martedì 6 novembre 2012
L'EUROPA E' PIU' VERDE,L'ITALIA NO
E l’Italia si distingue sempre per collocarsi tra le ultime nazioni ! L’Europa è più verde, tranne Italia e Spagna. L’Europa sta per centrare gli obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici e i suoi rimedi. L’obiettivo per il periodo compreso tra il 2008 e il 2012 è di ridurre le emissioni dei Paesi cosiddetti sviluppati almeno del 5 % rispetto al 1990. Ma è molto probabile che si raggiunga la riduzione dell’8 % e si proceda verso il 10. 15 Paesi hanno siglato l’accordo , ma l’Italia e la Spagna è molto probabile che non manterranno l’impegno.
L’Italia, che deve singolarmente ridurre del 6,5 %, non ha nemmeno illustrato un piano per raggiungere l’obiettivo. L’Agenzia dell’Ambiente europea fa sapere che un mancato adeguamento da parte dei due Paesi impedirà agli altri di raggiungere i traguardi fissati per il 2015.
Un aiuto , comunque, è arrivato dall’abbassamento dei consumi per il riscaldamento domestico e dalla crisi che ha portato le aziende a consumare meno energie. In Europa le emissioni di Co2 sono diminuite di un ulteriore 2,5 %. L’Italia poi alla crisi economica deve molto: ha potuto contenere le emissioni di 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica . Il calo di consumi energetici (non per politiche governative come in Germania del tipo green economy) , svela la drammaticità della situazione e le reticenze politiche ad affrontare temi come la salvaguardia dell’ambiente . Spagna e Italia si sono date a un consumo di suolo insensato , più o meno eguale in tutti i tipi (politici) di amministrazione locale; hanno nascosto spesso e volentieri la situazione insalubre delle città ; hanno permesso nei decenni post seconda guerra mondiale un processo industriale ad alto tasso d’inquinamento; non hanno curato un’istruzione volta alla conoscenza della storia dell’arte e al significato del rispetto della natura e degli animali. E così via elencando.
Ci si potrebbe chiedere come mai ciò è accaduto soprattutto nei due Paesi più cattolici dell’Europa.
Uno studioso dell’Università di Bologna che ha scritto un saggio sulla corruzione in Italia, a una domanda di Augias nella sua trasmissione quotidiana sul terzo canale Tv, ha risposto che è nettamente maggiore nelle nazioni dominate da religioni “verticistiche” come l’Islam e l’Italia. Da non dimenticare che si tratta di un verticismo tutto al maschile!
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