sabato 21 aprile 2012

IL LAGO DI GARDA,LA VALTENESI IERI E OGGI

1944: volando sulle colline moreniche della Valtenesi un fotografo scatta panoramiche fino al lago di Garda. In bianco e nero si notano le colline digradanti verso le acque lacustri divise in appezzamenti coltivati. Non è difficile immaginare chilometri di viti e chilometri di olivi. Altre foto dall’aereo, a colori, scattate fino al 2007, descrivono l’orrore. Chilometri e chilometri quadrati di case e capannoni hanno preso il posto delle viti e degli olivi. “Volando sul Garda e sulle Colline Moreniche” è una bella mostra realizzata con il lavoro molto professionale dello studio BAMS di Montichiari (Bs) . Oltre cento foto che descrivono il bacino benacense con i suoi fiumi, monti, flora, ecosistemi. La mostra, che evidenzia in modo inequivocabile il lento e inesorabile consumo di suolo in una zona anticamente meta di artisti e di turisti anche dall’estero, attratti da una bellezza incomparabile, è stata patrocinata dal Comitato Parco delle Colline Moreniche. La prima tappa, iniziata il 14 aprile, è la biblioteca di Padenghe sul Garda. Il Comitato Parco delle Colline Moreniche è molto attivo nella difesa degli ultimi scampoli di vigneti e oliveti, di chiese e ville sempre più brutalizzate da interventi insensati o soffocate da altri costruzioni. C’è certamente una sensibilità diffusa che fa crescere un certo volontariato molto attivo anche in iniziative perfino didattiche oltre che di valore ambientale. A Padenghe c’è l’associazione Roverella, collegata a quelle di altri paesi del Garda, che organizza passeggiate guidate. Si potrebbe dire che si tratta di un movimento spontaneo localistico in contrasto con le scelte delle amministrazioni comunali che, spesso, continuano a legittimare lo scempio dell’ambiente naturale e storico. E’ una critica al “modello di sviluppo” che si è imposto nei decenni e che ormai ha irrimediabilmente devastato il Bel Paese? Forse ci vorrebbe un salto di qualità con una maggiore e migliore riflessione su tematiche come i beni comuni , l’etica e la formazione scolastica. Per esempio, come mai in un Paese come l’Italia straricco di arte e di una natura particolarmente bella, la storia dell’arte si studia soltanto al liceo classico, al liceo artistico e nelle scuole d’arte? Perché da sempre si formano geometri assolutamente a digiuno di conoscenze relative al patrimonio monumentale architettonico? L’arte e la natura sono state relegate sempre ai margini, agli spiccioli, della riflessione culturale della Sinistra italiana . E’ questo forse uno dei motivi dell’omogeneità mentale degli amministratori “bianchi” e “rossi” rispetto alla tutela e difesa dei territori.

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