Ho letto sul quotidiano LA STAMPA che Bossi J. anni 22, alla maturità è stato bocciato tre volte. A volte i prof. sbagliano, ma se ben tre commissioni l'hanno bocciato....E poi va bene che i giovani abbiano la possibilità di fare politica, dunque di essere candidati nelle liste elettorali, ma che un giovincello di 22 anni venga imposto fuori zona ( a Brescia) e addirittura si vociferi che c'è già un assessorato per lui alla Regione Lombardia, induce a qualche (triste) riflessione.
Infatti nel bresciano c'è ora una fronda leghista che si è già fatta sentire in face book . Scrivono che "la trota" deve spopolare da Brescia , innanzitutto, ed eventualmente candidarsi nella sua zona di origine. Scrivono che il giovincello non sa neppure esprimersi in un italiano corretto e tante altre osservazioni. Fa effetto leggere che questa volta sono gli stessi leghisti a trovare insopportabile la carriera superveloce della "trota", come lo definì suo padre. In realtà il conto torna. Anche i bossiani ormai aderiscono al modello berlusconiano e da P2, di svuotamento dell'importanza e della serietà degli organi costituzionali di governo. Intorno al Re e ai vassalli è sufficiente un consiglio di "nobili" proni a chinare referenti la testa . Donne belle secondo i canoni vigenti, non importa se colte e soprattutto competenti , giovincelli figli di padri leader non importa se "gasati" ma vuoti . E' una deriva pericolosa per la democrazia. Ma forse il capitalismo è in crisi; e la democrazia pure.
giovedì 4 febbraio 2010
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