mercoledì 9 marzo 2011

LA PUREZZA DEI VERDI ITALIANI

In prima pagina del FATTO QUOTIDIANO (9.3) un titolo esplosivo: CAMERA LA CASTA SALVA PECORARO SCANIO. Chi è costui? E’ stato uno dei capi dei VERDI italiani per diversi anni. Ora i VERDI sono stati assorbiti dal partito vendoliano, ma una volta erano un partito con qualche presenza in parlamento. E lui, il napoletano avvocato, ne è stato un leader importante. Scrive il quotidiano che la Camera ha rifiutato la concessione dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico dell’ex ministro dell’ambiente.
Hanno votato a favore l’Italia dei Valori, Udc, Lega, Pd, mentre i finiani si sono astenuti. Quindi l’ex ministro ha ricevuto un aiuto dal Pdl. Nelle dichiarazioni dell’Italia dei Valori si legge: “Dalle intercettazioni emerge con chiarezza che l’ex ministro fruiva di favori in cambio di viaggi e soggiorni di lusso….”. Piccola cosa di fronte a ben altro in tanti casi, ma per uno dei Verdi che della purezza senza ombre hanno sempre fatto esibizione, è invece troppo. Dovrebbe…..
Nel 1987 i Verdi decisero di presentarsi alle elezioni per la Camera e il Senato con l’intento di portare in quei luoghi molto discutibili per moralità, una ventata di purezza incontaminata. Votarono, infatti, anche la rotazione a metà legislatura come esempio tangibile della volontà di evitare attaccamenti al potere tramite le poltrone parlamentari. Ma a metà legislatura, se non ricordo male soltanto uno, diede le dimissioni.
Ora è terminata l’epoca “religiosa” della politica di sinistra che credeva fermamente nella purezza intrinseca di chi si dedicava alla classe operaia o all’ambiente. O meglio quasi terminata: resta qui e là l’investimento, o attesa messianica, verso qualche leader “carismatico”; invariabilmente di sesso maschile.

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