E' difficile non ricordare, forse anche per attenuare il senso del distacco da "pezzi" della propria storia, oltre che della sua.La morte di RINA GAGLIARDI, grande giornalista e grande donna di cultura, aspra e precisa, profonda e tagliente mi ha ferita. Un lutto da elaborare.
Era l'estate del 1975 . Come donne del Pdup organizzammo un convegno , se non ricordo male,a Marina di Pisa sul tema della scuola.
C'erano con noi insegnanti Lidia Menapace e Rossana Rossanda. Verso la conclusione R.Rossanda mi propose di andare a Roma per una settimana al Manifesto quotidiano a sostituire Rina che andava . Ne fui lietissima e infatti feci una esperienza indimenticabile, perchè un conto è collaborare da lontano e un conto partecipare alla preparazione giornaliera del giornale. Tanto più che si trattava di trovarsi nella redazione di via Tomacelli con giornalisti di razza come V.Parlato, L. Pintor, la stessa R.Rossanda, M.Paissan , Ritanna Armeni e altri/e. Lidia Menapace mi disse che avrei potuto occupare la camera di Rina alla "comune" dietro i Musei Vaticani dove convivevano lei, Ritanna Armeni e marito, Mauro Paissan e moglie, più, appunto Rina.
lunedì 28 giugno 2010
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