venerdì 7 agosto 2009

E I DIALETTI?

Già, non dimentichiamoci l'altra proposta leghista degli esami di lingua dialettale per insegnare nelle scuole. Mi sono chiesta come me la sarei cavata nel lontano 1966 quando emigrai per andare a insegnare nelle scuole medie vicentine. Molto bene, ne sono sicura. Meno se avessi avuto la possibilità di restare in Romagna. Dunque, sono nata a Pola e sono emigrata a Fiume dove ho traslocato all'età di 4 anni per andare in Friuli sempre a causa del trasferimento di mio babbo finanziere. Nel 1946-47 ho frequentato la prima elementare a Rubiera (Reggio E.) paese di origine della nonna materna, e poi sono finita ( o ri-finita) in Romagna dato che comunque si andava e veniva sotto i bombardamenti per stare con lei a Cervia e godere d'estate dei bagni di mare.
In Istria ho imparato l'istro-veneto giocando con i bambini, in Friuli il friulano. Non ho mai parlato il romagnolo perchè a quei tempi i genitori lo ritenevano dannoso per il corretto aprendimento dell'italiano. In definitiva capisco i linguaggi emiliani e quelli romagnoli ma non li parlo. All'esame di veneto me la sarei cavata benino, tempo una settimana o due di immersione nell'habitat per ripassare. Anche Natalia Aspesi oggi su la Repubblica racconta un frammento au biografico simile.

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