martedì 20 aprile 2010

A BERLUSCONI LA COMUNIONE SI PUO' DARE

La Chiesa ha le sue leggi . Una di queste riguarda la disciplina dei divorziati.In "Sacramentum caritatis" Benedetto XVI ha ribadito che l'Eucarestia (leggi comunione) "esprime l'irreversibilità dell'amore di Dio in Cristo per la Chiesa, si comprende perchè essa implichi, in relazione al sacramento del Matrimonio, quella indissolubilità alla quale ogni vero amore non può che anelare (...)I pastori, per amore della verità, sono obbligati a discernere bene le situazioni, per aiutare spiritualmente nei modi adeguati i fedeli coinvolti. Il Sinodo dei vescovi ha confermato la prassi della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere ai sacramenti i divorziati risposati, perchè il loro stato e la loro condizione di vita oggettivamente contraddicono quell'azione quell'unione di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata ed attuata nell'eucarestia". Berlusconi, presente al funerale di Vianello, si è messo in fila e ha ricevuto l'ostia consacrata dalle mani del prete. A lui, il Presidente del Consiglio dei Ministri di uno Stato sovrano, come tutti sanno e accettano , le norme possono riuscire gradite o sgradite. Non perde,naturalmente l'occasione, per dimostrarlo. Come al funerale dell'attore. Perchè , essendo un divorziato, risposato con rito civile e ora in attesa di un nuovo divorzio, dovrebbe essere escluso dalla partecipazione alla distribuzione della eucarestia. Ma, avendo come prassi la Chiesa di condizionare lo Stato e riceverne (anche con ricatti) privilegi e benefici,è ben disposta a chiudere un occhio per sospendere sua disciplina a favore del Sommo Capo.

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