lunedì 4 luglio 2011

L'ESALTAZIONE ACRITICA DEI MEDIATORI CULTURALI

I mediatori culturali sono di solito oggetto di grande venerazione e rispetto nelle istituzioni che si occupano di stranieri. Se non di vera e pura acritica esaltazione.
Per mediatore culturale s’intende un individuo straniero o di origine tale che, conoscendo bene la lingua italiana , può fare da ponte tra un operatore e una persona proveniente da altri mondi culturali ,ovvero altre nazionalità.
Sembra che l’universo delle svariate istituzioni , dalla scuola ai consultori ecc., sia propenso ad affidarsi alle figure dei mediatori culturali come se ancora ci si trovasse agli inizi del novecento, quando si credeva nella neutralità dell’osservatore.
In altri termini, un esploratore, un antropologo, uno strizza cervelli, un etnologo ,un sociologo o un giornalista, si riteneva ,sempre, assolutamente obiettivo e neutrale.
Ma poi è stata l’epoca, irreversibile, della crisi del concetto di obiettività perché l’io dell’osservatore è sempre inquinato dal proprio mondo valorico costruito saldamente sulle appartenenze: di genere, religiose, di status sociale , di tradizioni ecc.. Insomma, la propria identità, sia conscia che inconscia, determina lo sguardo e, dunque, la selezione percettiva e le conseguenze in termini di giudizi sia espliciti che impliciti. Un esempio, se (come talvolta è accaduto) una mediatrice culturale ritiene le mutilazioni genitali femminili una tradizione da rispettare, quale “mediazione” effettuerà con la traduzione linguistica? Se un mediatore è un convinto musulmano tradizionalista, come tradurrà il bisogno di emancipazione di una ragazza dalla sua famiglia ?
In questi giorni a Padova un marocchino di nome Zrhaida Hammadl, carpentiere di 38 anni, ha sgozzato la moglie che, a suo dire, gli aveva mancato di rispetto e perché avrebbe frequentato un altro uomo. Soprattutto, forse, perché aveva assunto uno stile di vita occidentale.
Maher Selmi, mediatore culturale e portavoce dell’associazione Rahma che a Padova gestisce la moschea di via Selmi, ha precisato che la lapidazione è prevista dal Corano, ovviamente secondo dei criteri precisi per applicarla.
Non importa che in Italia , anche se non centinaia di anni fa, è stata abolita dalla legge la “correzione” maritale a suon di botte per le mogli indisciplinate. La legge coranica è ciò che vale per un musulmano ovunque si trovi.
Maher Selmi è un mediatore culturale!

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