Il libro di Martha C.Nussbaum LO SCONTRO DENTRO LE CIVILTA' (ed.Il Mulino 2009) dedicato all'INDIA della democrazia e del radicalismo religioso, è un poderoso tomo di ben oltre 400 pagine ben documentate. Ma lo si legge piacevolmente perchè la sua scrittura è leggera e affascinante. Una delle tesi che atraversa in vario modo il libro èla descrizione della realtà (tragica) di scontro tra la parte induista e quella musulmana della nazione. I nostri stereotipi dai tempi dei viaggi dei giovani alla ricerca della non violenza ghandiana, ci portano ancora a pensare all'India e all'induismo in termini di naturale inclinazione alla tolleranza , all'accoglienza e alla bontà tout court. L'ala destra della politica induista ha sposato invece la violenza religiosa in modo radicale.I capi hanno sempre cercato di affermare l'identità induista come espressione della cultura dominante dell'India.E' il problema del nazionalismo religioso nel mondo d'oggi.
Nel 2002 presso la stazione di Godhra venne dato alle fiamme un treno carico di pellegrini induisti. Vennero accusati subito i musulmani, ma la ricostruzine ha messo in dubbio la legittimità dell'accusa. Nel giorni seguenti si susseguirono ondate di violenza inaudita : gli aggressori erano induisti e le paole d'ordine erano quelle della destra induista.Violenze che riguardarono soprattutto le donne musulmane.
Comunque, sorge una domanda: se le cose stanno così, certamente tra induisti e musulmani non corre buon sangue in quelle aree dell'Asia.
E veniamo a noi, all'Italia multietnica.
Nel corso del 2009 in un Consultorio Familiare del Nord d'Italia alcune insegnanti di lingua italiana presso la moschea locale pakistana, propongono un incontro tra le loro allieve e le operatrici del Consultorio per illustrare i servizi ai quali potrebbero avere accesso. Come interprete il Consultorio presenta una donna indiana di religione induista, vestita con il sari indiano.Anche le pakistane si presentano vestite alla loro moda visibilmente diversa nei particolate da quella indiana.
L'abbigliamento è, psicologicamente, un prolungamento dell'Io. Se ne deduce che l'interprete ha voluto marcare la sua differenza rispetto alle musulmane ; e anche la sua presunta superiorità secondo il libro della Nussbaum. Dunque, un errore da parte delle operatrici del Consultorio. Un errore spiegabile nella mancata formazione socio-politica,poichè viene perseguita, al massimo, quella psicologica e di tecnica professionale.Nel campo delle "relazioni d'auto": insegnanti, consulenti , psicologi, assistenti sociali e ostetriche,ecc. la formazione dovrebbe invece avere uno spettro ampio, comprendente anche gli aspetti storico-politici, religiosi, cultural-antropologici ecc.. Ma ciò non avviene anche per la nostra inguaribile superficialità che caratterizza i politici ,tra l'altro, e che deriva forse anche dall'enfasi posta sempre sul volontarismo di stile cattolico che si basa sull'atteggiamento dell'"anima", da cui l'abitudine ad abusare di parole come ACCOGLIENZA .
lunedì 4 gennaio 2010
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