Nigeria, Ghana, Senegal, Mali, Sudan, Togo, Nigeria: 116 uomini tra i venti e i quarant’anni in attesa di essere riconosciuti come profughi parcheggiati a Montecampione (Bs) in Val Camonica a 1800 metri sopra. La frazione più vicina a 1200. Ancora con gli abiti dello sbarco, aiutati da qualche volontario della valle, ma non dalla Croce Rossa che si rifiuta di aprire un presidio, senza un minimo di garanzie. Niente da fare tutto il giorno dal 25 giugno. Lo denuncia Enrico Arosio giornalista de’ L’ESPRESSO (25.8.2011) che lassù ci è andato per intervistarli.PROFUGHI D’ALTA MOTAGNA, è il titolo che racconta “L’assurda vita dei rifugiati africani mandati sulla vetta lombarda. Scappati dalla Libia e obbligati a non far nulla”.
Ma poi una caduta di quelle che si potrebbe dire di genere. Scrive: “In due parole: niente sofferenze, ma niente vita. Solitudine relazionale, affettiva, sessuale.”.
Provate a immaginare: se al posto di 116 maschi ci fossero 116 femmine con qualche bambino il solerte giornalista avrebbe scritto: Solitudine….affettiva, sessuale?
Poi magari ci sarà chi in cuor suo, ma anche ad alta voce, commenterà: ma perché, poveretti, non gli portano qualche prostituta?
sabato 20 agosto 2011
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