Salendo da Padenghe del Garda a Puegnago dove si trovano i tre laghetti di Sovenigo, appare l’ennesimo cartello con l’offerta di lotti per ulteriori cementificazioni di queste (anticamente) bellissime zone. Più avanti un enorme tabellone pubblicizza la vendita di nuovi bilocali e trilocali per seconde case con vista mozzafiato sul lago. Ma forse la crisi ha un po’ fermato la creatività (si fa per dire) degli architetti,degli ingegneri , dei geometri, e la fame delle innumerevoli agenzie sparse nei comuni piccoli e medi. Si sa, i Comuni ansimanti per i tagli imposti da Roma e comunque da sempre voraci per mantenere spese anche inutili ,ma con meno servizi sociali, obbediscono volentieri alle leggi del mercato del cemento attrezzato. I laghetti di Sovenigo si stagliano in una natura davvero ancora incontaminata, dove olivi, ontani, lecci e castagni la fanno da padroni. Un cartellone didattico spiega (appunto) che il turismo delle case lì non è ancora (ancora) arrivato. Evviva. Ma la presentazione didattica del luogo non è a cura del Comune?
E a cura del comune non è anche l’igiene pubblica? Intorno ai laghetti non si trova una raccoglitore di sporco e si vede: qua e là sacchetti di plastica, bicchieri, bottigliette, ecc..
La gente ama visitare i luoghi della natura, ma poi dimentica di rispettarli. D’altronde gli imput che riceviamo vanno tutti nella direzione dell’acquisto e del consumo individuale; con spreco annesso di qualsiasi cosa o bene. Nelle scuole insieme alla storia patria delle guerre d’indipendenza o dell’impero romano, nelle feste per l’unità d’Italia e via discorrendo, quanto spazio riceve l’educazione ambientale ?
Si potrebbe cominciare con dei grandi cartelloni, tanto per immaginare senza freni e per esempio. Al lago di Garda, a Milano Marittina e,ovviamente ad Agrigento dalle parti dei templi soffocati dall’urbanizzazione indecente, con su scritto: c’erano le piante di limoni e c’erano gli ulivi, c’era una grande pineta ……c’erano soltanto i templi…..
domenica 27 giugno 2010
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