Nel 2002 venne pubblicato un libro dello storico Renato Moro con il titolo “ La Chiesa e lo sterminio degli ebrei” (ed. Il Mulino) che il giornalista Sandro Magister recensì per www.chiesa.espressonline.it.
Leggo che non è sicuro che Pio XII fosse germanofilo. ”Sicuro è ,invece, che il Vaticano fosse informato dello sterminio degli ebrei. Nei gradi e nei Tempi in cui esso trapelava. E sicuro è il silenzio del papa, rotto soltanto da un paio di misuratissimi interventi pubblici, nel messaggio natalizio del 1942 e nel discorso ai cardinali del 1943. “ . Pio XII però non cita esplicitamente gli ebrei. La giustificazione prevalente del mancato intervento di condanna, fu che eventuali interventi papali avrebbero peggiorato la persecuzione . Ma lo storico Moro ritiene che peggio di così non sarebbe potuta andare. E che il grande silenzio sugli ebrei braccati è un problema collettivo della Chiesa.
Chi ha una certa età e ha quindi partecipato alle liturgie pasquali prima del Concilio Vaticano II, ricorda bene i riferimenti ai “perfidi giudei “ deicidi. Quanto ha contato l’antiebraismo storico della Chiesa ?
Sono stata a AuschwTiz e a Birkenau . Camminando in lungo e in largo per le due città concentrazionarie, la mente registra freneticamente il filo spinato, i binari dei treni, e,nelle baracche, la teoria lunga dei buchi-latrina e dei “letti a castello” . Ma terribile, osceno, perverso è il “museo” delle vetrine con i cappelli delle donne, con le scarpine dei bambini, con le valige chiuse o semi aperte con gli indirizzi scarabocchiati che indicano nome, cognome, data di nascita e la residenza. La vetrina dei tegami e delle pentole smaltate, dove scorgo persino una grattugia del tipo multiplo in uso ancora oggi, racconta la fiducia e l’abbandono (obbligato) alle promesse naziste di semplici spostamenti in altre località. Ti inchioda senza fiato la vetrina con i barattoli vuoti del gas usato per le famose docce che in venti minuti uccidevano, mediante soffocazione, le persone ammassate nella stanza. Alla fine del grande spazio di Birkenau le macerie dei forni crematori fatti saltare dai nazisti per cercare di non lasciare troppe tracce, è un potente messaggio sull’immensa doppiezza dell’essere umano.
Le guide polacche con orgoglio raccontano della resistenza che raccoglieva le notizie su ciò che accadeva nei campi di sterminio. Dunque ,il Papa sapeva.
Un Papa che, sull’onda delle santificazione a gettito continuo, dovrebbe essere proclamato santo, cioè una persona che ha esercitato in vita eroicamente l’annuncio evangelico.
martedì 15 giugno 2010
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