giovedì 26 luglio 2012
NON PRENDE ORDINI DA UNA DONNA.SEGUE IL POLITICAMENTE CORRETTO
In un grande comune della Lombardia l’architetta responsabile del controllo dei cantieri, è costretta a farsi accompagnare da un impiegato geometra quando ci sono all’opera muratori musulmani che non intendono “prendere ordini da una donna”.
In questi giorni qualcosa del genere è accaduto a Venezia, precisamente al noto hotel Danieli, dove un egiziano di religione musulmana si era licenziato per non “obbedire” alla dipendente governante. Non avendo trovato un altro lavoro (c’è la crisi!), era ritornato sui suoi passi ottenendo la riassunzione perché è stato applicato il multiculturalismo: la governante sarà affiancata da un collega appartenente al sesso maschile.
Il multiculturalismo sta alla base del “politicamente corretto”. A chi è utile?
Pierre Bourdieu, sociologo e filosofo, pensatore originale e molto autorevole, ha scritto che c’è un inconscio culturale rintracciabile sia nei testi dell’antica Grecia, sia in quelli della ‘attuale o dell’Italia del Sud, della Spagna e ,in genere di tutte le coste del Mediterraneo. Si tratta di un inconscio culturale in materia di maschilità e di femminilità dovuto alla costanza delle strutture simboliche.
Infatti: come mai, nonostante i cambiamenti tecnologici ed economici, il dominio maschile può ancora perpetuarsi?
Secondo il sociologo il mercato dei beni simbolici costituisce un ambito relativamente autonomo rispetto all’ordine tecnologico ed economico. Come dire che questo pensatore, a differenza dei politici e dei teologi, ammette l’esistenza della psiche, in altre parole (anche) dell’inconscio dinamico.
Nell’anticipazione di un testo di Bourdieau pubblicato sul quotidiano La Repubblica (24 lug.) si legge:
“La logica specifica dell’economia simbolica si perpetua, infatti, perfino negli ambiti più strettamente economici come quello delle imprese ed è osservata soprattutto in determinati universi, per esempio quello della produzione culturale…”.
In questa economia simbolica la donna è più oggetto che soggetto. In altri termini : l’essere sociale delle donne è un essere percepito, un essere per lo sguardo ,tramite lo sguardo . Le donne sono condannate a essere percepite e a percepirsi attraverso le categorie maschili. Il corpo di una donna è per l’altro, per gli altri; un corpo abitato dallo sguardo altrui maschile. Fare scoprire o coprire il corpo femminile in pubblico: stessa valenza, identica logica maschile. Mentalità musulmana e mentalità cristiana o cattolica sottintese alla cultura mediterranea, si equivalgono.
Accontentare l’egiziano del Danieli, come i muratori musulmani, svela un quadro identico di “politicamente corretto” che si consuma nell’ambito della conferma della marginalità dell’essere donne secondo l’economia tradizionale die beni simbolici.
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