martedì 23 agosto 2011

LA BELLEZZA E LA RIVOLUZIONE. IL SUICIDIO DI UNA NAZIONE

“Una città, come un fiore, un albero….”. “villette graziose, variamente colorate, in mezzo al verde cupo dei pini, sullo sfondo glauco del mare.”. Era il progetto della “città giardino” del “visionario” pittore milanese Giuseppe Palanti che doveva sorgere nella “foresta” pinetale a lato della Cervia settecentesca.
“Parole profetiche per la nascita di Milano Marittima e che andrebbero fatte leggere oggi agli amministratori pubblici e tecnici comunali, che negli ultimi anni hanno dimenticato i valori dei padri fondatori delle località che si affacciano sull’Adriatico, per dedicarsi alla costruzione selvaggia di condomini e appartamenti. “
A Milano Marittima, –scrive Letizia Magnani nel suo ben documentato libro in occasione del centenario della nascita di Milano Marittima (MILANO AL MARE, ed.SBC,2011): “Il cemento ha da troppo tempo preso il posto del verde. Destino comune a molte località ….”. Eppure era stata pensata e ideata “con un senso di reverenza nei confronti della pineta e i suoi alloggi, che devono essere semplici, essenziali e però anche belli, devono nascondersi, mitigarsi, perdersi all’interno di quel bosco secolare.".
La bella Italia che qualche politico in vena di retorica declama ogni tanto è ormai il passato.
La filosofa Roberta De Monticelli ha pubblicato un articolo di fuoco e di atroce e sofferto pessimismo, intitolato: “IL SUICIDIO MORALE DELL’ITALIA” ( IL FATTO QUOTIDIANO ,23 agosto 2011). Il paesaggio naturale e il paesaggio storico, scrive la filosofa, dalla Val di Susa alla Sicilia, dall’Altopiano a Pantelleria, dalle isole toscane al Salento, sono sottoposti a cementificazioni e sconvolgimenti artificiali in accelerazione esponenziale nonostante la crisi mondiale e soprattutto italiana.
Terribile è infatti l’omertà che circonda il trivellamento del Mediterraneo sotto Lampedusa , alla ricerca del petrolio con i rischi che ben conosciamo dopo i fatti accaduti nel mare della California a lamentare ( e debolmente protestare) ,in pieno diritto, la mancanza di lavoro ,ecc.ecc.
Nel Lazio, denuncia la De Monticelli, è appena stata approvata una normativa che permetterà di costruire trentacinque porti turistici nell’arco di un centinaio di chilometri.
“Ma le migliaia e migliaia di stupri consumati in ogni angolo del Belpaese resteranno probabilmente ignoti ai più…”: appunto.
In Italia, aggiunge con toni accorati, “si sta consumando il più gigantesco crimine contro le anime che la nostra storia –tutta intera- ricordi. La distruzione della bellezza è un crimine senza pari, un crimine di cui in troppi siamo complici….”.
Cita un noto e grande psicoanalista junghiano americano, Hillman :”Se i popoli si accorgessero del loro bisogno di bellezza, scoppierebbe la rivoluzione”.
Da parte sua rincara la dose:” La distruzione della bellezza è come un suicidio di massa delle nostre anime. E i morti non fanno una rivoluzione: né politica, né tanto meno interiore.”
Se alla mattina presto , quando ancora la frescura e la brezza marina ti raggiungono mentre cammini sul lungomare di Cervia , scorgi sul muretto i resti plastici e alimentari di festini giovanili notturni e rischi di calpestare cocci rotti di bottiglia, una domanda te la fai: chi educa i giovani alla bellezza del paesaggio naturale e storico? Chi li educa alla “custodia ai beni comuni (…) che sono il nostro stesso volto, la nostra identità culturale e spirituale “?
Perché nelle famiglie e nelle scuole di ogni ordine e grado, nei rimasugli di partito, nelle chiese, nelle associazioni di volontariato…, nei setting psicoanalitici…. non si insegna o comunica che “la bellezza è lo splendore di ciò che è prezioso, è l’essenza del valore che si fa visibile.”?
Noi tutti stiamo assistendo, scrive in conclusione la filosofa, alla tragedia del suicidio morale di una nazione. “Per questo tutti gli istigatori di questo suicidio stanno commettendo un crimine senza pari.”
E' un Paese,il nostro, che ogni giorno si riempie la bocca collettiva di parole e frasi come : giustizia sociale, rispetto della persona, rispetto della vita nascente e morente, difesa della famiglia naturale…. Così anche al meeting di COMUNIONE E LIBERAZIONE a Rimini di questi giorni agostani. Così alle feste e alle ricorrenze della politica e dei leader di qui e di là, di sopra e di sotto, di destra e di sinistra.



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