qualche rischio per la salute: in Lombardia sono talvolta gli stessi medici di base a invitare i pazienti a vigilare contro operazioni inutili o, addirittura dannose. Formigoni, anche in queste convulse giornate, ha continuato a ripetere come una litania o un mantra ,l’ “eccellenza della sanità ” lombarda, la migliore in Italia, perché la stessa regione sarebbe la prima della classe nel “buon governo” . All’Emilia Romagna toccherebbe, semmai, il secondo posto o il terzo. Ora la Lombardia, nel mezzo di un ciclone di enormi proporzioni , perché addirittura si registra un potere della ndrangheta calabrese ai vertici di governo, andrà alle urne. Si può immaginare e poi sperare in un cambiamento, prima di tutto culturale rispetto alla vincente mentalità leghista e berluscononiana tollerata fin nelle parrocchie? A cominciare dall’insegnare in questa regione ancora di mentalità fortemente cattolica , cosa significano le parole ipocrisia e doppiezza?

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