mercoledì 13 gennaio 2010

EMIGRAZIONE E COLONIALISMO ECONOMICO

I media ci stanno facendo scoprire cosa è veramente Haiti: il terremoto ha sconquassato un Paese poverissimo abitato da afro-americani. E questo dopo quanto è accaduto in Calabria ai nuovi schiavi nella terra degli ex migranti. Siamo tragicamente inconsapevoli a causa di una scuola che insegna (deve) astrazioni generiche sul mondo passato e presente. A causa di "classi politiche" cresciute all'ombra di parrocchie dove al massimo si insegna a fare "la caritativa".
Altrimenti non si spiegherebbe la riuscita della Lega Nord nell'amplificare un modo, una mentalità diffusa. E' sufficiente ascoltare "Radio Padania Libera" per rendersi conto del tenore della pubblica opinione. Chi telefona -spesso donne e uomini su di età e di scarsa istruzione- esprimono queste opinioni : "abbiamo già i nostri problemi con la crisi, quindi prima lo Stato o i comuni devono aiutare i nostri...", " i clandestini devono essere cacciati tutti...". Chi conduce la trasmissione, come l'on.Salvini, conferma e magari aggiunge, magnanimo, che bisogna aiutarli nei loro Paesi. Ma perchè emigrano, per esempio, dall'Africa? Massimo Fini ha scritto su 'IL FATTO QUOTIDIANO del 13/1 un articolo con questo titolo: QUANDO L'AFRICA ERA DAVVERO NERA NON MORIVA DI FAME.
L'opinione pubblica occidentale è convinta che la fame in Africa sia endemica, da sempre. Non è vero. Ai primi del Novecento l'Africa era alimentarmente sufficiente. Lo è stata al 98% fino agli inizi degli anni sessanta. L'intergazione nel mercato mondiale ha distrutto le economie di sussistenza su cui le popolazioni africane avevano vissuto per millenni. Oggi , nell'era della globalizzazione, i Paesi africani esportano poco e quindi non riescono a colmare il deficit alimentare. Il nuovo colonialismo economico ha bisogno di conquistare mercati e per far ciò deve omologare le popolazioni africane e dell'Asia alla nostra way of life. Come mi racconta un amico medico che opera in Camerum, hanno i cellulari e la fame. Perchè il cibo va per esemoio, al bestiame dei Paesi ricci, se è vero che il 66% della produzione di cereali è destinato alla alimentazione degli animali di quei Paesi. Le ondate migratorie ne sono una conseguenza. Ma noi siamo sottoposti a sollecitazioni di stampo cattolico che vengono alimentate anche dai politici: raccogliamo derrate alimentari da inviare in quei Paesi, solidarizziamo con suore , preti e volontari che aprono scuole e ospedali, e continuiamo nella nostra ignoranza rispetto le cause storico-politiche dell'emigrazione e alle responsabilità dei Paesi ricchi del cosiddetto Occidente. Complice appunto la Chiesa Cattolica il cui Papa (ora Ratzinger, prima i suoi predecessori) si limita a invitare alla generosità e a denunciare in modo generico le cause. Altrimenti come poi ottenere privilegi come i finanziamenti alle scuole private in Italia ?

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